Arteterapia, dal palcoscenico alla vita

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    È sempre più importante usare l’arte nella lotta al disagio psichico davanti al quale le cure correnti appaiono spesso insufficienti. L’impegno della Lium per un progetto di Istituto internazionale di Arte Terapia

    Con i favori di un cielo azzurro che ha reso incantevole Lugano, le sue bellezze naturali e il suo clima salutare (Lugano è una storica località di soggiorno climato-terapeutico), si è svolta al Palazzo dei Congressi la tre giorni sull’Arteterapia organizzata dalla Lium e dall’Artec che ha dimostrato sul campo come l’arte possa essere, oltre ad un fenomeno estetico, anche un grande stimolo per il piacere di vivere, il benessere e possa talvolta aiutare nella lotta contro i troppi intrighi della mente e dell’inconscio che ne compromettono la salute psichica e, talvolta anche quella fisica. Si vedano al riguardo i lavori di Vincenzo Valenzi, Loredana Lubrano, Enrico Sparacino, Marisa Callegari, Anna Luana Tallarita, Manuela Morandini ed Alessandro Iaconis dove si mostra come la musica di Mozart, musiche antiche come i Raga e musiche moderne possono, opportunamente utilizzate, sia migliorare il benessere, in patologie impegnative come Parkinson, cardiopatie, disturbi respiratori ecc. sia creare sinergia con i trattamenti classici della medicina.

    I lavori aperti dal presidente del Tepsi/Artec Yor Milano sono continuati con l’intervento dello Psichiatra Orlando del Don, Rettore Lium, che, con l’occasione, ha inaugurato l’Anno Accademico dell’Università, ricordando come appaia essenziale usare l’arte nella lotta al disagio psichico davanti al quale le cure correnti appaiono spesso insufficienti.

    L’intervento dell’informatico Gianni degli Antoni ha centrato il ruolo dell’arte nei processi di auto guarigione, essenziali per l’uomo contemporaneo alle prese con la grave crisi sociale ed economica che ne mina la forza interiore.

    Un lungo viaggio nell’inconscio e nelle arti terapie, di fatto è stato il filo conduttore delle relazioni che da Vesna Petrovic di Belgrado, a Rupert Raikes e Nino Maesano di Mesocco, Gualtiero Valeri di Lugano, Paolo Nicosia di Pisa (che ha esaminato il contributo della psicosintesi nelle mediazioni), di Izabela Huber di Salisburgo sulla danza. Infine gli interventi di Snezana Milenkovic di Novi Sad hanno presentato un’ampia rassegna di approcci tra arte e terapia che segnalano il grande fermento creativo per realizzare in un futuro prossimo un’integrazione sistematica nella terapia del disagio psichico .

    Da segnalare l’intervento nell’ambito del benessere con dimostrazioni sul campo da parte di Gabriella Gravili, che con alcuni test su un gruppo ha dimostrato come le tecniche di Pnl (Programmazione neurolinguistica) siano capaci di attivare le forze psicoenergetiche interne, molto utili a quanti combattono nelle tempeste quotidiane ed hanno bisogno di rimotivarsi continuamente.

    Una grande sorpresa è venuta dai lavori di teatro terapia presentati da Yor Milano con i bambini delle scuole elementari e medie, che potrebbero in qualche modo cambiare il destino delle nuove generazioni spesso a rischio tra timidezza e bullismo eccessivi, che nel lavoro teatrale hanno trovato nuovi equilibri più avanzati di espressione di sé.

    Straordinario è stato anche il rapporto di Luciano Caratto attore e regista torinese che da 20 anni usa l’esperienza del teatro nella lotta contro il disagio psichico adulto anche grave come quello carcerario, dei drogati, ecc. L’esperienza artistica teatrale come fonte di gioia e di endorfine potrebbe forse sostituire gli stupefacenti artificiali e purtroppo spesso mortali.

    Qualcosa di simile è stata raccontata anche da Eugenio Rossi Sociologo dell’Università Bicocca di Milano e dall’attore Francesco Mastroandrea, nella lotta contro l’alcolismo e il bullismo nelle scuole del Pavese, con risultati che ci confermano che il teatro può servire non solo per ridere come nelle migliori commedie di Yor Milano (vedi l’ultima al Palazzo dei Congressi con oltre 2.000 presenti in due serate), ma anche come mezzo di crescita armonica dei bambini e dei giovani e di recupero da forme anche gravi di malessere psichico.

    Oltre alle arti che richiedono una grande tecnica (Musica, Teatro), si va imponendo anche la nuova arte per eccellenza alla portata di tutti, la fotografia, ma non per questo banale o cheap (ci sono foto vendute a 2 milioni e mezzo di euro). Anche per questo all’arte e alla tecnica fotografica è stata dedicata un’ampia sessione con gli interventi di artisti come Drago Stevanovic (Direttore dell’Isaf), che ha mostrato la fotografia nel progetto condiviso di un modello di crescita interiore. Del potere dell’immagine e l’etica della fotografia ha discusso Reza Khatir, fotografo-Isaf/Lium, docente di fotografia(Supsi-Cisa, mentre Fabrizio Biagi noto imprenditore luganese, ha mostrato un reportage sull’infanzia della vita nelle montagne del Nepal in un click mostrando come si può essere poveri e felici a 7.000 metri di altezza.

