Allarme, che succede nell’Arcipelago toscano?

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isola del giglio
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Franco Tassi riporta le segnalazioni di ambientalisti del luogo che sostengono come si stia avviando l’eradicazione dei ratti con esche avvelenate e utilizzando Fondi europei Life. Le esche possono provocare l’avvelenamento della Fauna terrestre e marina, la distruzione della Biodiversità e la scomparsa della Capra selvatica di Montecristo. Al tempo stesso, sta per essere avviato sull’Isola del Giglio lo sterminio dei Mufloni a colpi di armi da fuoco

Franco Tassi, del Centro Parchi Internazionale oltre che eminente studioso ed esperto, lancia in un accorato comunicato le segnalazioni pervenute da alcuni Gruppi Ambientalisti locali, su ciò che sta avvenendo in varie Isole del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, utilizzando Fondi europei Life per l’eradicazione dei Ratti, con l’effetto di provocare l’avvelenamento della Fauna terrestre e marina, la distruzione della Biodiversità e la scomparsa della Capra selvatica di Montecristo. Al tempo stesso, sta per essere avviato sull’Isola del Giglio lo sterminio dei Mufloni a colpi di armi da fuoco, malgrado vibrate proteste della comunità locale, assolutamente contraria a queste stragi immotivate, ad opera di cacciatori-selecontrollori che sono stati appositamente addestrati, e sembra stiano ora attendendo di dare il via libera alle sparatorie nel cuore del Parco Nazionale. In molte Isole Mediterranee, i Mufloni e le Capre selvatiche fanno parte dell’ecosistema e vengono protetti, anche come elementi essenziali del «Paesaggio vivente» tutelato dalle Convenzioni del Consiglio d’Europa.

Occorre ora intervenire per bloccare le uccisioni di Mufloni: se in alcune isole fossero davvero troppi, catturarli e trasferirli altrove non sarebbe difficile. Le sparatorie sono assolutamente da evitare: feriscono gli animali facendoli soffrire molto e diventare pericolosi, aumentano la distanza di fuga loro e di tutta la fauna, rompono la pace dei luoghi, e mettono a rischio anche le persone, allontanando il turismo…

Sarà appena il caso di aggiungere che i predetti opinabili interventi sono stati e sono ancora oggetto di indagini e di provvedimenti delle competenti Magistrature civile e penale, e risultano attualmente al vaglio della Corte dei Conti.

Esiste sicuramente una alternativa valida ed efficace a quella per cui il Parco nazionale dell’Arcipelago toscano, addirittura con Fondi europei Life (=Vita!), debba portare al Giglio la Morte: può e deve invece salvaguardare la Vita, e nel caso fosse necessario, può esportare la Vita altrove.

È in gioco non solo l’immagine del Parco e dell’Italia, ma anche la credibilità delle Istituzioni nazionali e internazionali.

 

Franco Tassi, Centro Parchi Internazionale