Gli adattamenti dell’agricoltura al clima

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I ministri dell’Agricoltura dei Paesi mediterranei hanno esaminato le conseguenze dei cambiamenti climatici

I ministri dell’Agricoltura di 13 Paesi membri del Centro internazionale per gli studi agronomici nel Mediterraneo (Centre International de Hautes Etudes Agronomiques Méditerranéennes, Ciheam), si sono riuniti ieri ad Istanbul (Turchia) per discutere degli effetti dei cambiamenti climatici sulla sicurezza alimentare nella Regione e delle azioni da intraprendere.

Il ministro per l’Ambiente e gli Affari Marini e Rurali spagnolo Elena Espinosa ha sottolineato l’importanza di attuare politiche che favoriscano l’adattamento del settore agricolo al clima che cambia, sia in termini di impatti fisici sia economici.

Espinosa ha ricordato come la scarsità d’acqua sia una delle maggiori conseguenze dei cambiamenti climatici per l’agricoltura nei Paesi mediterranei, e come le risorse idriche siano un elemento essenziale per migliorare la sicurezza alimentare, aumentare la produttività delle colture e promuovere lo sviluppo economico delle aree rurali. A tale proposito, risulterebbe essenziale un processo che coinvolga tutti gli attori nella lotta alla carenza idrica, fermo restando che i governi ricoprono un ruolo fondamentale nell’attuare politiche che incoraggino la razionalizzazione, il risparmio e il riutilizzo dell’acqua, nella ricerca di nuove risorse e negli investimenti per i sistemi d’irrigazione.

Inoltre, in riferimento ad altri fenomeni meteorologici collegati ai cambiamenti climatici che influiscono sul rendimento dei raccolti, il Ministro ha suggerito che una delle migliori politiche per adattarsi a tali effetti consiste nell’adottare una solida politica di gestione del rischio che protegga gli agricoltori da bruschi cali di reddito che possano essere connessi ai rischi climatici.

Questo incontro è avvenuto nel contesto di una serie di forum informali di discussione su questioni relative ad agricoltura, alimentazione e ambiente tenutisi a Roma nel 1999, Rabat (Marocco) nel 2000, Atene (Grecia) nel 2001, Beirut (Libano) nel 2002, Parigi (Francia) nel 2004, Il Cairo (Egitto) nel 2006 e Saragozza (Spagna) nel 2008.

(Fonte Ipcc Focal Point)