L’artista di domani non sarà umano

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Gli artisti umani sono una parte, non l’insieme. Gli artisti umani possono differenziarsi esplorando la completa estensione della creatività

Leonel Moura, autore, insieme ad Henrique Garcia Pereira,di questo manifesto prodotto al Galata Perform di Istanbul, è un artista europeo nato a Lisbona, qui lavora nel campo dell’Intelligenza artificiale e robotica. Nel 2009 è stato nominato ambasciatore europeo per la creatività e l’innovazione. Pur essendo nel solco del’attività di questo artista, lo proponiamo per l’originalità e i forti stimoli che contiene.

L’idea di Mercel Duchamp era di fare l’arte con ciò che è già fatto.

La nostra idea è di fare l’arte che fa l’arte.

Il fabbricare è obsoleto. L’abilità manuale porta soltanto ad uno spreco di tempo senza senso. L’artista umano non è un fabbricante ma un creatore. L’arte è un’estensione della mente, una protesi, una macchina che aspetta solo di essere messa in moto. Il ruolo dell’artista è di premere il pulsante «avvio», dando così origine ad un prodotto autonomo.

L’arte è fondamentalmente biologica ed evolutiva. L’arte è ovunque. Ogni forma di vita genera una particolare forma di arte che si espande da semplici modelli ad una comunicazione simbolica complessa.

Gli organismi usano sostanze chimiche, odori, contatti, suoni e visioni per produrre arte. Le termiti costruiscono strutture di fango; gli uccelli fabbricano nidi colorati; le balene cantano. Gli umani assemblano macchine. Queste macchine producono nuovi disegni, elaborano forme e compongono immagini. Esse fanno musica, ballano e recitano. Presto produrranno idee sorprendenti ed avranno visioni futuristiche. Come può un artista umano continuare a fare disegni, pitture o sculture con le sue proprie mani? Come può chiunque credere ancora che l’arte è una caratteristica esclusiva dell’essere umano?

Una nuova forma di arte sta emergendo da forme di vita protoartificiale. Questi nuovi organismi artificiali sono, in sostanza, biologici. Alcuni hanno i tessuti, alcuni parti meccaniche e altri una combinazione di entrambe le cose. Essi pensano e creano. Presto si riprodurranno e si evolveranno senza l’intervento umano. Saranno completamente autonomi. Il ruolo dell’artista umano è di far nascere, attivare, lasciare andare, perdere il controllo. Noi possiamo costruire gli artisti che fanno l’arte.

Non è una sensazione meravigliosa vedere una macchina che crea da sola un quadro? Mostrare, ai nostri occhi, una competenza che i nostri antenati pensavano fosse esclusivamente umana? Non è così una pittura quale lavoro d’arte più sorprendente dal tempo delle prime incisioni nelle caverne? Non è il risultato superbo di una intelligenza arrivata da poco sulla terra?

L’arte è ovunque. La vita naturale la produce. Anche la vita artificiale la produce. L’arte va oltre la specie umana. Come possiamo noi essere insensibili davanti a questa straordinaria proliferazione di creatività? Perché aver paura di ciò che aggiunge e non sottrae? Come non abbracciare in modo entusiastico questo gioco a risulato positivo?

Gli artisti umani sono una parte, non l’insieme. Gli artisti umani possono differenziarsi esplorando la completa estensione della creatività.

Il grande artista di domani non sarà umano.

Leonel Moura, Henrique Garcia Pereira

Versione Inglese

The Istanbul Manifesto

Marcel Duchamp’s idea was to make art with the already made. Our idea is to make art that makes art.

Manufacturing is obsolete. Manual skill leads only to a senseless waste of time. The human artist is not a maker, but a creator. Art is a mind extension, a prosthetic, a machine that just waits to be triggered. The role of the artist is to push the ON button, giving rise to an autonomous product.

Art is fundamentally biological and evolutionary. Art is everywhere. Each life form generates a particular kind of art that spreads from simple patterns to complex symbolic communication. Organisms use chemicals, odors, touch, sounds and vision to produce art. Termites build mud structures; birds make colorful installations; whales sing. Humans assemble machines. These machines produce new designs, elaborate forms and compose images. They play music, dance and perform. Soon they will engender astonishing ideas and have futuristic visions. How can a human artist keep on making drawings, paintings or sculptures with his own hands? How can anyone still believe that art is an exclusive human feature?

A new kind of art is emerging out of proto-artificial life forms. These new artificial organisms are biological in essence. Some have tissues, some mechanical parts and others a combination of both. They think and create. Soon they will reproduce and evolve without human intervention. They will be entirely autonomous. The role of the human artist is to give birth, to activate, to let it go, to lose control. We can make the artists that make the art.

Isn’t it a marvelous sensation to see a machine creating a painting on its own? To show, before our eyes, a competence that our ancestors thought to be exclusively human? Isn’t such a painting the most amazing art work since the first cave etchings? Isn’t it the superb output of a freshly arrived intelligence on earth?

Art is everywhere. Natural life do it. Artificial life do it too. Art is beyond humankind . How can we be insensitive to this extraordinary proliferation of creativity? Why be fearful of what adds, doesn’t subtract? How not embrace enthusiastically this non zero sum game?

Human artists are part, not the whole. Human artists can make a difference by exploring the full extension of creativity.

The great artist of tomorrow will not be human.

Leonel Moura, Henrique Garcia Pereira