Rinnovabili, turbine eoliche ghigliottine

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֎In Francia i tribunali penali hanno cominciato a sanzionare pesantemente le società esercenti impianti eolici nei casi di impatti di avifauna protetta contro le pale delle turbine eoliche. La transizione ecologica e l’utilizzo di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili non può sostanziarsi nella perdita di biodiversità֎


Nel video, esemplare di poiana (Buteo buteo) decapitata da una turbina eolica in Sicilia (Colline Camporealesi – PA -) – Video di ©Andrea Cusmano da Facebook

Non c’è da stupirsi nell’apprendere con rilevante frequenza di mattanze compiute da impianti eolici nei confronti dell’avifauna, in particolar modo protetta, e dei pipistrelli. Il problema è venirne a conoscenza in modo estemporaneo e casuale perché dati di monitoraggio post operam sugli eventuali impatti di avifauna con turbine eoliche non ce n’è. E le Regioni più «occupate» da impianti di rinnovabili ed in particolare da impianti eolici, cioè Sardegna e Puglia, brillano in questa speciale classifica non edificante.

L’assenza di dati pubblici e pubblicati risulta ancora più imbarazzante se ci si riferisce ad impianti ormai presenti da almeno un decennio sul territorio. Niente di niente. E quindi si raccolgono notizie sui social media da parte di gruppi di associazioni o di volontari. È il caso, tra le ultime segnalazioni, di quel che è accaduto in Sicilia nella zona delle Colline Camporealesi, in provincia di Palermo, dove la domenica di Pasqua è stato ritrovato un esemplare di poiana, rapace diurno protetto, letteralmente decapitato a seguito di impatto con una turbina eolica dell’impianto lì presente, come si vede nel video che pubblichiamo in apertura dell’articolo. Eppure sono state messe a punto tecnologie di prevenzione degli impatti che, evidentemente, non sono efficaci oppure non vengono adottate. E che i dati degli impatti siano impressionanti l’abbiamo scritto in un articolo di fine novembre scorso.

Intanto in Francia…

Intanto in Francia i tribunali penali hanno cominciato a sanzionare pesantemente le società esercenti impianti eolici nei casi di impatti di avifauna protetta contro le pale delle turbine eoliche. La transizione ecologica e l’utilizzo di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili non può sostanziarsi nella perdita di biodiversità. E così il tribunale di Montpellier ha condannato la società Énergie Renouvelable du Languedoc (Erl) perché il 16 gennaio 2023 il maschio della coppia di aquile reali (Aquila chrysaetos) dell’altopiano dell’Escandorgue (nella provincia del Languedoc-Roussillon) è entrato in collisione mortale con le turbine eoliche. L’associazione France Nature Environment ha depositato una denuncia sulla base della quale i giudici francesi hanno condannato la società ERL ad una sanzione di 200.000 euro, di cui 100.000 euro sospesi. Il rappresentante legale della società Erl è stato condannato ad una multa di 40.000 euro, di cui 20.000 euro con pena sospesa e la società deve sospende per un anno l’esercizio delle turbine eoliche di Bernagues, con esecuzione provvisoria e pubblicare una dichiarazione legale sui media «Le Monde», «Reporterre» e «Midi Libre». In sede civile la società Erl è stata condannata a circa 40.000 euro di risarcimenti vari e per spese legali. È probabile che siano queste situazioni giudiziarie più rinnovabili delle rinnovabili stesse.

 

Fabio Modesti