La sfida del clima passa dall’utilizzo delle energie alternative

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Un efficientamento energetico che permette di ridurre i costi in bolletta, di sfruttare superfici non utilizzate (lastrico solare, copertura pensiline da parcheggio) per gli impianti fotovoltaici integrati sulle strutture degli immobili o anche di utilizzare energia rinnovabile solare gratuita con un impatto ambientale nullo, un rendimento elevato alle latitudini del sud Italia e un elevato rendimento nel periodo di maggior richiesta e questo per gli impianti solari termici

Si è svolto presso la biblioteca del Centro di ricerca agricoltura e ambiente (Crea-aa) – sede di Bari, il seminario «Energie alternative a confronto: biomasse, colture dedicate, geotermia», seminario organizzato dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea), Crea-aa e la Società italiana di geologia ambientale (Sigea) – sezione Puglia.
Dopo i saluti di Laura D’Andrea, Ricercatrice del Crea-aa di Bari e Raffaele Lopez, Presidente Sigea, sezione Puglia si sono succedute relazioni che hanno permesso di inquadrare la questione e questo passando dall’«Energia da biomasse: considerazioni sui processi e sul riciclo in agricoltura dei residui solidi» all’«Energia da colture dedicate: coltivazione e trasformazione», dall’«Energia geotermica: piano di Energy management regionale» all’«Energia geotermica: impianti e sottosuolo».
Il Piano per l’energy management regionale (DGR 2173/2013 e DGR 2719/2014) è un Piano per la promozione e l’uso razionale dell’energia ai fini del contenimento di costi ed emissioni nocive degli impianti e dei mezzi a servizio degli uffici della Regione Puglia.
Questo si avvia dall’audit energetico degli edifici che consiste nell’analisi delle serie storiche dei consumi mediante verifica dei dati dei consumi e dell’andamento pluriennale, nell’analisi degli impianti e della ricerca delle criticità, nell’installazione di sistemi di controllo intelligenti.
L’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, a seconda che questa sia fotovoltaica, geotermica, solare termica permette rispettivamente l’autoproduzione e l’utilizzo per ricarica di auto elettriche, l’autoproduzione e il risparmio energetico. A questo si aggiunge l’utilizzo di nuove tecnologie quali ad esempio l’utilizzo di pompe di calore, anche ad assorbimento (Ghap) che consentono la riduzione dei consumi e la semplificazione della manutenzione degli impianti o anche l’impiego di impianti di cogenerazione e trigenerazione.
Ora, le fonti di finanziamento degli interventi sono essenzialmente di tre tipologie. Fondi regionali derivanti dal riutilizzo dei proventi ricavati da impianti fotovoltaici in regime di scambio sul posto e fondi destinati all’«Energy management»; fondi europei destinati all’efficientamento energetico degli immobili della Pubblica amministrazione (Pa) o destinati alla diffusione di nuove tecnologie e fonti di energia di origine rinnovabile (es. Ipa adriatic legend); fondi statali ossia il conto termico 2.0.
Il Piano di Energy Management regionale prevede l’analisi dei consumi degli edifici e dei mezzi di trasporto in uso alla Regione Puglia, la pianificazione di interventi di razionalizzazione dei consumi e di utilizzo di energie da fonte rinnovabile, la realizzazione di impianti volti ad elevare la classe energetica degli edifici e ridurre l’emissione di CO2, il miglioramento dell’efficienza energetica dell’involucro dell’edificio, il successivo monitoraggio dei consumi e delle emissioni di CO2.
Il Piano di Energy Management regionale ha ottenuto, nel periodo 2013-2016, alcuni risultati come la riduzione a medio termine dei consumi di combustibile di origine fossile (gasolio, gas metano), la riduzione a medio termine di emissioni di CO2, la riduzione a medio termine annua della spesa energetica.
Un Piano di Energy Management regionale che permette di incrementare il valore dell’immobile (aumento di valore = riduzione consumi di energia/tasso annuo di capitalizzazione), il ritorno dell’investimento (ritorno investimento = spesa per efficientamento/risparmio energetico annuo) e di ridurre le spese legate alla manutenzione degli impianti (l’utilizzo di fonti di energia geotermica, solare termica ecc. riduce la presenza di macchine rotative (pompe di pozzo, torri evaporative) o sottoposte a tensione, normalmente sensibili alle oscillazioni di tensione e all’usura) e quelle legate alle correnti reattive.
Il Piano di Energy Management regionale prevede l’utilizzo di pompe di calore a gas ad assorbimento; pompe di calore elettriche a compressione; impianti a pompa di calore geotermici a bassa entalpia; impianti solari fotovoltaici; impianti solari termici, anche per solar cooling; impianti di cogenerazione, anche con trigenerazione; utilizzo di auto ibride ed elettriche; efficientamento impianti elettrici (illuminazione LED, motori inverter, rifasatori, ecc.), pellicole solari ed infissi a taglio termico.
Ulteriori interventi pianificati sono il cool roof, l’utilizzo di trasformatori elettrici a basso consumo, il miglioramento delle prestazioni dell’involucro.
Un Piano che prevede l’audit energetico degli immobili anche se i benefici dovuti all’installazione di impianti ad energie rinnovabili non sono ancora evidenti e questo perché in pochi risultavano avviati a fine 2014 ed inoltre solo l’analisi puntuale degli edifici coinvolti può mostrare tale riduzione.
Ad esempio per il «Palazzo dell’Agricoltura in Bari» il Progetto finanziato dal Ministero dello sviluppo economico (Mise), Programma operativo interregionale (Po) Fesr 2007 – 2013 – Asse I mis. 1.3, «Energie rinnovabili e risparmio energetico» ha permesso la sostituzione dell’impianto esistente con un impianto a pompa di calore ad assorbimento a gas metano ad altissima efficienza energetica, alimentato da energia rinnovabile geotermica, integrate da pdc a compressione aerotermi per i picchi di fabbisogno termico e per assicurare la continuità in caso di manutenzione o malfunzionamenti. Un campo sonde costituito da 16 sonde a singola «U» della profondità di 125 m.
Un efficientamento energetico che permette di ridurre i costi in bolletta, di sfruttare superfici non utilizzate (lastrico solare, copertura pensiline da parcheggio) per gli impianti fotovoltaici integrati sulle strutture degli immobili o anche di utilizzare energia rinnovabile solare gratuita con un impatto ambientale nullo, un rendimento elevato alle latitudini del sud Italia e un elevato rendimento nel periodo di maggior richiesta e questo per gli impianti solari termici.
Perché la sfida del clima passa soprattutto dalla capacità di sfruttare le energie alternative evitando di andare a prelevare altre risorse che depauperano il nostro territorio e danneggiano la nostra atmosfera. Una maggiore diffusione di questi progetti che non siano solo legati all’efficientamento degli edifici della Pa ma che abbiano una valenza più ampia sarebbe necessaria, con politiche che permettano tale sviluppo, al fine di imprimere un vero cambio di rotta.