Le crepe nel G8 secondo Actionaid

420
Tempo di lettura: < 1 minuto

Ospite della XII edizione di Cinemambiente il documentario è diretto da Cecilia Mastrantonio e Sebastiano Tecchio

Riscaldamento globale, scarsità delle risorse non rinnovabili, relazioni tra crisi ambientale ed economica sono alcuni dei temi affrontati nell’edizione 2009 di Cinemambiente, il più importante festival di cinema ambientale in corso a Torino fino al 13 ottobre.

Gli stessi temi sono stati il fulcro del G8 di luglio che, dall’isola de La Maddalena, è stato spostato, per volere del governo italiano, nel cuore dell’Abruzzo ferito dal terremoto dello scorso aprile.

Qual è il significato di una simile scelta? È da qui che parte l’inchiesta de «Le crepe nel G8», documentario prodotto da Actionaid, organizzazione internazionale senza fini di lucro impegnata nella lotta contro la povertà che ha dato voce ai terremotati aquilani. Sono stati proprio loro, i presunti beneficiari di questa scelta, ad analizzare gli interventi sostenuti a favore delle zone colpite dal sisma in occasione dell’incontro tra i grandi della terra.

L’indagine condotta da Cecilia Mastrantonio e Sebastiano Tecchio mostra come la gestione dei fondi pubblici impiegati per la preparazione del summit, a La Maddalena quanto a L’Aquila, non è trasparente a sufficienza. Secondo gli autori e Actionaid, a tre mesi dal G8 gli auspicati benefici per gli abruzzesi non si sono ancora manifestati semplicemente perché gli interventi realizzati sono rimasti fini a se stessi.

Opinioni divergenti, promesse non mantenute e fatti emergono dalle parole degli intervistati che, raccontandosi a cuore aperto, hanno trasformato il documentario in un viaggio tra speranze, delusioni e problemi di chi si è ritrovato protagonista, suo malgrado, di un evento tragico e devastante.