«Sbagliato il calcolo europeo del CO[P]2[/P] delle auto»

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Secondo l’Associazione «il 20% dei consumi di carburante e delle emissioni reali delle auto è rimasto escluso dalle misurazioni ufficiali. Per oltre dieci anni sono stati ingannati i cittadini europei e la Commissione continua sulla stessa strada»

La nuova strategia della Commissione europea per ridurre la CO2 delle auto è un papocchio: «Il 20% dei consumi di carburante e delle emissioni reali delle auto è rimasto escluso dalle misurazioni ufficiali. Per oltre dieci anni sono stati ingannati i cittadini europei e la Commissione continua sulla stessa strada»

Rosa Filippini, Presidente dell’associazione Amici della Terra dichiara: «La proposta della Commissione è un papocchio per almeno tre ragioni:
1) abbandona l’obiettivo dei 120 gCO2 basato su misure veicolari, che era stato già deciso dieci anni fa, proponendo in alternativa un obiettivo di 130 gCO2/km basato su interventi veicolari più un’ulteriore riduzione di 10 gCO2/km attraverso un pacchetto di misure complementari;
2) gli ulteriori 10 gCO2 derivanti da misure complementari proposti dalla Commissione derivano da fattori di riduzione di cui sinora il metodo di calcolo della Commissione non poteva tenere conto (le emissioni di CO2 dovute all’attrito dei pneumatici, ai condizionatori e alla produzione di biocarburanti);
3) la Commissione non spiega che per tenere conto di questi fattori occorrerebbe cambiare completamente metodo di misura, in maniera tale da contabilizzare le emissioni delle auto in condizioni reali di guida e le emissioni della fase di produzione dei carburanti».

Andrea Molocchi, responsabile per i Trasporti di Amici della Terra spiega: «Se si cambiasse metodo di calcolo emergerebbe che le emissioni chilometriche medie dei veicoli sono circa il 20% superiori a quelle del metodo attuale, il che significa che l’obiettivo dei 120 gCO2/km corrisponde in realtà a 144gCO2/km, che diventerebbero 169 gCO2/km considerando anche le emissioni a monte necessarie per la produzione di benzina e gasolio. Inoltre, verrebbe alla luce il fatto che oggi non ci troviamo al livello medio di 160 gCO2/km ma a ben 194 gCO2/km in termini reali, se poi aggiungiamo anche le emissioni a monte, come è giusto che sia se vogliamo confrontare e promuovere i biocarburanti rispetto a quelli tradizionali, arriviamo in media a 229 gCO2/km: quindi il gap attuale rispetto all’obiettivo è di ben 60 gCO2/km e non gli attuali 40 gCO2/km che la Commissione dichiara: una bella botta per gli impegni di Kyoto. Se la Commissione non correggerà i metodi di calcolo, sarà una sgradevole sorpresa per i settori industriali sottoposti al meccanismo dei tetti, che si troveranno a pagare al posto delle case automobilistiche».
Rosa Filippini dichiara: «E’ evidente che per oltre un decennio ci sono stati occultati i consumi e le emissioni effettive delle auto, con grave danno per l’ambiente e per le tasche dei consumatori. Il fatto più grave è che la proposta odierna della Commissione anziché fare chiarezza mantiene le condizioni per continuare ad occultarli».

(Fonte Amici della Terra)
(08 Febbraio 2007)