Obama per un mondo meno povero e più ecologico

574
Tempo di lettura: < 1 minuto

È il senso della sua battaglia e del recente appello alla Cina per l’unità contro il nucleare in Nord Corea e in Iran

Cooperare per una crescita economica equilibrata e sostenibile, cercando di assottigliare il più possibile la fascia delle persone interessate dalla povertà e dagli stenti.

Questo è l’intento che il presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama vorrebbe perseguire comunemente alla Cina nell’ambito dell’apertura a Pechino dei due giorni di dialogo sulle nuove strategie economiche e diplomatiche da far intercorrere da adesso in poi tra i due paesi.

Ovvio che l’economia universalmente intesa e percepita con Pechino non è l’unico obiettivo importante da raggiungere: difatti il presidente americano ha specificato l’essenzialità della sfera umana in tutti i contesti del mondo globalizzato che non può perdere di vista il rispetto dei diritti inviolabili dell’uomo in ogni sua forma e manifestazione, dalla molteplicità delle razze, alla complessa varietà delle appartenenze religiose e politiche.

Inoltre, da Washington è arrivato alla Cina l’appello per l’unità contro il nucleare in Nord Corea e in Iran.

Perché se è vero che ogni paese ha il pieno diritto di sperimentare i vantaggi, insieme ovviamente ai rischi, dell’energia nucleare, altrettanto vero è che l’utilizzo di questa risorsa dovrebbe essere unicamente a sostegno dell’economia di un paese e non di una logica dell’intimidazione internazionale.

L’Iran, dal canto suo, afferma che proprio questi sarebbero i suoi intenti e si dichiara pronta a trasmettere ad Ottobre il suo dossier sull’energia nucleare agli Stati Uniti.

Certo è che il neo-rieletto e contestatissimo presidente iraniano Ahmadinejad non riscontra larghi consensi nell’ambito delle democrazie occidentali ed ogni sua affermazione di natura pacifista risulta falsata, viziata e corrotta alle orecchie dei grandi del globo e sicuramente davvero poco credibile.

Insomma, ancora una volta il nucleare divide l’opinione pubblica in sostenitori ed oppositori.