Tre anni di siccità, 23 milioni a rischio

585
Tempo di lettura: 2 minuti

Per salvare le popolazioni di sette Stati (Kenia, Tanzania, Uganda, Sudan, Etiopia, Somalia e Gibuti) servono 15 milioni di dollari

Tre anni di siccità, di completa mancanza di acqua, di vita. Nell’Africa orientale 23 milioni di persone rischiano di morire di sete, anzi non solo: la peggiore secca degli ultimi 10 anni ha già ucciso centinaia di migliaia di animali e distrutto raccolti e piantagioni, insomma tutto il fruibile per mettersi al riparo dagli stenti della fame.

Per salvare le popolazioni di sette Stati (Kenia, Tanzania, Uganda, Sudan, Etiopia, Somalia e Gibuti) servono 15 milioni di dollari per intervenire immediatamente, almeno su bambini ed anziani già ammalati di denutrizione.

Sembra un paradosso, ma la stagione delle piogge imminente rischia solo di peggiorare la situazione.

Infatti, in caso i fenomeni temporaleschi stagionali causassero i comuni diluvi di sempre, il bilancio di distruzione e di morte salirebbe a livelli percentuali davvero allarmanti.

Se, come accaduto in passato, le precipitazioni saranno violente e concentrate in un breve periodo di tempo, le piogge rischieranno di aggravare il tutto.

L’allarme è stato lanciato da organizzazioni umanitarie delle Nazioni Unite e dai funzionari locali di vari paesi dell’est Africa.

Se in Kenya, dove il governo ha già avviato un piano d’emergenza per contenere il rischio fame, si stima che quasi quattro milioni di persone che vivono nelle zone più aride del paese non potranno sopravvivere se non grazie agli aiuti alimentari, in Etiopia sarebbero oltre sei milioni le persone praticamente già condannate a morte a causa della scarsità di cibo.

In Somalia, dove alle condizioni climatiche si aggiungono i disastri provocati dalla guerra in corso che sta già causando la peggiore crisi umanitaria mai registrata nel paese, gli operatori umanitari e il governo stimano che circa un terzo dei 10 milioni di abitanti (quindi oltre tre milioni di persone) necessiti urgentemente di aiuti alimentari, mentre un bambino su cinque verserebbe già in stato di malnutrizione acuta irreversibile.

In una regione dove l’agricoltura di sussistenza e su piccola scala resta l’unica fonte di sostentamento per la maggioranza della popolazione, l’impatto dei cambiamenti climatici può avere effetti drammatici.

La grave situazione alimentare attuale, intanto, sta provocando anche un aumento dei prezzi dei beni commestibili sui mercati dell’Africa orientale: un binomio preoccupante tanto quanto i nubifragi in arrivo.