Noe di Pescara scopre gestione illecita di inerti

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    Il materiale derivava da demolizione e terre – rocce da scavo in area sottoposta a vincolo paesaggistico. Denunciate 4 persone e 2 società. Sequestrato un impianto e mezzi per 500.000 euro

    A conclusione di indagini da parte Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Pescara, con il concorso del 5° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pescara, la locale Procura della Repubblica, ha convalidato il sequestro di macchine operatrici e di un impianto di recupero rifiuti costituiti da inerti da demolizione e terre e rocce da scavo, per le ipotesi di reato di concorso in gestione illecita di rifiuti, inosservanza di prescrizioni dell’autorizzazione, nonché discarica abusiva. Contestata altresì l’esecuzione di lavori in assenza di permesso di costruire, realizzati in area sottoposta a vincolo paesaggistico, ovvero nei pressi dell’area di esondazione del fiume Tavo, con distruzione o deturpamento di bellezze naturali.

    L’indagine è scaturita dalle attività di demolizione di un complesso edilizio sito in viale D’Annunzio a Pescara, con la conseguente movimentazione illecita dei rifiuti da demolizione presso l’impianto vestino, dove il Noe, con l’ausilio di un velivolo militare del 5° Nec, ha accertato l’illecito smaltimento dei rifiuti.

    L’ispezione del Noe ha inoltre permesso di accertare che erano stati realizzati stoccaggi illeciti dei medesimi rifiuti anche in altre aree attigue all’impianto, sia private sia demaniali, anch’esse sottoposte a sequestro unitamente ai mezzi impiegati per compiere le predette attività illecite.

    Sono stati pertanto deferiti all’Autorità giudiziaria il titolare dell’impianto, i soggetti produttori dei rifiuti, l’azienda teatina interessata a compiere la demolizione edilizia e quella vestina incaricata dell’illecito smaltimento.

    Le risultanze investigative della Pg, coordinate dal Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Pescara, hanno determinato l’accoglimento del sequestro preventivo e probatorio ed il riconoscimento delle ipotesi di reato avanzate dagli inquirenti.

    (Fonte Comando Generale Carabinieri)