Infestazioni Zoonosiche da Filarie (Malattie Parassitarie degli Animali Domestici trasmissibili all’Uomo)

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Università: Università degli Studi di Pisa Facoltà di Medicina Veterinaria Corso di Laurea Specialistica in Medicina Veterinaria
Materia: Malattie Parassitarie degli Animali Domestici trasmissibili all’Uomo
Sono chiamate “zoonosi” quelle malattie che possono essere trasmesse dagli animali all’uomo. Vengono comprese in questo gruppo di malattie sia quelle che l’uomo acquisisce per via alimentare (come Listeriosi o Salmonellosi), sia quelle che possono essere veicolate da animali da reddito (ad esempio Tubercolosi o BSE), o da compagnia. Fra queste ultime, alcune zoonosi di natura parassitaria sono la Toxoplasmosi, la Leishmaniosi e la Filariosi o Dirofilariosi.

LE FILARIOSI NELL’UOMO

Nell’uomo le Filariosi si presentano sotto forma di numerosi disturbi, più o meno gravi, causati da alcuni vermi cilindrici, i Nematodi, appartenenti alla famiglia delle filarie, che sono diffuse soprattutto in Africa e Sud America. Le filarie vengono trasmesse da uomo ad uomo o da animale ad uomo, mediante la puntura di insetti, quali zanzare, tafani, e simulidi.

La prevenzione delle Filariosi è basata sulla lotta alle punture degli insetti vettori, mediante applicazione di repellenti sulla pelle, uso di zanzariere ed insetticidi negli ambienti in cui si soggiorna. In casi particolari è possibile fare anche una prevenzione con farmaci. Tale forma di prevenzione viene applicata su vasta scala, già da alcuni anni, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nei Paesi a rischio, per la protezione delle popolazioni indigene. Non esiste una vaccinazione, ma soltanto una cura farmacologia.

Le principali forme di filariosi sono:

Filariosi Linfatica o di Bancroft
Causate dalle filarie delle specie Wuchereria bancrofti e Brugia malayi, vengono trasmesse da zanzare delle specie Culex pipiens e del genere Aedes. Nell’uomo, i vermi adulti provocano infiammazione ed ostruzione delle vie linfatiche degli arti inferiori, con ristagno della linfa e conseguente edema. Nel maschio, si può riscontrare la presenza anche di idrocele. Le larve circolano nel sangue durante la notte: infatti la malattia si definisce anche con il nome di ?Filariosi Notturna?.

Filariosi Cutanea
E’ causata dalla filaria appartenente alla specie Loa loa ed è trasmessa dalla “mosca del mango”, una specie di tafano del genere Chrysops. La sintomatologia che si sviluppa è caratterizzata da edemi superficiali al livello del volto o delle articolazioni, con modica presenza di febbre. A volte il verme è visibile sotto la pelle e si muove; il fenomeno può interessare anche la congiuntiva oculare.

Oncocercosi o Filariosi Oculo-Cutanea
E’ causata dalla filaria Onchocerca volvulus, che viene trasmessa all’uomo da un simulide (un insetto simile ad un moscerino). La filaria femmina adulta ha grandi dimensioni, tanto che riesce a raggiungere i 50 cm. Le lesioni più comuni sono rappresentate da eruzioni cutanee, maculo papule, noduli ed elefantiasi dei genitali esterni femminili. Il quadro più grave è la cecità, che si può verificare quando il verme si localizza al collo o al capo.

LA DIROFILARIOSI UMANA

Negli ultimi anni la Dirofilariosi ha assunto sempre più importanza, poiché si è scoperto che è una zoonosi. E’ stato accertato che nelle zone endemiche la malattia può colpire anche l’uomo, che manifesta dei quadri clinici sensibilmente diversi da quelli osservabili nel cane e nel gatto.
Nell’uomo, infatti, la malattia ha generalmente un andamento subclinico e nella stragrande maggioranza dei pazienti è addirittura asintomatica. Ciò è dovuto al fatto che Dirofilaria immitis e Dirofilaria repens, pur potendo infestare l’uomo, non sono in grado di raggiungere lo stadio adulto. Non a caso, dunque, gran parte della loro importanza è da ricercarsi nella necessità di una corretta diagnosi differenziale nei confronti di altre forme patogene, come i tumori.
Le lesioni nodulari che si riscontrano sono causate dalle forme immature di filaria che non riescono a raggiungere la maturità, per cui non sono presenti gli adulti nel cuore, né è presente microfilariemia, come invece accade negli animali (cane, volpe, coyote, gatto e furetto).
Dirofilaria è in grado di causare infestazioni zoonosiche soprattutto dove Culex pipiens, specie di zanzara zoofila ed antropofila, è prevalente.

Si distinguono due forme cliniche:
– Dirofilariosi Sottocutanea: sostenuta da D. repens, è caratterizzata da pomfi cutanei, dove sono presenti i parassiti preadulti. In genere, sono piccoli noduli che tendono ad aumentare di volume fino a raggiungere i 2-3 centimetri di diametro. Tuttavia, sono state messe in evidenza anche localizzazioni più profonde del parassita, soprattutto a carico dei connettivi.
– Dirofilariosi Polmonare: E’ sostenuta da D. immitis. Non è rara la contemporanea presenza delle localizzazioni precedentemente descritte, ma -in genere- è una forma circoscritta al polmone, in cui si rilevano sintomi di dolorabilità toracica, malessere, febbre e tosse. All’esame radiografico si vedono noduli polmonari, spesso confusi con forme tumorali, a volte accompagnati anche da granulomi calcificati. Tuttavia, la malattia ha decorso benigno.
Va sottolineato, però, che in entrambi i casi le lesioni presenti fanno ragionevolmente sospettare un problema tumorale, di cui si consiglia l’immediata escissione per eseguirne, in un secondo momento, l’esame istologico. Il medico dovrebbe sempre tener presente l’eventualità della filariosi prima di intraprendere l’intervento chirurgico, essendo questo fortemente invasivo.
Per la Filaria, l’uomo è un ospite paratenico, per cui il parassita non raggiunge mai la maturità sessuale. La diagnosi si basa soprattutto sul riscontro delle larve nei noduli polmonari asportati chirurgicamente. Nei casi polmonari, l’uso di tecniche sierologiche può permettere di fare diagnosi senza sottomettere il paziente ad una laparotomia esplorativa, al fine dell’identificazione della causa eziologia, peraltro sempre molto invasiva.
Il cane rimane sempre il più importante reservoir.
La profilassi, dal momento che non esistono vaccini, si basa tutta sul controllo ambientale della concentrazione e densità di zanzare, vettori della parassitosi.