    Di come si può essere ricchi e infelici e liberarsi del dramma anche grazie alla fotografia ha parlato Angelo Gilardelli di Milano, interrogandosi sul potenziale terapeutico della fotografia in un caso di anoressia, male dell’essere che attanaglia sempre più i giovani alle prese con conflitti di identità estetici. Della cura dello sviluppo e del recupero della sensibilità artistica, progetti ed esperienze in ambito didattico e non, ha discusso Mauro De Carli, di Milano. Sull’ Ascolto passivo ascolto attivo e rispecchiamento emotivo in estetica, ha discusso Martin Hungar Ricci vicedirettore della Scuola internazionale di Estetica e Cosmetologia della Svizzera italiana (Lugano) mostrando come la coltivazione dell’estetica possa essere un mezzo per il benessere e la salute a tutte le età e come la capacità di ascolto dell’estetista sia un mezzo primario di interazione con il cliente. Dell’empatia come mezzo di sviluppo relazionale ha discusso il filosofo Paolo Cicale mostrando come l’empatia sia alla base di ogni buon rapporto nell’ambiente di lavoro e nella vita quotidiana in generale oltre che chiaramente nei rapporti professionali e terapeutici.

    Della pittura nella diagnosi e nella terapia del disagio hanno discusso dopo gli arte terapeuti kazaki Shildebayeva Nazgul e Talkambayev Bakhtybek in conferenza stampa al Municipio di Lugano il 7 novembre, anche Daniela Maroni (Psichiatra e psicoterapeuta vicedirettore della Clinica Indipendenza di Bellinzona) e Roberta Pedrinis arte terapeuta luganese.

    Dell’arte in ambito pediatrico e nella scuola dell’infanzia hanno parlato la pediatra di Varese Luana Nosetti che ha presentato un video clip per affrontare le gravi crisi di coscienza nei bambini (le perdite di coscienza effettive) e su come essere pronti a gestirle per tempo. Dell’arte terapia in ambito scolastico ha parlato Haidi Segrada pedagoga di Luino.

    Della Cosmo Art e della creazione della bellezza e del suo significato estetico esistenziale hanno discusso Antonio Rizzo e Maria Grazia De Donatis della Scuola di Sofianalisi di Antonio Mercurio.

    Intervento a distanza del matematico romano Fulvio Bongiorno che nella scrittura di romanzi a cavallo tra scienza fantascienza e vita quotidiana ha trovato un mezzo espressivo fondamentale per governare le traversie della vita quotidiana su vari fronti.

    Non poteva mancare una sessione dedicata al «Male Oscuro» e al ruolo dell’arteterapia nella sua cura. I lavori della domenica pomeriggio infatti sono stati aperti con scene di suicidio tratte da un film con Meryl Streep e con un’analisi della Depressione nelle sue forme fatta dallo psicologo direttore del Dipartimento di Psicologia Clinica della Lium di Varese Giampaolo Soru.

    Delle basi organiche della depressione ha parlato Massimo Pregnolato, chimico farmaceutico dell’Università di Pavia facendo una panoramica delle dinamiche chimico- fisiche che presiedono nel cervello e nelle sinapsi alla depressione e riferendo delle nuove ricerche su un possibile marker diagnostico della depressione rilevabile sulla membrana delle piastrine.

    La serata è stata chiusa dal seminario speciale di Andrey Ermoshin psicologo di Mosca che ha presentata la Psicocatalisi come nuova tecnica di trattamento dei traumi psichici e delle relative somatizzazioni.

    Le conclusioni della 1° Convention sono emerse nel corso della Tavola rotonda a metà giornata durante la quale si è deciso di dare continuità a questa prima tre giorni anche raccogliendo i lungimiranti suggerimenti indicati dal Rettore Lium, Orlando Del Don, durante la sua presentazione, avviando un progetto di Istituto internazionale di Arte Terapia che avrà sede a Lugano e che sarà diretto dal fondatore dell’Artec (Accademia di Recitazione, Teatro Teatroterapia e Cultura) di Lugano Yor Milano e dalla psicologa dell’Università di Novi Sad Snezana Milenkovic.

    L’incontro tra arte e terapia continua e a Lugano si va strutturando con la convergenza dei principali protagonisti della tre giorni (e di molti altri che si vorranno aggregare), per dare consistenza al progetto annunciato di potenziare l’uomo moderno nel teatro della vita quotidiana con arte, tecnica e scienza verso la realizzazione di Sé e per cogliere in pieno i successi della Rivoluzione industriale che ci ha liberato (crisi di mercati più o meno gravi a parte) dai bisogni materiali e ci vede impegnati a raggiungere l’armonia, la serenità, il benessere e la felicità a cui è legittimo aspirare e che è un peccato sprecare.

    Per contribuire al successo del progetto tutti gli uomini illuminati sono chiamati a partecipare in tutti i modi possibili. In gioco non vi è solo il successo sui palcoscenici dei teatri, ma il successo di ogni uomo sul palcoscenico della vita.

     

    Yor Milano, Vincenzo Valenzi, www.tepsi.ch, www.lium.ch