Il costo della rapida perdita di biodiversità nel mondo è di circa 3,1 trilioni di dollari l’anno
La biodiversità di un’Europa affascinante e sorprendente è sotto scacco! La distruzione degli habitat dovuta allo sviluppo umano e il cambiamento climatico sono solamente due dei molteplici fattori che portano alla scomparsa dal pianeta di circa 140.000 specie ogni anno.
La prima parte del rapporto «Economia degli Ecosistemi e della Biodiversità» (Teeb), realizzato nel Maggio 2008, ha quantificato il costo della rapida perdita di biodiversità nel mondo in circa 3,1 trilioni di dollari all’anno, se non sarà presa alcuna contromisura. Un aiuto è però a portata di mano…
Attualmente sono 102.102 le aree protette registrate nel mondo, e coprono una superficie totale di circa 18,8 milioni di kmq, di cui 17 milioni sono aree terrestri (circa l’11,5% delle terre emerse). 43.000 siti in Europa: il più vasto numero di aree protette del mondo, anche se, in termini di superficie sono il Centro e il Sud America ad avere la più vasta copertura di aree protette, che coprono circa il 25% di queste due macroregioni.
Straordinari tesori di biodiversità sono conservati nella immensa varietà di aree protette di tutta Europa. Queste gemme verdi sono serbatoi di biodiversità, sorgenti d’acqua, beni culturali e risorse economiche, luoghi di svago, di benessere, di rinvigorimento per lo spirito e per il corpo: sono luoghi di natura e dell’uomo.
La più grande riunione annuale degli operatori che lavorano per e nelle aree protette di tutta Europa, la Conferenza di Europarc, organizzata e ospitata quest’anno dall’Agenzia svedese per l’Ambiente, apre oggi a Stromstad, in Svezia, e si chiuderà il 13 settembre.
La Federazione Europarc rappresenta infatti 500 membri impegnati nella gestione dei gioielli verdi d’Europa: terra, mare, montagne, foreste, fiumi e risorse culturali.
Quest’anno 300 rappresentanti delle aree protette d’Europa si incontreranno per celebrare e discutere di «100 anni di Parchi nazionali in Europa. Un’eredità condivisa, un futuro comune». I partecipanti saranno impegnati nella ricerca di soluzioni per invertire l’andamento di perdita di biodiversità, per mitigare il cambiamento climatico e per ricordare insieme il centenario dei parchi nazionali d’Europa. Una speciale pubblicazione realizzata da Europarc «Living Parks: 100 years of National Parks in Europe» sarà presentata per celebrare l’evento.
«In questo, che è il secondo secolo per i Parchi nazionali d’Europa, tutti abbiamo una responsabilità fondamentale: quella di divulgare nuovamente il senso ed il valore della biodiversità e delle aree protette del nostro pianeta», afferma la direttrice di Europarc, Carol Ritchie. E come commenta il professor Adrian Philips, Cbe, nella nuova pubblicazione: «Se l’umanità spera di avere un futuro in Europa, avremo bisogno di questi parchi e della loro biodiversità, quantomeno per tutti i servizi essenziali che essi forniscono (…) Salvaguardando le nostre aree protette ci assumiamo una grande responsabilità, ma facciamo anche un investimento nel nostro futuro comune».
La conferenza si svolge nel corso di una settimana molto intensa per l’ambiente. Nei giorni scorsi, infatti, un incontro al vertice sulla biodiversità, promosso dalla Presidenza svedese dell’Unione europea, ha posto l’accento sul valore economico della biodiversità, con la presentazione dell’appassionante parte finale del rapporto Teeb. In tale occasione, il primo giorno della conferenza, sarà inoltre inaugurato il Koster Marine National Park (SE), insieme al vicino nuovo parco Norvegese YtreHvaler National Park. Alla cerimonia sarà presente il re Carlo XVI Gustavo di Svezia e il principe Haakon di Norvegia.
(Fonte Federparchi)