L’energia che viene dalla natura

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mare iskitano
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Vi sono molte forme di free-energy come quella che proviene dalle correnti marine o i generatori ad effetto camino. Alcuni esempi

Oggi il problema della produzione di energia risulta sempre più attuale e dibattuto soprattutto in termini di sostenibilità ambientale.

Attualmente si procede allo sfruttamento delle risorse che nel corso di secoli si sono accumulate nelle viscere del pianeta, ma per gli anni a venire si rende necessaria l’individuazione di nuove fonti e si procede testando processi innovativi.

Poco si sente parlare della free-energy che proviene dal mare e che permette di convertire l’energia cinetica prodotta dalle correnti marine in energia meccanica rotativa, con un alto rendimento.

Questa energia estraibile dalle correnti marine rappresenta una risorsa rinnovabile, pulita e di conseguenza inesauribile ed apre possibilità economiche nuove per il mercato dell’energia.

Ecco dunque che la società canadese Nova Scotia Power (Nsp)insieme alla partner irlandese OpenHydro, ha inaugurato la turbina di potenza commerciale attivata direttamente dalle correnti marine o di marea. L’impianto (della potenza di 1 MW, ma modulabile fino a realizzare centrali di notevole capacità) è stato posizionato nella Baia di Fundy (Nova Scozia), in un’area dove l’escursione di marea è ai massimi livelli mondiali. Dal punto di vista ambientale, la turbina è autolubrificante e opera senza la necessità di utilizzare grassi e altri fluidi che potrebbero avere conseguenze negative per l’ambiente marino. Inoltre, il dispositivo ha un impatto visivo nullo, anche in fase di bassa marea, e un ridotto impatto sulle specie marine, in quanto il suo design non disturba il passaggio della fauna marina.

Una particolare turbina per lo sfruttamento delle correnti di marea può intuitivamente essere paragonata ad una turbina eolica. Ma i parametri di rendimento risultano notevolmente vantaggiosi nel caso delle centrali sommerse.

Nell’aprile 2006 in Italia è stato allacciato alla rete elettrica nazionale dell’Enel il primo generatore di elettricità che sfrutta le correnti marine.

Allo stato attuale il sistema risulta già efficiente ma sono in corso test migliorativi riguardanti sia l’aspetto meccanico sia i sistemi per la connessione alla rete elettrica.

È stato infine condotto uno studio connesso alla quantità di energia che è possibile ottenere in un anno dal sito dove attualmente è installata la turbina, ossia nello Stretto di Messina, al largo di Ganzirri. Il risultato è incoraggiante per la presenza di forti correnti marine che attraversano lo Stretto di Messina. Esse hanno una potenzialità energetica notevole e rappresentano una vera risorsa in termini di produzione di energia.

La Ponte di Archimede Spa è l’azienda che ha sviluppato e realizzato questa turbina chiamata Kobold che ha l’aspetto di una piattaforma galleggiante di circa 10 metri di diametro, ed è dotata di tre grandi pale immerse in acqua. Essa è nata dall’idea di Elio Matacena di sfruttare al contrario un moderno propulsore navale montato sui traghetti Caronte.

Altri sistemi free-energy sono i generatori ad effetto camino. Sono delle altissime costruzioni di cemento armato che sfruttando appunto l’effetto camino, ovverosia l’aria calda che dal basso sale in alto perché più leggera, attiva generatori a turbina eolica. Ma diversamente dai generatori eolici funziona sempre perché il delta della temperatura alla base della torre è sempre diverso dalla cima.

Il 24 settembre 2009 Abengoa Solar segna l’inaugurazione della Torre solare presso la piattaforma di Solucar nei pressi di Siviglia, la cui produzione era partita già ad aprile.

Grazie all’evoluzione di una precedente Torre solare, realizzata sullo stesso sito, la società spagnola segna anche il record di potenza per una centrale a concentrazione solare basata su questa tecnologia.

PS20, così si chiama la nuova centrale inaugurata alla presenza del re Juan Carlos I, la regina Sofia e il Commissario europeo per l’energia, Andris Piebalgs, è costituita da 1.255 eliostati, specchi che inseguono la luce solare concentrandola su un ricevitore collocato in cima a una torre. Il vapore prodotto dal calore accumulato viene utilizzato per azionare una turbina che produce energia elettrica.

Secondo le stime, sarà in grado di sviluppare energia per circa 20 MW garantendo la fornitura elettrica necessaria ad alimentare 10mila appartamenti evitando le emissioni di circa 12mila tonnellate di CO2 l’anno.

La caratteristica principale di questo particolare impianto, che la distingue da tutte le altre tecniche che si avvalgono dell’energia solare, è che produrrà elettricità giorno e notte. La centrale sarà più efficiente durante i giorni molto caldi, in cui di solito si consuma più energia (a causa del maggior l’utilizzo di condizionatori), perché la temperatura esterna aumenta la velocità dell’aria riscaldata dai pannelli solari. Di notte poi i bacini d’acqua sotterranei conserveranno il calore senza far interrompere il movimento ascensionale della corrente.

* Legambiente Parco del Vesuvio

(La foto del titolo è di Stefania Petraccone)