Le eco-etichette dei prodotti ittici

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L’Msc è risulato il miglior sistema di certificazione, con un punteggio superiore al 95% di conformità rispetto ai criteri utilizzati. Sono stati messi a confronto 7 sistemi diversi basati sui criteri delle linee guida del 2005 della Fao sugli standard sviluppati dall’Iseal

Il Msc(Marine stewardship council, Il Consiglio d’intendenza marittima) è risultato il miglior sistema di certificazione dei prodotti ittici. Lo ha dimostrato uno studio commissionato dal Wwf ad un consulente indipendente, Accenture (Accenture Development Partnerships, Adp), che mette contemporaneamente in luce l’inadeguatezza di altri sistemi di eco-etichettatura.

Lo studio ha messo a confronto 7 sistemi di certificazione del pescato che usano eco-etichette sui prodotti ittici con una serie di criteri basati sulle linee guida del 2005 della Fao (Food and Agriculture Organization,Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura), sugli standard sviluppati dall’Iseal (International social environmental accreditation and Labelling alliance, Alleanza internazionale per l’accreditamento e l’etichettatura sociale e ambientale) e sui criteri Wwf per una pesca gestita in maniera ecosistemica, e quindi sostenibile.

Nello studio redatto da Adp (Assessment of on-pack, Wild-capture seafood sustainability certification programmes and seafood ecolabels), Msc è tra i migliori sistemi di certificazione con un punteggio superiore al 95% di conformità rispetto ai criteri utilizzati.

Molte eco-etichette di prodotti ittici sono inadeguate

Il rapporto indica che ad eccezione fatta per Msc, gli altri sistemi valutati, Naturland, Friend of the sea, Krav, Aidcp, Mel-Japan e Southern Rocklobster, non valutano i prodotti ittici secondo tutti i criteri predisposti per promuovere una pesca sostenibile e mantenere gli oceani in buono stato di salute.

«C’è grande inadeguatezza in molti sistemi di Eco-etichettatura che lasciano dubitare della loro reale capacità nel contribuire alla gestione efficace e sostenibile delle specie ittiche sfruttate dalla pesca – ha detto Miguel Jorge, direttore del Programma marino del Wwf Internazionale – Mentre la valutazione dimostra che Msc è il miglior sistema perché usa un programma rigoroso, sebbene non perfetto, la stessa mostra anche che sono necessari miglioramenti per assicurare che tutte le eco-etichette del pescato siano all’altezza delle aspettative».

La valutazione sottolinea differenze significative nella trasparenza, disponibilità di informazioni, struttura e accuratezza degli schemi. A parte Msc, tutti gli altri schemi valutati presentano lacune sostanziali .

«L’aumento delle ecolabel sui prodotti ittici negli ultimi dieci anni testimonia la domanda crescente da parte dei consumatori di un pescato migliore – ha aggiunto Jorge – Ma con la proliferazione degli ecolabel e la variabilità di questi schemi c’è un vero rischio di confusione, o ancora peggio, di provocare mancanza di fiducia da parte dei consumatori verso l’ecolabelling».

Lavorare con l’industria della pesca per proteggere la vita negli oceani

Il Wwf è impegnato a promuovere e diffondere pratiche di pesca sostenibile che garantiscano la tutela dei mari e degli habitat oceanici. A tale scopo l’Associazione lavora con i principali attori del mercato per fare in modo che il loro potere d’acquisto assicuri una gestione sostenibile delle risorse ittiche.

In quest’ottica, Wwf Italia invierà lo studio ai più importanti player del settore di Grande distribuzione organizzata presenti in Italia, tra cui Auchan, Coop, Carrefour, Lidl, sottolineando la strategicità del loro ruolo per la promozione di una gestione sostenibile delle risorse ittiche.

(Fonte Wwf Toscana)