È stata monitorata la qualità dell’aria vicino alle autostrade dell’Ile de France
Il consiglio regionale dell’Ile de France ha promosso uno studio sulla qualità dell’aria in prossimità delle grandi vie di circolazione. La prima parte dell’analisi riguarda l’area attorno ai viali periferici della porta Gentilly ed è stata condotta da Airparif (l’agenzia che cura il monitoraggio della qualità dell’aria nell’agglomerato parigino) con il Comune di Parigi.
In particolare il rapporto si concentra sulla zona a sud di Parigi compresa tra la Porta d’Italia e la Porta Auteuil e caratterizzata da un traffico veicolare variabile e sostenuto.
La situazione è complessivamente eterogenea in quanto l’area a sud è caratterizzata dal traffico residenziale e dalla presenza dei caselli autostradali A6.a e A6.b i quali ogni giorno registrano dalle 91.800 alle 172.500 auto, mentre nell’area a nord si hanno la città universitaria e il cimitero che si contraddistinguono per una minore densità di costruzioni e traffico.
Lo studio è stato condotto grazie ai dati raccolti da 79 stazioni per la qualità dell’aria di cui 50 fisse e le altre disposte nella zona temporaneamente, coprendo una fascia larga circa 300 metri lungo la circonvallazione di Parigi.
Nello specifico sono stati istallati apparecchiature per la misura passiva settimanale e giornaliera come ad esempio i tubi a diffusione per la determinazione delle concentrazioni medie di biossido di carbonio settimanale e i sistemi automatizzati mobili per i calcolo di benzene e biossido d’azoto durante il giorno.
Le sostanze inquinanti scelte sono: biossido di carbonio, benzene, PM2,5, PM10. Le misure sono state prese nel periodo tra il 24 ottobre 2006 e il 21 novembre 2006 durante 4 distinte sessioni di raccolta.
Sono stati considerati anche i parametri che avrebbero potuto dare variazioni sul dato reale come ad esempio la velocità e la frequenza del vento, la variazione termica e le piogge. Effettivamente il vento disperde i gas atmosferici rendendo i livelli d’inquinamento più flebili all’aumentare della sua velocità. La variazione della concentrazione di sostanze inquinanti varia, inoltre, anche in base alla distanza dall’asse stradale: i valori maggiori di NO2 si registrano nelle zone di maggior traffico.
Sulle concentrazioni influiscono la presenza di alture, assieme al tipo di urbanizzazione e alla topografia dell’ambiente. Lo studio dei dati rilevati dalle stazioni presenti a pochi metri di distanza dall’asse viario mostra che si ha una riduzione del 35% e del 45% per le emissioni di NO2 e benzene.
Anche l’aria all’interno delle costruzioni è influenzata dall’inquinamento esterno, ma nella maggioranza dei casi le mura dei palazzi giocano il ruolo dell’ammortizzatore sia delle PM sia del biossido di carbonio.
L’analisi ha, infatti, mostrato che all’interno delle strutture si ha una concentrazione di sostanze inquinanti corrispondente ai valori esterni nell’ora precedente. Ovviamente questo dato non può essere generalizzato e dipende sia dalla struttura sia dalla sua localizzazione rispetto alla strada esaminata.
All’interno degli edifici lo studio può essere fatto anche su valori indiretti legati agli effetti degli inquinanti: degradazione dei mobili presenti nella stanza, reattività chimica a contatto con i materiali.
Il risultato è stato che i valori di monossido di carbonio sono quasi equivalenti a quelli esterni, mentre inferiori sono i dati per il biossido di carbonio.
Il rapporto si è anche interessato di confrontare i valori rilevati con quelli indicati nella normativa francese ed europea sulla qualità dell’aria. L’analisi ha messo in luce che i limiti prefissati sono superati soprattutto in alcune fasce orarie ed in specifiche zone del viale attorno alla Porta Auteuil. Si ha in particolare il frequente superamento dei valori di biossido d’azoto anche a 150 m di distanza dall’autostrada
Per quanto riguarda il benzene, la possibilità che i livelli siano oltrepassati è molto scarsa, infatti, la dispersione di questo inquinante è rapida quindi se la stazione non è nelle immediate vicinanze della fonte di produzione, i dati riguardanti il benzene possono risultare inferiori a quelli realmente immessi nell’ambiente. Nel caso delle particelle fini, sia PM2,5 sia PM10, nelle immediate vicinanze al viale si ha sempre un superamento dei valori limite.
(Fonte Arpat)