Dalla XX Spedizione italiana i dati di due perforazioni del ghiaccio e dei fondali marini che consentono di ricostruire le variazioni climatiche in epoca remota. Rilevata anche una crescita di CO2 in zone scarsamente popolate dell’emisfero australe
Un milione di anni fa. Questa la retrodatazione record che ci consentono i due «carotaggi» eseguiti nell’ambito della XX Spedizione italiana in Antartide, svoltasi dal 14 ottobre al 20 febbraio, i cui risultati sono stati presentati oggi presso la sede del Cnr. La spedizione, cui hanno partecipato circa 250 persone tra ricercatori e tecnici, è promossa dal Consorzio Pnra per l’Attuazione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, di cui fanno parte Enea, Cnr, Ogs e Ingv.
Un singolare «reperto archeologico», il più antico ghiaccio mai visto dall’uomo, è venuto alla luce dalla perforazione fino a 3.000 metri della