La Rifiuti spa continua a crescere

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Legambiente ha presentato i dati aggiornati sul traffico illecito dei rifiuti. Al 31 marzo sono 151 le inchieste per traffico illecito di rifiuti 979 le persone arrestate e 2.917 denunciate. + 30% circa il numero delle infrazioni accertate rispetto al 2009

Rifiuti Spa: 151 inchieste, 979 persone arrestate, 2.917 persone denunciate e 610 aziende coinvolte. Sono i dati aggiornati che Legambiente ha presentato al Sep 2010 di Padova in occasione del convegno sulla «Gestione del ciclo integrato dei Rifiuti».

I dati aggiornati al 31 marzo 2010 mostrano chiaramente come i veleni delle «Rifiuti Spa» continuano a viaggiare da un capo all’altro del nostro Paese, senza soluzione di continuità: 151 le inchieste sull’unico delitto ambientale del nostro ordinamento giuridico, l’art. 260 del Dlgs 152/2006, che punisce le «attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti»: entrato in vigore nel 2002, ha sino ad oggi portato a 979 ordinanze di custodia cautelare e 2.917 denunce, coinvolgendo 610 aziende, 73 procure, 19 regioni (unica eccezione la Valle d’Aosta) e 13 stati esteri.

Solo nel 2009 si sono registrate ben 24 inchieste, due in meno rispetto al 2008, che hanno prodotto però, un record di persone arrestate, 170, e denunciate, 241. Record che secondo la tendenza del 2010 potrebbe essere superato: solo nei primi tre mesi del 2010 sono già 90 le persone arrestate.

«L’ultimo dato Ispr aggiornato parla di un ammanco di 31 milioni di tonnellate di rifiuti che sono praticamente scomparsi dalla contabilità ufficiale – spiega Antonio Pergolizzi, Coordinatore dell’Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente – una mole impressionante di rifiuti che potrebbe essere rappresentata da una montagna alta 3.100 metri, quasi quanto l’Etna. Dopo anni in cui le rotte del traffico illecito erano solo in direzione nord sud, attualmente coinvolge tutto il territorio nazionale, con 23 procure del nord, 25 del centro e 24 del sud. Come Legambiente ribadiamo che per sconfiggere un businnes di circa 7 miliardi di euro l’anno occorre introdurre nel nostro ordinamento la responsabilità penale anche delle persone giuridiche e non solo fisiche, che dovranno rispondere con il loro patrimonio, nel caso in cui venissero accertati traffici illeciti di rifiuti. La soluzione è semplice, basta estendere ai delitti ambientali il d.lgs 231 del 2001 sulla sicurezza del lavoro. Un altro dato da non sottovalutare, emerso dall’analisi dell’Agenzia delle Dogane, è che un terzo delle aziende reitera il reato».

(Fonte Sep 2010)