Giunti in Indonesia i difensori del clima e delle foreste

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Per monitorare e difendere uno dei più grandi e  uno degli ultimi depositi di carbonio del pianeta

Nel cuore della foresta indonesiana, su una delle frontiere della brutale distruzione di uno degli ultimi polmoni del pianeta sorge il «Campo di resistenza climatica» di Greenpeace (Climate Defender camp). Questa mattina più di 200 rappresentanti delle comunità locali della Penisola di Kampar (Sumatra-Indonesia) hanno organizzato una cerimonia di benvenuto per i difensori del clima e della foresta che rimarranno per diverse settimane a monitorare, testimoniare e difendere uno dei più grandi depositi di carbonio del pianeta. Tra alcuni giorni anche l’italiana Chiara Campione sarà presente al campo.

Le foreste della penisola di Kampar infatti ospitano una delle più importanti foreste torbiere in Indonesia che stanno per essere distrutte per produrre beni di largo consumo come la carta e l’olio di palma utilizzato per prodotti che vanno dalla cioccolata, ai dentifrici e persino i cosiddetti biocarburanti verdi.

«Abbiamo occupato una delle frontiere della distruzione delle foreste e del clima per chiedere ai leader del pianeta di prendere una posizione forte per combattere il cambiamento climatico fermando la deforestazione qui e adesso» spiega la responsabile della Campagna foreste di Greenpeace Italia, Chiara Campione che il 15 novembre partirà per il Campo in Indonesia.

«Il nostro Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, gli altri leader europei e il presidente Obama hanno solo sei settimane per prendere sul serio i cambiamenti climatici e impegnarsi a operare dei tagli delle emissioni di CO2 provenienti dai combustibili fossili e dalla deforestazione» aggiunge Campione.

Per fermare la deforestazione è necessario che i Paesi industrializzati come il nostro investano 30 miliardi di euro all’anno per la protezione delle foreste.

A livello globale un milione di ettari di superficie forestale viene distrutta ogni mese, un’area pari a un campo di calcio ogni due secondi, causando il 20% delle emissioni di CO2 a livello globale. Proprio a causa della deforestazione l’Indonesia occupa il terzo posto nella classifica dei paesi emettitori dopo Cina e Stati Uniti.

Greenpeace chiede ai Capi di Stato europei, che si incontreranno a Bruxelles il 29 e 30 Ottobre di impegnarsi per un accordo sul clima che sia efficace, reale e vincolante al Summit sul Clima di Copenhagen. Per fermare la deforestazione e il riscaldamento globale è necessario mettere dei soldi sul tavolo.

(Fonte Greenpeace)