A Milano parte il nuovo progetto teatrale della compagnia Fratelli dell’Uomo
Parte oggi a Milano l’appuntamento con il teatro e con il sociale.
Bambini e ragazzi saliranno sul palco del teatro «Arca» diventando i protagonisti di una serie di vicende di vita quotidiana.
Storie, conflitti, sentimenti, aspetti legati alle varie culture che abitano nelle nostre città. Ma nonostante l’interculturalità sia ormai caratteristica diffusa della realtà in cui viviamo le problematiche ad essa connesse avanzano e divengono sempre più complesse. Problematiche di diverse nature che non vengono ancora affrontate con la dovuta considerazione e apertura mentale da parte dei singoli cittadini, attori sociali e istituzionali. Un simile atteggiamento scatena dinamiche e effetti negativi che non consentono al nostro Paese alcuna crescita e alcun arricchimento.
A partire da questa mancanza nasce il progetto «Intercultura in scena» che si propone di offrire un approccio all’intercultura tramite il teatro al fine di configurare un’occasione di reale e approfondita riflessione, piacevole e emotivamente coinvolgente.
Il teatro, con il respiro delle sue narrazioni, diventa così il luogo d’eccellenza per fermarsi e prendere coscienza dei cambiamenti sociali in atto nella nostra realtà sempre più multilingue e differenziata. Con i ragazzi si crea uno spazio di riflessione aperto a tutti, anche agli spettatori più grandi, che desiderano guardare al mondo in modo meno distratto, meno superficiale e meno miope.
È una rassegna per interrogarsi «sull’altro» dentro e fuori di noi, per far emergere forme di confronto e di scambio creative tra culture che rendono la città viva, dinamica e degna di essere vissuta, per rompere false credenze e per interrogarsi sui problemi comuni.
A dirigere e a ideare il tutto Fratelli dell’Uomo, la compagnia non nuova a queste iniziative, che crede fortemente nelle attività teatrali particolarmente adatte all’educazione interculturale, intesa come riflessione problematica, come capacità cognitiva di confronto con tutte le diversità, come sviluppo di comportamenti volti allo scambio, all’integrazione e alla risoluzione creativa degli «incidenti interculturali».