Quasi 200 Paesi per 12 giorni al capezzale del clima. Da oggi e fino a venerdì 17 novembre, a Nairobi, in Kenya, parte la 12. Conferenza mondiale sul clima e, in contemporanea, il 2. Meeting delle parti sul Protocollo di Kyoto (MOP2). Sul tavolo i negoziati per il Kyoto 2, cioè per un piano d’assalto alle emissioni di gas serra dopo il 2012.
I Governi saranno infatti chiamati a fissare ulteriori obiettivi di riduzione. Ma sul tappeto anche un tema di non poco rilievo, quello dell’adattamento ai cambiamenti climatici.
All’ordine del giorno saranno poste, in particolare, le azioni concrete da adottare e le questioni attinenti il finanziamento per i Paesi in via di sviluppo.
Sul fronte della riduzione dei gas serra, i Paesi industrializzati che hanno ratificato il Protocollo di Kyoto auspicano la partecipazione dei principali Paesi emettitori agli sforzi di riduzione dei gas serra, ossia i Paesi industrializzati che non hanno ratificato il Protocollo, come Stati Uniti e Australia, e i Paesi emergenti, quali Cina, India e Brasile. Il capitolo adattamento ai cambiamenti climatici, a Nairobi attenzione puntata sulla necessità di promuovere misure ad hoc di adattamento e avviare attività prioritarie come la gestione delle risorse idriche, la salvaguardia della produzione agricola, la protezione dei beni contro eventi climatici estremi. Ma per fare questo servono fondi. E proprio a Nairobi gli Stati si troveranno a discutere del finanziamento del fondo di adattamento del Protocollo di Kyoto alimentato con il 2% dei prezzi dei certificati di carbonio acquistati nel quadro dei progetti di sviluppo pulito (Clean Development Mechanism, Cdm).
Due altri fondi, quello speciale sui cambiamenti climatici e il fondo per i Paesi meno avanzati, sono già operativi nell’ambito della convenzione e sostengono anche gli sforzi di adattamento. Ma l’adattamento ai cambiamenti climatici, secondo gli esperti, costerà miliardi. Quindi sarà necessario trovare fonti e mezzi di finanziamento supplementari.
(Fonte Ansa)