Trent’anni di attività del Centro di geodesia spaziale

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    Si è parlato di rilanciare il Piano, concordato tra Asi e Regione Basilicata, che prevede la costituzione della Città dello Spazio intorno al Centro di Geodesia

    I trent’anni di eccellenza nelle attività spaziali sono state oggi il fulcro delle celebrazioni dedicate alla fondazione del Centro di Geodesia Spaziale (Cgs) di Matera dell’Agenzia spaziale italiana. Il Centro spaziale materano, intitolato al professor «Giuseppe Bepi» Colombo, è stato inaugurato nel 1983 grazie a uno sforzo congiunto del Piano Spaziale Nazionale del Cnr, della Regione Basilicata con la collaborazione della Nasa. Accanto al Centro Asi si è costituito, nel 1994, un centro industriale di Telespazio (Finmeccanica/Thales), la cui gestione è passata nel 2009 a e-Geos (Telespazio 80%, Asi 20%), un centro dedicato alle attività di Osservazione della Terra.
    Il Centro spaziale di Matera è una delle principali strutture di ricerca e trasferimento tecnologico del Mezzogiorno, si estende su una superficie di 55.000 m2 (5.000 m2 coperti) con 8 antenne operative e circa 105 addetti.
    La giornata legata ai tre decenni di lavoro è stata occasione per rilanciare il Piano, concordato tra Asi e Regione Basilicata, che prevede la costituzione della Città dello Spazio intorno al Centro di Geodesia. La Città avrà l’obiettivo di realizzare un polo d’attrazione delle Pmi, che all’interno di un Bic (Business Innovation Centre), avranno la possibilità di ricevere e utilizzare i dati di tutti i satelliti di osservazione della Terra, italiani, europei e internazionali, ottici, iperspettrali e radar. Sarà così possibile sviluppare applicazioni necessarie ai fini della tutela del territorio e della preservazione dei beni culturali, migliorandone la sicurezza e la manutenzione.
    Alla cerimonia sono intervenuti insieme al presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Enrico Saggese, l’amministratore delegato di Telespazio, Luigi Pasquali, e l’amministratore delegato di e-Geos, Marcello Maranesi, l’assessore della Regione Basilicata alle politiche Sviluppo, Lavoro e Formazione e Ricerca, Raffaele Liberali, il Presidente della Provincia di Matera, Franco Stella, il Sindaco di Matera, Salvatore Adduce, il prorettore dell’Università della Basilicata, Carmine Serio, il Presidente del Distretto tecnologico Tern, Antonio Colangelo, e il professor Luciano Guerriero, primo presidente dell’Asi e fondatore del Centro spaziale.
    La presenza di importanti ospiti in rappresentanza delle istituzione e del mondo della ricerca come l’Università di Basilicata e di Bari e dei centri di formazione ha sottolineato come la giornata sia stata anche occasione importante per identificare i diversi modelli di formazione per i futuri tecnici spaziali: corsi di dottorato triennali e post universitari di formazione specifici per l’osservazione della Terra.
    «Il Centro di Geodesia Spaziale di Matera si identifica – ha sottolineato Enrico Saggese, presidente dell’Agenzia spaziale italiana – come punto su cui si concentrano tutti gli investimenti dell’Asi nel settore dell’Osservazione della Terra, oltre che per il campo della Geodesia, come luogo deputato a rappresentare l’Italia in campo internazionale in questo settore. Il Centro disporrà di nuove antenne che permetteranno la connessione con i satelliti Sentinelle del sistema europeo Copernicus, del valore di circa 4 miliardi di euro in sette anni, sono stati finanziati interamente dalla Commissione Ue. Un dato importantissimo che ci permette di guardare al futuro e prevedere importanti traguardi».
    L’assessore Raffaele Liberali anche a nome del presidente della Regione, Marcello Pittella, ha sottolineato l’importanza per la Basilicata di questo fondamentale centro di sviluppo tecnologico, un polo di eccellenza verso il quale porre molta attenzione e l’impegno di una rapida esecuzione dell’accordo Asi-Regione e di risorse adeguate, anche in funzione dello sviluppo del sistema imprenditoriale locale
    Il Cgs è dedicato principalmente alla geodesia spaziale e al telerilevamento, ma negli anni ha ospitato anche altre linee di attività, tra cui la robotica spaziale e le missioni interplanetarie.
    Tutte le attività sono svolte in un contesto di collaborazione internazionale. Il Centro, infatti, è una delle stazioni più importanti del Global Geodetic Observing System (Ggos) e fornisce da 30 anni alla comunità scientifica internazionale dati osservativi e risultati scientifici di altissima precisione. Il «global change» e fenomeni naturali, come ad esempio i terremoti, provocano piccoli effetti, ma misurabili sulla dinamica della Terra su diverse scale temporali. Grazie alla geodesia spaziale, oggi è possibile misurare, con sorprendente accuratezza, l’evoluzione di fenomeni quali la deformazione tettonica della crosta terrestre, il rimbalzo post-glaciale, la rotazione della Terra e la variazione del suo campo gravitazionale. Nel 2004, ad esempio, il Cgs mise in evidenza un piccolo ma significativo spostamento dell’asse terrestre in concomitanza con il terremoto di Sumatra.
    Il Centro spaziale di e-Geos gestisce invece l’acquisizione, l’elaborazione e l’archiviazione dei dati telerilevati dai principali satelliti di osservazione della Terra, la produzione e distribuzione di immagini e prodotti, lo sviluppo di applicazioni e servizi per il monitoraggio ambientale. Il Centro riceve i dati del segmento civile del sistema satellitare italiano Cosmo-SkyMed ed è una delle stazioni del Core Ground Segment di Copernicus, il programma di osservazione della Terra europeo, di cui riceverà i dati radar e ottici dei satelliti Sentinel 1A e 2A.
    Nel corso della cerimonia è sta scoperta una Targa celebrativa dedicata a Rocco Petrone, uomo chiave dello sbarco sulla luna del 1969.