Disastro Marche, basta retorica, bisogna agire

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Il doppio ponte che sbarrato il corso d'acqua esaltando la piena. Foto Fabio Luino
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Purtroppo vi sono migliaia di queste situazioni peggiorative in tutta la penisola, costruzioni raramente abusive e questo è drammatico! Sono state realizzate con l’avvallo delle amministrazioni e accompagnate da relazioni tecniche firmate da professionisti. Una cosa che sembra incredibile, ma è purtroppo vera. Chiacchierata con Fabio Luino, Geomorfologo applicato

«Ci sono stati momenti di terrore, con quantitativi di acqua veramente straordinari», questo quanto dichiara il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio dopo la riunione in prefettura ad Ancona alla quale hanno partecipato anche i vertici dei vigili del fuoco, il capo dipartimento Laura Lega e il capo del corpo Giorgio Parisi. E proseguendo aggiunge: «È piovuto in qualche ora un terzo di quello che normalmente piove in queste zone in un anno e in alcune zone ha piovuto il doppio di quello che piov e in estate. È stato un quantitativo di acqua che si è riversato sui territori in maniera repentina portando scompiglio e morte».

Quello di cui parla Curcio è l’evento di pioggia straordinario che ha colpito la regione Marche in questi giorni. Un evento che porta alla ribalta argomenti di cronaca già tristemente noti dove si continuano a perdere vite, allo stato attuale sarebbero 10 i morti e 3 i dispersi, una protezione civile e soccorritori di varia natura provenienti da ogni parte d’Italia impegnati a fornire aiuti a sfollati e persone che hanno perso tutto, uno stato di emergenza per la regione con un primo finanziamento di 5 milioni di aiuti, danni al momento incalcolabili, polemica sul mancato allarme o forse sul sottodimensionamento dello stesso.

Nove ore d’inferno

Noi di «Villaggio Globale» abbiamo chiacchierato con Luino Fabio, Geomorfologo applicato, Ricercatore dell’Istituto di ricerca per la Protezione idrogeologica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irpi) di Torino, Coordinatore nazionale dell’Area tematica dissesto Geo-idrologico per la Società italiana di geologia ambientale (Sigea).

Ieri si è abbattuto sull’interno delle Marche un nubifragio intenso che è durato 9 ore. Piogge continue che in alcuni momenti sono state molto intense: lo strumento della regione Marche sito a Cantiano (PU) ha registrato 101,4 mm in 1 ora, 384 mm in 6 ore, 419 mm in 8 ore. Precipitazioni come quelle abbattutesi nella zona di Cantiano, non si erano mai registrate fino a ieri sulle Marche, alcuni parlano di un tempo di ritorno pari a 300 anni!

Fenomeni come quello avvenuto ieri si stanno rivelando sempre più frequenti su tutta la penisola. Eventi con piogge intense, talora molto intense, che si protraggono per 6-12 ore. A tal proposito Luino ricorda quanto avvenuto a Limone Piemonte (CN) il 2-3 ottobre 2020 (517mm in 12 ore) o le piogge registrate a Rossiglione (GE) il 4 ottobre del 2021 (740,6mm).

Come diretta conseguenza di precipitazioni così violente si creano rapide inondazioni che provocano gravi danni a strutture ed infrastrutture, soprattutto nei centri abitati.

Purtroppo anche vittime

E questa volta, purtroppo, ci sono state diverse vittime.

Secondo i dati diramati recentemente dall’European Severe Weather Database (Eswd) quest’anno i fenomeni (nubifragi, tornado, tempeste di vento, grandinate) hanno avuto un incremento superiore al 20% rispetto al 2021. Ma anno dopo anno si sta anche constatando una chiara tendenza alla tropicalizzazione del clima italico; a tal proposito è importante ricordare che il 2022 è stato finora l’anno più caldo di sempre con una siccità incredibile.

Come i flash flood avvenuti in altre zone del Paese, ieri le piene del torrente Burano e dei suoi affluenti hanno provocato grandi danni e vittime proprio nell’attraversamento dei centri abitati, paesi accresciutesi anno dopo anno lungo i corsi d’acqua, sovente senza un adeguato piano regolatore; a Cantiano, ad esempio ricorda Luino, spiccano un tratto tombato e un doppio ponte che ha funto da sbarramento esaltando la piena (vedi foto).

​Troppi fiumi tombati

Purtroppo vi sono migliaia di queste situazioni peggiorative in tutta la penisola, costruzioni raramente abusive e questo è drammatico! Sono state realizzate con l’avvallo delle amministrazioni e accompagnate da relazioni tecniche firmate da professionisti. Una cosa che sembra incredibile, ma che è purtroppo vera.

Luino quindi affronta la questione relativa alla mancanza della percezione del rischio nella popolazione.

Possibile che la piena violenta di un torrente non incuta il giusto timore? Non è possibile morire nel 2022 durante una piena per cercare di salvare la propria auto nel garage. Faccio sempre l’esempio del leone che scappa da un circo: se si diffondesse la notizia della sua fuga, tutti i cittadini starebbero chiusi in casa con la paura di trovarselo davanti. Viceversa pur vedendo la pioggia intensa e iniziando a scorgere l’acqua nelle strade i cittadini non provano lo stesso terrore e si espongono al rischio.

Il Governo dovrebbe far organizzare trasmissioni televisive in prima serata, semplici e brevi, sul come comportarsi in caso di pericolo e non solo durante le inondazioni, ma anche durante i terremoti ed altri processi naturali. Pochi semplici comportamenti preventivi possono salvare la vita della gente. I cittadini devono conoscere con quali processi naturali pericolosi devono convivere.

Tre punti chiave

Abbiamo quindi concluso la nostra chiacchierata andando a specificare i tre punti sui quali bisogna lavorare da subito senza proroghe e con la collaborazione di tutti, istituzioni, professionisti del settore, comunicatori, cittadini. Tre punti chiave che devono risuonare come allerta di un sistema da adeguare al cambiamento climatico dove non c’è più spazio, in realtà non ci sarebbe dovuto mai essere questo spazio, per la mala urbanizzazione avallata dalla mala politica, e dove il ruolo della comunicazione diventa centrale per salvarci tutti.

E allora…

  • L’aumento degli eventi pluviometrici intensi a fronte di una siccità notevole è cosa conclamata, si può dire con estrema evidenza che piove meno ma peggio ma con tanta esplicita franchezza questa evidenza non deve rappresentare l’alibi per giustificare altre storture;
  • Le nefandezze urbanistiche sparse in tutto il paese (con un aumento da Nord verso Sud della penisola) amplificano i danni delle inondazioni;
  • La mancanza della percezione del rischio da parte dei cittadini è cosa intollerabile e bisogna garantire loro, i cittadini devono pretenderla, una adeguata formazione e informazione sulla percezione del rischio alle calamità naturali.

 

Elsa Sciancalepore