Ue – Adesione formale all’Accordo di Copenhagen

605
Tempo di lettura: 2 minuti

L’Ue ha ribadito il proprio impegno a portare avanti le negoziazioni per un accordo mondiale onnicomprensivo sui cambiamenti climatici per il periodo successivo al 2012

Confermando quanto già annunciato la scorsa settimana dalla Presidenza Spagnola dell’Eu, un comunicato del Consiglio europeo rende noto che l’Ue e i suoi Stati Membri, in una lettera scritta all’Unfccc, hanno espresso la propria volontà di aderire all’«Accordo di Copenhagen».

L’Accordo, di natura non vincolante, è frutto di un’intesa politica raggiunta seppure con grandi difficoltà a conclusione della conferenza mondiale sul clima dello scorso dicembre, nell’ambito della Convenzione.

Essendo stato riconosciuto con una decisione che letteralmente ne «prende nota», senza tuttavia adottarlo formalmente, esso ha il valore di una «lettera di intenti» che i Paesi sono liberi di sottoscrivere o meno, entro il 31 gennaio 2010. I Paesi membri della Convenzione che vi aderiranno saranno indicati in una lista da inserire nella parte introduttiva dell’Accordo stesso.

Contestualmente, l’Ue ha ribadito il proprio impegno a portare avanti le negoziazioni per un accordo mondiale onnicomprensivo sui cambiamenti climatici per il periodo successivo al 2012 (quando termina il primo periodo di impegni del Protocollo di Kyoto) legalmente vincolante, che contenga l’aumento della temperatura media mondiale sotto i 2°C rispetto ai valori pre?industriali.

Inoltre, come richiesto dall’Accordo di Copenhagen, la lettera notifica anche l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra dell’Ue del 20% nel 2020 rispetto ai livelli del 1990, da attuare attraverso il pacchetto legislativo «energia?clima» formalmente adottato dal Consiglio dell’Ue nell’aprile 2009. L’Ue mantiene anche la propria offerta ad elevare tale obiettivo al 30% nell’ambito di un eventuale nuovo accordo mondiale sui cambiamenti climatici, a condizione che gli altri Paesi industrializzati si impegnino in modo analogo e i Paesi in via di sviluppo contribuiscano adeguatamente in base alle loro responsabilità e capacità.

In settimana, la Presidenza dell’Ue, illustrando le proprie priorità alla Commissione ambiente del Parlamento europeo, aveva evidenziato la necessità di «progressi veloci ed efficaci» nelle negoziazioni internazionali post?Copenhagen, in vista della conferenza in novembre/dicembre a Città del Messico. È intenzione dell’attuale Presidenza procedere anche in base ai contenuti del Libro Bianco sull’adattamento ai cambiamenti climatici, pubblicato dalla Commissione Europea nell’aprile 2009, specialmente in settori critici come la protezione del suolo, la gestione efficiente delle risorse idriche, la conservazione della biodiversità, l’agricoltura e la pesca. Un altro aspetto indicato come fondamentale è lo sviluppo del suddetto pacchetto «energia?clima» quale pilastro europeo della lotta ai cambiamenti climatici.

I capi di Stato e di Governo dell’Ue valuteranno la situazione post?Copenhagen durante il Consiglio europeo informale del prossimo 11 febbraio. A livello internazionale, la prossima sessione negoziale dell’Unfccc è prevista per le due settimane che vanno dal 31 maggio all’11 giugno.

(Focal Point Ipcc per l’Italia)