Presentato il rapporto sulla situazione ambientale nell’Ue

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Ha lo scopo di fornire dati chiari ed utili per costruire una politica ambientale per uno sviluppo sostenibile

E’ stato presentato dall’Agenzia europea per l’Ambiente (Eea) il sesto rapporto sulla situazione ambientale 2005 in Europa, alla luce dei cambiamenti socio-economici e delle conseguenze apportate in termini di danni dell’ambiente. In particolare le problematiche prese in esame sono: il cambiamento climatico, la qualità dell’aria e dell’acqua. Questo rapporto ha lo scopo di fornire dati chiari ed utili per costruire una politica ambientale per uno sviluppo sostenibile dell’Unione europea.
Il primo dato rilevato è il cambiamento dei modelli demografici in Europa: la società europea sta invecchiando, si è intensificato lo spopolamento rurale; di conseguenza cresce il numero di famiglie che scelgono di vivere in città: tutti questi mutamenti sociali provocheranno una grande impatto ambientale. In particolare si prevede un aumento del 20% dei nuclei familiari (di dimensioni più ridotte): questo comporterà un aumento del consumo dell’energia, dell’acqua, comportando un maggiore pressione verso l’ambiente. Anche l’effetto serra risulta essere un grave problema per l’Europa. Secondo le norme approvate nel 2004, l’emissioni di gas serra dovevano ridursi del 3% ogni anno, fino a raggiungere, nel 2008, l’obbiettivo del Protocollo di Kyoto. Tuttavia da questa ricerca è emerso che la riduzione si è attestata all’1%. Questo provocherà un amento della temperatura di 2°C entro il 2020 comportando cambiamenti nelle precipitazioni, nel livello del mare, fiume e sorgenti. Per quanto riguarda l’inquinamento dell’aria e l’impatto che ha sulla salute umana e sugli ecosistemi, sembra confermarsi il dato di riduzione di inquinanti presenti nell’aria, anche se questo non avviene in tutti i Paesi membri dell’Unione. I dati presentati da questa ricerca sull’uso ed il consumo dell’acqua, mostrano un Europa divisa in due: mentre i dati sulle industrie manifatturiere e la famiglie registrano una diminuzione degli sprechi d’acqua; in Europa meridionale, ciò non avviene, soprattutto per il peso
(40%) dell’irrigazione per le aree agricole.
La risposta a queste situazioni è indicata nel sesto programma quadro di protezione ambientale che mira a fortificare i risultati positivi ottenuti in determinati campi e paesi membri e a correggere e migliorare, attraverso normative più specifiche, gli altri campi dove non è avvenuto un sostanziale miglioramento.

(Fonte Arpa Toscana)
(15 Novembre 2005)