Per un furto a rischio centinaia di specie

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    La mancanza di corrente può causare immensi danni: compromettendo le scorte di mangimi e causando la morte delle rare specie di uccelli allevati, provocando l’innalzamento delle temperature delle vasche per l’allevamento degli anfibi. L’insensibilità dell’Enel e l’appello ai cittadini

    Alle 22 del 16 aprile alcuni balordi hanno rubato circa un km di cavi elettrici in prossimità del Lago Salso.
    La conseguenza di questo scellerato atto, il furto del rame dei cavi elettrici, è che tutte le strutture dell’Oasi Lago Salso, una delle più importanti zone umide del Mediterraneo sono prive di corrente elettrica. Questa situazione può compromettere la stagione riproduttiva di molte delle rarissime specie di animali allevate nell’oasi per i progetti di ripopolamento in Puglia sotto egida della Commissione europea.
    Ovviamente tale gesto si commenta da solo, ma quello che più colpisce è la totale assenza di disponibilità mostrata dall’Enel nell’agire celermente per ripristinare la linea. Gli uffici dell’Enel, contattati, ritengono normale che per ripristinare la linea ci vogliano non meno di tre mesi. Nel caso dell’Oasi anche una sola settimana senza l’erogazione della corrente elettrica può causare immensi danni, compromettendo tutte le scorte di mangimi e quindi causando la morte degli individui delle rare specie di uccelli allevati, sia provocando l’innalzamento a dismisura delle temperature delle vasche adibite all’allevamento degli anfibi con conseguenze nefaste.
    Il Centro studi naturalistici ritiene scandaloso questo comportamento da parte dell’Enel che d’altro canto nell’estate dello scorso anno ha firmato un protocollo d’intesa con il Parco nazionale del Gargano, da noi caldeggiato e in parte predisposto, per mettere in sicurezza le linee elettrice più pericolose per la nidificazione e il transito delle diverse specie di rapaci allevate (lanari, grillai), nonché delle cicogne. Malgrado l’esistenza della convenzione e l’ampia pubblicità data alla firma di questo protocollo nulla è stato fatto da parte dell’Enel. Infatti anche quest’anno le cicogne che nidificano all’Oasi, grazie a un riuscito progetto di reintroduzione che dopo centinaia di anni ha riportato la cicogna a nidificare in Puglia, creando presso l’Oasi Lago Salso una vera e propria città delle cicogne, frequentata ogni anno da centinaia di Cicogne bianche. Purtroppo il sito grazie all’inerzia dell’Enel presenta ancora immutati i potenziali rischi di folgorazione o di collisione con i fili elettrici che attraversano l’Oasi. Già l’anno scorso un individuo adulto ha perso l’utilizzo di una zampa in seguito a una collisione con i fili.
    Rispetto all’interruzione di fornitura elettrica sarebbe stato necessario un immediato intervento da parte dell’Enel, già carente nell’attuazione degli impegni presi proprio all’Oasi davanti ai principali media pugliesi, invece si è ottenuto un totale disinteresse al problema, per queste ragioni il Centro studi chiede a tutti i cittadini che hanno a cuore le sorti di questo straordinario gioiello naturalistico che ci invidiano in tutta Europa, a mobilitarsi e inviare fax o lettere al Prefetto di Foggia perché intimi all’Enel di procedere nel più breve tempo a ripristinare la linea e, nel frattempo, a farsi carico del costo di attivazione di un gruppo elettrogeno per il regolare funzionamento del centro che, ricordiamo, ospita anche un Comando stazione del Corpo Forestale dello Stato.
    Al contempo il centro chiede alle principali istituzioni deputate alla tutela e conservazione della natura (Provincia di Foggia, Regione Puglia, Parco Nazionale del Gargano), di mobilitarsi al fianco dell’Oasi e a impegnarsi a garantire la disponibilità dell’energia elettrica con altri mezzi fino al ripristino della linea elettrica stante il comportamento tenuto dall’Enel.

     

    (Fonte Centro Studi Naturalistici)