La presenza dei notissimi chiodini o famigliole (il cui nome scientifico è Armillaria mellea) potrebbe non essere di buon auspicio per il futuro di un bosco e soprattutto per quegli ecosistemi che fino ad oggi si ritenevano inattaccabili
Una buona percentuale degli alberi italiani non gode di buona salute. Non solo: spesso è difficile capire se la pianta è debole o ammalata utilizzando esclusivamente il metodo dell’osservazione esterna delle chiome o del fogliame. A dare una mano nell’attività di controllo sulla salute delle piante potrebbero, però, aggiungersi nuovi indicatori ambientali che si stanno dimostrando sempre più efficaci: parliamo dei funghi.
È quanto emerge dal ciclo di seminari promossi dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e al ricerca ambientale). L’appuntamento fa parte di un ciclo di incontri a cadenza mensile tenuti dai maggiori esperti micologi italiani.
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