Oltre alle produzioni delle relazioni scientifiche, gli studiosi-ricercatori presenteranno, secondo le richieste del Parco, anche una proposta di alcune azioni concrete
Si avvia a conclusione la ricerca sull’Orso bruno marsicano condotta dal Dipartimento di Biologia Animale e Umana della Università «La Sapienza» di Roma e coordinata dal professor Luigi Boitani.
Al termine dell’importante progetto di studio su questa preziosa specie, che si sta rivelando di grandissima importanza e utilità, oltre alle produzioni delle relazioni scientifiche, gli studiosi-ricercatori presenteranno, secondo le richieste del Parco, anche una proposta di alcune azioni concrete (almeno 5-6) che possano costituire fronti attivi di interventi di gestione e conservazione a favore dell’Orso.
Nel 2010 non proseguiranno le attività di cattura di altri esemplari di orso marsicano. L’Ente Parco e il Gruppo di ricerca della Università, considerando anche le catture finora effettuate, si sono trovati pienamente concordi nell’assumere questa decisione.
Il Presidente del Parco, Giuseppe Rossi, sottolinea la valenza politico-sociale e culturale di tale scelta, pur riconoscendo il valore aggiunto di effettuare qualche cattura, qualora necessario, a scopo gestionale (orsi problematici), sanitario, di monitoraggio.
Nel 2011 verrà fatto il punto della situazione, valutando le modalità di proseguimento delle attività di monitoraggio della specie, mentre nell’anno in corso la ricerca proseguirà con sopralluoghi interpretativi delle localizzazioni GPS degli orsi ancora muniti di collari satellitari funzionanti, con attività di laboratorio sull’analisi della dieta e di verifiche nelle tane frequentate in inverno.
Le attività di campo si porteranno man mano a esaurimento nel corso dell’anno e saranno seguite da una massiccia opera di analisi e stesura delle relazioni e dei rapporti tecnici definitivi.
«Intanto – precisa il Presidente Rossi – la collaborazione tra Ente Parco e Università proseguirà senza alcuna interruzione e normalmente anche nei prossimi anni, coinvolgendo sempre più attivamente il personale del Parco (ad esempio, oltre al personale scientifico, una squadra di 4-5 guardaparco tecnicamente formati per i rilevamenti VHF) per i monitoraggi continui, i censimenti periodici, le verifiche sulla alimentazione, le analisi di alcuni danni particolari, gli effetti dei provvedimenti di tutela e conservazione adottati, etc.».
Dall’autunno prossimo saranno realizzati alcuni workshop di divulgazione sulle attività e sui risultati dei cinque anni di ricerca.
Per quanto riguarda il Lupo, sulla scorta degli interessanti risultati conseguiti nelle stagioni invernali 2008 e 2009, gli studi, le osservazioni e le altre attività di ricerca proseguiranno anche per la stagione invernale 2010-2011, prevedendo quindi di concludere le attività di campo nella primavera del 2011. Anche in questo caso le attività di studio riguardano sopralluoghi interpretativi delle localizzazioni GPS, gli esami di laboratorio sulla dieta, la tracciatura su neve, oltre ai monitoraggi acustici con la tecnica del wolf-howling. È prevista la cattura di 2-3 esemplari di Lupo secondo le modalità e le tecniche già applicate con successo.
Infine, nel quadro del «Progetto Zootecnia», proseguirà anche per gli anni 2008-2009 una «speciale» analisi dei danni da predatori a carico del bestiame d’allevamento, mentre per il 2010, i ricercatori dell’Università condurranno, congiuntamente al personale del Parco, alcuni sopralluoghi di verifica dei danni denunciati nelle zone dove sono presenti lupi e/o orsi muniti di collari satellitari.
(Fonte Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise)