Giraffa uccisa perché in sovrannumero

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    L’Enpa: «Uccisione della giraffa Marius atto gravissimo, vergognoso e indecente». In Italia è vietato dalla legge. La prova che gli zoo sono deprivazione e violenza. Enpa scrive all’Eaza, alla Cites e richiede che il caso sia portato all’attenzione dell’Ue

    L’uccisione deliberata, per altro con un metodo efferato e inaccettabile (un colpo di pistola per non contaminare le carni che saranno date in pasto ai grandi felini africani dello zoo) della giraffa di nome Marius di due anni nello zoo di Copenhagen, crudelmente uccisa perché considerata in sovrannumero, ed eliminata in ragione di una logica prettamente economica, rimette evidentemente in discussione, ancora una volta, il ruolo degli zoo.

    «Queste strutture di cattività – dichiara il direttore scientifico del’Enpa, Ilaria Ferri – nelle quali non solo viene privata la libertà agli animali, ma si sbandierano presunti ruoli quali conservazione, ricerca ed educazione, hanno invece ben altri interessi e agiscono certamente contro gli animali. Consideriamo l’accaduto un fatto gravissimo; purtroppo non è da considerarsi raro poiché moltissime strutture eliminano deliberatamente, senza nemmeno provvedere ad eventuali scambi e senza percorrere la strada dell’accoglienza degli esemplari in sovrannumero presso i santuari o meglio ancora al controllo delle nascite».

    Di fronte ad un gesto così agghiacciante, l’Enpa ha scritto immediatamente all’Unione europea Zoo ed Aquari (Eaza), ed alla Cites, e interesserà anche il Parlamento europeo del fatto gravissimo e inaccettabile che viola oltre che ogni logica, numerose normative. «È un evento di una barbarie inaudita, di cui tutti devono venire a conoscenza – prosegue Ferri -. Invito le persone a non visitare zoo e altre strutture di cattività perché in tal modo si rendono correi e corresponsabili di un sistema coercitivo e di violenza, che priva gli animali della loro libertà e che spesso ne causa la morte, come accaduto alla povera giraffa».

    «In Italia, in ragione delle norme previste dal codice penale, tutto ciò non sarebbe potuto accadere – conclude Ferri – ma ben sappiamo che purtroppo nelle strutture italiane molte morti di animali sono state a dir poco sospette. Su questo, l’Enpa sta indagando a vari livelli e numerose strutture, per non aver rispettato la normativa vigente sono oggetto di denunce e controlli. Ci auguriamo che la morte di Marius, tanto violenta quanto incivile, possa servire a convincere tutte le persone che ancora credono nel ruolo degli zoo: ecco la realtà degli zoo che dobbiamo fermare e far chiudere tutti, fino all’ultimo».