Avviato il coordinamento per pile e accumulatori

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Il Centro nazionale è attualmente formato da 14 Sistemi collettivi e 2 Sistemi individuali. Nel 2010 delle oltre 65.000 tonnellate di accumulatori industriali e 187.000 tonnellate di accumulatori per veicoli immesse sul mercato è stato realizzato un recupero pari al 95%

Nell’ambito della 15esima edizione della Fiera Ecomondo di Rimini è stata ufficialmente avviata l’attività del nuovo Centro di coordinamento nazionale pile e accumulatori (Cdcnpa), costituito lo scorso 7 giugno per occuparsi della gestione integrata delle pile e degli accumulatori, portatili, per veicoli ed industriali, giunti a fine vita.

Il Centro di coordinamento nazionale pile e accumulatori, attualmente formato da 14 Sistemi collettivi e 2 Sistemi individuali, ha voluto approfondire nel convegno «Le nuove modalità gestionali delle pile e accumulatori esausti» gli aspetti normativi, le procedure operative nonché delineare gli scenari futuri e gli obiettivi da raggiungere secondo quanto stabilito dal recepimento della Direttiva europea 2006/66/CE e contenuto nel D.Lgs. 188/08 (recentemente modificato dal D.Lgs. 21/2011).

Da anni, infatti, l’Italia vanta la leadership mondiale nella raccolta, nel trattamento e nel riciclo di accumulatori per veicoli e industriali: nel 2010 delle oltre 65.000 tonnellate di accumulatori industriali e 187.000 tonnellate di accumulatori per veicoli immesse sul mercato è stato realizzato un recupero pari al 95%, superando abbondantemente l’obiettivo minimo di riciclaggio richiesto dalla normativa.

Per quanto riguarda, invece, le pile e gli accumulatori portatili, il cui numero immesso sul mercato nel 2010 è pari a circa 30.500 tonnellate, il dato di recupero si attesta intorno al 18-20%, risultando prossimo al limite minimo fissato dall’Unione europea. Gli obiettivi da raggiungere, infatti, sono il 25% dell’immesso sul mercato entro il settembre 2012 e il 45% entro il settembre 2016, rispettando le seguenti efficienze minime: il 65% per quelle al piombo, il 75% per quelle al nichel-cadmio e il 50% per tutte le altre.

Per consentire al sistema nazionale di conquistare simili traguardi, la normativa ha attribuito la responsabilità della gestione delle pile e degli accumulatori esausti alle aziende produttrici e ha disciplinato l’intera filiera, dall’immissione sul mercato di tali prodotti allo smaltimento dei relativi rifiuti, attraverso l’introduzione di un sistema multi-consortile. I produttori di pile e accumulatori possono, quindi, associarsi ad un Sistema collettivo, che svolga per loro conto la raccolta, il trattamento e lo smaltimento, oppure, in alternativa, possono gestire tali processi direttamente in proprio (Sistema individuale).

All’interno di questo sistema multi-consortile il Cdcnpa svolgerà un ruolo super partes nell’ottimizzare le attività di competenza dei Sistemi consorziati, garantendo omogenee ed uniformi condizioni operative allo scopo di incrementare le percentuali di raccolta e riciclaggio dei rifiuti di pile e accumulatori, minimizzandone i costi, e superare così gli obiettivi minimi imposti dall’Unione europea.

Il Cdcnpa provvederà, inoltre, a realizzare campagne di informazione e sensibilizzazione per i consumatori e assicurare il monitoraggio e la rendicontazione dei dati relativi alla raccolta ed al riciclaggio dei rifiuti di pile ed accumulatori portatili, industriali e per veicoli.

Per rendere sempre più efficiente la gestione dell’intera filiera il Cdcnpa si è anche dotato di due comitati operativi, il Comitato operativo pile ed accumulatori portatili (Cop) e il Comitato operativo accumulatori industriali e per veicoli (Coa), i quali stanno cooperando per realizzare un’ottimizzazione globale del modello di raccolta.

«Ad Ecomondo, fiera internazionale dedicata allo sviluppo sostenibile – ha dichiarato Giulio Rentocchini, Presidente del Cdcnpa – il Centro di coordinamento nazionale pile e accumulatori, coglie l’occasione per far conoscere la propria effettiva attività, iniziata già all’atto della sua costituzione.
Il primo traguardo è fissato per il 2012 quando l’Italia, così come gli altri Paesi europei, dovrà raggiungere un tasso di raccolta delle pile portatili esauste pari al 25% dell’immesso a mercato. Sono convinto che, avvalendoci dell’esperienza dei Sistemi consorziati, il Cdcnpa abbia tutti i requisiti per affrontare responsabilmente le sfide lanciate dall’Unione europea
».

Giancarlo Morandi, componente del Comitato esecutivo del Cdcnpa, ha sottolineato come l’attività del nuovo Centro di coordinamento nazionale pile e accumulatori permetterà ancora una volta al sistema Italia di conquistare la leadership nella raccolta e nel riciclo delle pile e degli accumulatori portatili, dopo l’eccellenza raggiunta nel settore degli accumulatori per veicoli ed industriali.

(Fonte Centro di coordinamento nazionale pile e accumulatori)