Energia – Nel futuro c’è l’idrogeno solare

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Due gli approcci: la concentrazione della radiazione per generare quantità massive di idrogeno. E l’uso dei pannelli fotovoltaici abbinati ad un elettrolizzatore per generare idrogeno

È l’idrogeno generato per scissione dell’acqua utilizzando la sola radiazione solare il combustibile dell’imminente futuro. Lo sostengono i ricercatori italiani del gruppo di ricerca di Mario Pagliaro al Cnr e quelli greci guidati da Athanasios Konstandopoulos in uno studio pubblicato oggi dalla rivista Energy and Environmental Science.

Konstandopoulos, ingegnere chimico direttore del Laboratorio Apy di Tessalonica, coordina il progetto di ricerca comunitario Hydrosol per cui ha recentemente ottenuto il premio «Cartesio» della Commissione europea. Pagliaro, chimico, a Palermo coordina le attività del Polo fotovoltaico della Sicilia.

Due gli approcci suggeriti dagli autori: la concentrazione della radiazione per generare quantità massive di idrogeno utili ad alimentare centri abitati ed industrie. E l’uso dei pannelli fotovoltaici abbinati ad un elettrolizzatore per generare idrogeno da usarsi come combustibile per usi on-demand da parte di imbarcazioni o automobili.

«Le tecnologie sono due – dice Pagliaro – perché due sono gli usi del combustibile idrogeno richiesti dal mercato. E in entrambi i casi è stata l’applicazione della nanochimica alle tecnologie per la conversione della radiazione solare a rendere possibili i traguardi che le rendono ormai convenienti dal punto di vista economico».

«Usando il calore, cioè tutta l’energia solare – aggiunge Konstandopoulos – l’efficienza è molto più elevata del fotovoltaico. Usando solo acqua e stoccando l’energia sotto forma di idrogeno, risolviamo il problema dell’intermittenza della luce solare. E siccome la voce di costo principale di Hydrosol è costituita dagli eliostati il cui prezzo sta rapidamente scendendo, entro 3 anni il prezzo dell’elettricità solare generata con l’idrogeno sarà inferiore ai 6 centesimi di Euro per chilowattora».

Lo studio prende in esame entrambe le tecnologie e mostra come un’economia basata sull’idrogeno solare sia ormai una concreta opportunità di sviluppo economico e risanamento ambientale. Gli autori citano fra gli altri i casi dell’idrogenodotto di Arezzo; della barca Riviera P 600 commercializzata da Frauscher; e della centrale termoelettrica ad idrogeno operata da Enel a Porto Marghera.

Nella tecnologia europea Hydrosol l’energia solare viene concentrata per mezzo di specchi chiamati eliostati su un materiale catalitico che già ad 800°C è in grado di scindere l’acqua in idrogeno e ossigeno in un processo termochimico chiuso ad alta efficienza. La scoperta principale è stata quella del nanomateriale catalitico. Nella generazione fotovoltaica dell’idrogeno il costo principale per la scissione dell’acqua è ormai dovuto al platino usato nell’elettrolizzatore, perché l’introduzione sul mercato delle nuove tecnologie fotovoltaiche ha causato il crollo del prezzo dei pannelli solari sceso da 6 a meno di 1 Euro a Watt nel corso degli ultimi 18 mesi.

L’idrogeno solare è uno delle tre tematiche principali della conferenza internazionale SuNEC 2010 in programma in Sicilia dal 13 al 15 Ottobre prossimi.

(Fonte Cnr Palermo)