Non c’è pace per Villa Ada

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Il Wwf chiede che venga disposto urgentemente il sequestro del cantiere e che il Comune di Roma provveda senza alcun termine dilatorio al ripristino dei luoghi

Tra processi penali avviati e in fase di instaurazione, convenzioni, progetti di presunta riqualificazione e addirittura ipotesi di centrali a biomasse, la Villa Ada Savoia, residenza storica romana, sembra non trovare quella pace istituzionale che un bene culturale avrebbe il diritto di avere e che la normativa le riconoscerebbe.

Wwf Lazio con Villa Ada Greens, alla luce della riapertura del cantiere sull’area di Monte Antenne, dopo il sequestro disposto dal Pm Assunta Cocomello ed operato dalla GdF. di Roma ed il successivo dissequestro, hanno presentato nuova istanza di sequestro preventivo questa mattina in Procura.

Il cantiere, che non reca nessun tipo di cartellonistica attestante il tipo di lavori e la ditta che li sta eseguendo, determinerà verosimilmente un aggravamento ed una protrazione delle ipotesi di reato che il Pm Cocomello avrebbe formulato, chiedendo già dallo scorso luglio la fissazione dell’udienza, per la richiesta di rinvio a giudizio con decreto di citazione diretta di cinque dei sei indagati per abusivismo edilizio in concorso tra loro.

L’edificio sarebbe stato realizzato ex novo per la creazione di un centro a ciclo diurno per dodici disabili adulti. Questa la formale motivazione che si sarebbe attribuita al progetto che dal 2003 si stava preparando.

Pertanto alla luce delle risultanze delle indagini preliminari e della possibilità che il manufatto sia dichiarato abusivo, con sentenza di condanna, non si comprende per quale motivo si stia permettendo di completare i lavori su quell’area compromettendo gravemente il complesso monumentale Villa Ada Savoia.

Per questo oggi il Wwf chiede che venga disposto urgentemente il sequestro del cantiere e che il Comune di Roma provveda senza alcun termine dilatorio al ripristino dei luoghi. Alla regione si chiede di intervenire anche utilizzando i poteri sostitutori previsti in caso di inerzia.

Il ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Sandro Bondi e il Direttore per i Beni Culturali ed Artistici del Lazio, Mario Lolli Ghetti intervengano immediatamente, insiste l’Associazione, a far cessare definitivamente quello stato di evidente illegittimità.

«Ci sentiamo vicini – dichiara Vanessa Ranieri Presidente del Wwf Lazio – alle difficoltà delle famiglie dei ragazzi diversamente abili e per questo auspichiamo che l’Amministrazione comunale trovi in tempi brevi un luogo consono che possa accoglierli adeguatamente. Chiediamo anche a loro di schierarsi con noi per la tutela della Villa Storica respingendo qualsiasi forma di strumentalizzazione che già nei mesi scorsi c’è apparso purtroppo essere stata messa in opera».

(Fonte Wwf)