Due esili strisce di sabbia lo uniscono alla terraferma. Dal mare l’Argentario appare come un’isola dai mille riflessi d’argento. Meta di un turismo d’elite che si mescola sempre più spesso con i forzati della domenica, l’Argentario conserva intatto tutto il suo ineguagliabile fascino. In pochi chilometri racchiude scenari di straordinaria bellezza. Il sole riscalda la macchia mediterranea che emana profumi intensi senza tempo
Storicamente la Feniglia è legata alle vicissitudini di Orbetello. Nel 1609 vi sbarcò fuggitivo da Roma il pittore Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, che vi morì di stenti e di febbri malariche; evento questo ricordato da una stele commemorativa che è stata apposta all’interno della riserva.
Fino a tutto il 1700, il tombolo doveva essere occupato da boscaglia mediterranea, ma nel 1804 i terreni di proprietà del Comune di Orbetello vennero venduti a privati che iniziarono un disordinato sfruttamento, con taglio della vegetazione e pascolamento, che portarono al denudamento pressoché completo del suolo. La sabbia, quindi, non più frenata dalla