Clima, si sa tutto ma non si fa niente

2009
COP29
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֎Disponiamo di soluzioni capaci di contrastare il problema e persino di migliorare il benessere della nostra società. Tuttavia, il loro impiego è ancora troppo lento per limitare il riscaldamento del pianeta al di sotto del limite di sicurezza di 1,5°C in più rispetto al periodo preindustriale֎

Massimiliano Fazzini, climatologo, Responsabile del Team sul Rischio Climatico della Società italiana di geologia ambientale (Sigea), partecipa a Baku alla Cop29 sui cambiamenti climatici, ed ha inviato le sue considerazioni sul dibattito in atto.

«La comunicazione del cambiamento climatico si trova oggi di fronte a un vero e proprio paradosso. Sulla più grande sfida della storia dell’umanità tutto è chiaro. Abbiamo capito il problema: l’attuale riscaldamento globale (e la conseguente crisi climatica) è causato dalle eccessive emissioni di gas serra prodotte dalle attività umane. Diversi studi mostrano che la consapevolezza riguardo a realtà e urgenza della crisi è ormai diffusa nei cittadini, sebbene esista ancora la percezione di un inesistente dibattito scientifico sulle sue cause. Inoltre disponiamo di soluzioni capaci di contrastare il problema e persino di migliorare il benessere della nostra società. Tuttavia, il loro impiego è ancora troppo lento per limitare il riscaldamento del pianeta al di sotto del limite di sicurezza di 1,5°C in più rispetto al periodo preindustriale. La sfida, in altre parole, è passare dal sapere al decidere e dal decidere al fare, con diverse opzioni e incertezze sui criteri e soluzioni da adottare.

«Rispetto a quando l’Ipcc ha iniziato negli anni 80 il suo lavoro, oggi disponiamo di molti più dati e di modelli climatici migliori. Ora comprendiamo meglio come l’atmosfera interagisce con gli oceani, i ghiacci, le nevi, gli ecosistemi e le terre emerse del nostro pianeta. Tuttavia regna l’incertezza scientifica nel momento in cui trattiamo, pur con ovvi filtri i dati provenienti dai satelliti con quelli rilevati a terra secondo le direttive Wmo attualmente operative di conseguenza, le simulazioni climatiche, pur notevolmente migliorate  forniscono analisi retrospettive e proiezioni future molto più dettagliate ma non di certo esenti da errori che possono essere in difetto o in eccesso».

 

(Fonte Sigea)