La partita per le scienze della vita continua

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È prevedibile che il nuovo approccio chimico quantistico aiuterà la scienza biologica e la medicina a superare molte difficoltà nella gestione degli effetti collaterali dei farmaci e della chimica moderna sulla vita. Sul tema del dolore si parlerà nella conferenza in Campidoglio del 26 giugno

Lo sviluppo delle Scienze della Vita nel campo delle interazioni deboli e superdeboli, che per molto tempo è stato considerato «pseudoscienza» in qualche area della Ricerca medica (si veda il documento della Società di Immunoallergologia svizzera nei confronti della Biorisonanza e la combattuta discussione sul ruolo del Potenziale vettore di autorevoli interventi espresse nel Forum internettuale del caldo 2006, è all’attenzione dei grandi Istituti di Ricerca internazionali, in particolare in Russia, Cina ed Ucraina).

Nel mese di maggio, una grande conferenza è stata dedicata alla Biofisica della Vita a Kiev (vedi relazione del prof. Y. Gorgo) e dal 2 al 6 luglio a S. Pietroburgo si terrà il Convegno sui Campi Magnetici Deboli e SuperDeboli in biologia e medicina.

Il Congresso tratterà degli ultimi risultati e delle applicazioni pratiche riguardanti l’influenza delle radiazioni deboli e superdeboli e dei campi fisici (elettromagnetici, magnetici, gravitazionali ed acustici) su sistemi biologici e sull’ambiente in generale, nonché gli aspetti morali e sociali del problema. Ci sarà anche una mostra di strumenti scientifici e attrezzature di laboratorio, mentre i problemi sociali e umani collegati saranno discussi in un workshop speciale.

La ricerca di base in anatomo-fisiologia e chimica quantistica appare essenziale (vedasi una breve panoramica presentata a Minsk nel mese di ottobre 2011) per chiarire molte questioni aperte, che sono sul tavolo da molto tempo, come i rapporti tra i meridiani cinesi e i ben noti sistemi come quello nervoso, endocrino ed immunitario.

Anche i Chakra, che sono ben studiati in India (vedi la presentazione del già direttore di Ricerca Yoga del Ministero della Salute indiano, prof. Ganesh Shankar), devono essere integrati nella ricerca sul cervello, la mente ed il sistema psicosomatico su cui avevano lavorato pioneristicamente John Eccles e Mario Tiengo.

Tutto ciò sembra più realistico e fattibile, grazie allo sviluppo di nuove tecnologie biofisiche che richiederebbero la presa in carico globale da parte delle Istituzioni statali, poiché le piccole imprese ed i piccoli gruppi che si occupano di innovazioni scientifiche nel settore, non hanno fondi sufficienti e metodologie idonee per portare avanti la ricerca di base e applicata nella validazione dei nuovi dispositivi elettoquantistici che promettono diagnosi precoce ed un nuovo approccio terapeutico moltgo promettente che deve essere monitorato e validato in ampi studi controllati.

In Italia cominciammo a porre su basi solide queste ricerche grazie alla generosità del prof. Giuliano Preparata, grande maestro della elettrodinamica quantistica coerente (vedi la sua ultima lezione sulla Qed e Medicina), che tra una turbolenza e l’altra stanno continuando con alcuni interessanti sviluppi teorici e tecnologici nel Gruppo Benveniste-Montagnier/Del Giudice e abbiamo messo in cantiere un programma dei test clinici farmacoelettrodinamici sulla gestione del dolore con Fans e cortisonici in terapia guidata, in modo da ridurre gli effetti collaterali e dare maggiore coerenza all’azione farmacologica (vedi il Progetto di ricerca aperto a tutti i colleghi interessati della prof. Rosanna Cerbo, responsabile del Centro di Terapia del Dolore dell’Università «La Sapienza» di Roma).

Sul tema del dolore, a 360 gradi, si parlerà nella conferenza in Campidoglio del 26 giugno che dire interessante è poco vista la presenza di tutte le culture del Villaggio Globale che si confronteranno con le mille facce del dolore.

È prevedibile che il nuovo approccio chimico quantistico aiuterà la scienza biologica e la medicina a superare molte difficoltà nella gestione degli effetti collaterali dei farmaci e della chimica moderna sulla vita che da risorsa principale sono diventati oramai uno dei grandi problemi del tempo in tutti i campi (aria acqua vita vegetale animale e umana).

Può essere decisivo il ruolo delle grandi istituzioni scientifiche istituzioni pubbliche scientifiche per validare o invalidare le promesse delle nuove tecnologie elettroquantistiche e delle loro procedure d’uso con indicazioni e controindicazioni per tirarle fuori dai drammi di potere esoterici e mercantili immaturi e dalle pressioni di mercato, ben più consistenti che da più parti vorrebbero chiudere la partita emarginandola nella pseudoscienza e in improbabili medicine alternative…

In gioco, il controllo delle reazioni avverse ai farmaci e un uso più razionale della loro enorme potenza in favore della salute contro le malattie che grazie ai farmaci sono diventati battibili.

Per queste ragioni possiamo guardare al futuro della medicina e della terapia con più fiducia ed auspicare che anche le istituzioni dell’Unione europea (qualche segnale positivo in tal senso arriva da Lugano, Roma) dedichino sforzi importanti a questa linea di ricerca, insieme alla Grande Comunità scientifica dell’Est, nel comune obiettivo di avanzamento della Scienza della Vita (vedi accordo preliminare per un gruppo di lavoro sui meccanismi elettroquantistici delle resistenze ai farmaci e sull’approccio alla chimica quantistica per superare gli effetti collaterali dei farmaci che solo negli Stati Uniti mietono oltre 100.000 vittime all’anno. Dati Jama).