«La Russia era ormai il Paese chiave per l’entrata in vigore del protocollo, l’unico trattato mondiale per ridurre – ha dichiarato Fulco Pratesi, Presidente del Wwf Italia – le emissioni di anidride carbonica, il gas principale responsabile dell’effetto serra. Un evento storico che coincide, tra l’altro, con un allarme forte da parte degli scienziati sui disastrosi effetti dei cambiamenti climatici sull’ambiente Artico»
Una giornata davvero speciale per chi ha creduto da sempre nella possibilità che il Protocollo di Kyoto diventasse finalmente una realtà. La notizia della firma da parte del presidente russo Putin è stata, infatti, accolta con entusiasmo al Wwf tanto che si è deciso di festeggiare brindando «alla salute del pianeta».
«L’entrata in vigore del protocollo di Kyoto è il maggiore passo in avanti nella politica e nella legislazione ambientale internazionale che il mondo abbia mai visto. La Russia era ormai il Paese chiave per l’entrata in vigore del protocollo, l’unico trattato mondiale per ridurre – ha dichiarato Fulco Pratesi, Presidente del Wwf Italia – le emissioni di anidride carbonica, il gas principale responsabile dell’effetto serra. Un evento storico che coincide, tra l’altro, con un allarme forte da parte degli scienziati sui disastrosi effetti dei cambiamenti climatici sull’ambiente Artico. Nonostante si tenti di imbrigliarla, la scienza quindi continua a dimostrare che sono già gravi gli effetti dei gas serra immessi in natura dalle attività umane. Con l’entrata in vigore del Protocollo la riduzione delle emissioni di anidride carbonica avrà un valore monetario e i paesi e le industrie dovranno considerare l’inquinamento tra i costi e il disinquinamento tra i benefici, e questo sarà un formidabile volano per forme di energia più pulite ed efficienti».
«Impossibile ormai per gli Stati Uniti restare fuori dal momento che Kyoto non è più un “rumore di fondo” della politica ambientale – incalza Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf Italia – ma è una realtà che stimola l’innovazione tecnologica e la competitività eco-compatibile. Ci auguriamo dunque che, oltre alle singole azioni sul taglio delle emissioni che già alcuni stati americani stanno intraprendendo, ci sia un’adesione formale da parte degli Stati Uniti almeno nel secondo periodo di applicazione previsto dal Protocollo di Kyoto. Anche in “casa nostra” qualcosa dovrà cambiare: ricordiamo che l’Italia, invece di diminuire le proprie emissioni di anidride carbonica, le ha aumentate del 9% e che il nostro Paese è sotto scacco in Europa per aver presentato un piano di commercio delle emissioni che le aumenta notevolmente, invece di diminuirle. Ora si deve agire sul serio e siamo pronti a dare tutto il nostro supporto a piani e azioni volte davvero a tagliare l’inquinamento».
(Fonte Wwf Italia)
(06 Novembre 2004)