Enerpoint: I numeri del Ministro sono sbagliati

555
Tempo di lettura: < 1 minuto

In relazione al Decreto Legge di recepimento delle direttive comunitarie per la promozione delle fonti rinnovabili, che verrà presentato domani al Consiglio dei Ministri, Paolo Rocco Viscontini, presidente e AD di Enerpoint, top player del mercato fotovoltaico italiano, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«La decisione del ministro Romani di sospendere gli incentivi al fotovoltaico non appena si raggiunge l’obiettivo degli 8.000 MWp non è accettabile. Il fotovoltaico ha raggiunto in poco più di 2 anni una quota del fabbisogno di energia elettrica nazionale pari a circa il 3%: nessun altra tecnologia energetica è in grado di raggiungere simili obiettivi in così breve tempo e con così ampio consenso popolare. La preoccupazione del Ministro per gli eccessivi costi in bolletta non tiene in considerazione le entrate fiscali sia dalle imposte pagate dalle aziende del settore che dalle tasse che si pagano sugli stessi incentivi. Inoltre perché non si è registrata la stessa preoccupazione per i costi degli incentivi alle fonti assimilate, che negli ultimi 9 anni sono stati pari a 33 miliardi di Euro? Eppure le fonti assimilate erano (e sono) inquinanti e hanno reso possibili giganteschi guadagni per pochissimi, mentre il fotovoltaico ha creato molto più lavoro (con l’indotto sicuramente oltre le 100.000 unità) e vantaggi per oltre 200.000 autoproduttori. Infine non è vero che i soldi del Conto Energia vanno soprattutto ad aziende straniere: i soggetti beneficiari degli incentivi sono in stragrande maggioranza italiani come pure le aziende che operano nel settore. Peccato che si prendano decisioni così importanti senza conoscere i veri numeri e senza pensare alle conseguenze: se il decreto non cambia, tra pochi giorni avremo ulteriori decine di migliaia di disoccupati e lo Stato perderà miliardi di Euro di entrate fiscali».