Una turbina che migliora il risparmio energetico

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Si tratta di un prototipo di motore a turbina che promette di rivoluzionare il settore della produzione energetica con evidenti vantaggi: un risparmio di energia nel settore delle pompe e turbine idrauliche. Si tratta di un miglioramento importante nel rendimento di una macchina attraverso la pressione idraulica: un miglioramento nel rendimento di motori per la trazione terrestre, aerea, navale-nautica, ecc. La storia e le aspettative dell’inventore, Domenico Tuttolomondo

Ogm, dal Consiglio dei ministri nuovo stop al decreto Alemanno

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Forti contestazioni di Greenpeace e di tutta la Coalizione «Liberi da Ogm». Sotto accusa anche il ministro Alemanno:«Non deve perdere altro tempo»

Nell’anno delle foreste uccise 40 tigri

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Si stima che appena 3.200 tigri vivano ancora in libertà in tutto il mondo, e la loro sparizione è dovuta al bracconaggio, alla deforestazione e alla conversione in piantagioni

Con gli Ogm una «coesistenza impossibile»

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Il rapporto, sulla base di analisi di laboratorio e campionature in quaranta campi di mais spagnoli, convenzionali e biologici, documenta che in almeno un quarto dei casi si è registrata la contaminazione non voluta con Ogm- Il rapporto completo

I voli aerei notturni aumentano l’effetto serra

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La causa non riguarda le emissioni di anidride carbonica degli aerei di linea quanto la formazione delle scie di vapor d’acqua condensato che si forma in coda agli aerei e che poi via via si allarga fino a formare strisce di nubi cirriformi

Il dissesto idrogeologico. Previsione, prevenzione e mitigazione del rischio

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Giuseppe Gisotti, Dario Flaccovio Editore

Iter procedurale

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L’articolo 226 del trattato conferisce alla Commissione la facoltà di procedere nei confronti di uno Stato membro che non adempie ai propri obblighi.
Se constata che la disciplina comunitaria è stata violata e che sussistono i presupposti per avviare un procedimento di infrazione, la Commissione trasmette allo Stato membro interessato una lettera di «costituzione in mora» (o lettera di diffida), in cui intima alle autorità del paese di presentare le proprie osservazioni entro un termine stabilito, solitamente fissato a due mesi.
Sulla scorta della risposta o in assenza di una risposta dallo Stato membro in questione, la Commissione può decidere di trasmettere allo Stato un «parere motivato» in cui illustra in modo chiaro e univoco i motivi per cui ritiene che sussista una violazione del diritto comunitario e lo sollecita a conformarsi entro un determinato termine (di solito due mesi).
Se lo Stato membro non si conforma al parere motivato, la Commissione può decidere di adire la Corte di giustizia delle Comunità europee. Se nella sua sentenza la Corte di giustizia accerta che il trattato è stato violato, lo Stato membro inadempiente è tenuto ad adottare i provvedimenti necessari per conformarsi al diritto comunitario.
L’articolo 228 del trattato conferisce alla Commissione la facoltà di procedere contro uno Stato membro che non si sia conformato ad una precedente sentenza della Corte di giustizia. Lo stesso articolo consente inoltre alla Commissione di chiedere alla Corte di irrogare sanzioni pecuniarie allo Stato membro interessato.

Il saper fare e il senso delle cose che si sanno fare

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In questo, formale e preoccupante procedere delle cose, caratteristico della nostra civiltà moderna, non c’è nulla di umano che abbia avuto modo di svilupparsi diffusamente come valore condiviso e non solo come opportunità di profitto, nulla che sia interpretabile come espressione di un continuo progredire nella realizzazione delle nostre aspirazioni più profonde, come condizione per migliori relazioni con i nostri intorni, come migliore qualità di vita. In queste condizioni, non possiamo, certo, cogliere le opportunità per intelligenti sinergie (capaci di produrre benessere diffuso e consapevole, più di quanto ne avrebbe potuto pur procurare la sola somma aritmetica delle risorse messe in gioco). Nella corsa a brevettare applicazioni di dubbia utilità, per ogni cosa, ci sfuggono, sia le esplorazioni fondamentali per scegliere e condividere le opportunità vitali offerte dai diversi contesti, sia le ricerche creative sul senso dei nuovi saperi e delle nuove conoscenze sugli equilibri chimico-bio-fisici della Natura e mentali dell’uomo.

Il bene comune, che la Natura mette a disposizione di tutti, ci appare quasi destinato a diventare «cose» da vendere e da comprare senza senso e anche a caro prezzo. Abbiamo costruito un mondo nel quale, di fatto, è anche impossibile donare senza immaginare un possibile contraccambio, implicito o esplicito che sia.
Si comprano e si consumano anche sentimenti e compassioni in spettacoli (finalizzati a rendere in termini di profitti), si seguono le mode esclusive o seriali da applicare per la vendita di una nostra più conveniente immagine, si vendono e si comprano beneficenze da detrarre dalle tasse, mentre la solidarietà sociale, diversamente dal profitto individuale, è gestita dalle elemosine concesse dalle spending review. I miglioramenti per la cura della salute sono, invece, appese alle lotterie e ai gratificanti meccanismi stimolo-risposta che con un limitato contributo, permettono di attribuire a se stessi il successo di una raccolta di rilevanti fondi per la ricerca organizzata da un’attività di intrattenimento.

Osservare le cose non è interpretarne il senso

I Cambiamenti climatici al Summit del G8

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Il Wwf, insieme ad altre organizzazioni non governative, ha incontrato il premier inglese Tony Blair per discutere sui prossimi negoziati che si terranno al Summit del G8, a Gleneagles (Scozia) dal 6 all’8 luglio. E’ la prima volta che i cambiamenti climatici e le drammatiche conseguenze che questi hanno su tutti i continenti, in particolar modo sull’Africa sono al centro dell’attenzione di un summit del G8

Rifiuti, «Caffè scienza» al porto di Molfetta

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Insolita collocazione per il momento conclusivo di una tre giorni di lavori sul tema «Rifiuti tra emergenza pericolosità e risorse»

Un tuffo nelle meraviglie del mare

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I primi Parchi Blu nascono in mari lontani da noi: nelle Tortugas della Florida (1935), ad Eilat in Israele (1959) nelle Isole Bahamas (1959), a Port Cros in Francia (1963). Il Mediterraneo stenta ad essere protetto in modo sistematico

Corposa iniziativa nei siti museali dell’Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone

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Tre sono gli itinerari principali in cui si raggruppano i musei: il lavoro e i mestieri; l’uomo e l’ambiente; l’arte e la storia

Chiuse aste mercato libero elettricità: sette operatori per i 26 lotti

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(Adnkronos) – Acquirente Unico rende ufficiali l’esito delle aste chiamate a individuare gli aggiudicatari del servizio a tutele graduali del mercato elettrico, attivo dal 1° luglio con la fine tutela per i clienti domestici non vulnerabili: sono sette gli operatori che si sono aggiudicati i 26 lotti in cui è stato diviso il Paese, per attribuire il ‘servizio a tutele graduali’ che da luglio sostituirà il servizio di maggior tutela.  I clienti – fa sapere il Mase in una nota – potranno usufruire di un prezzo inferiore rispetto a quello in tutela, per una media di circa 73 euro lordi annui.  In particolare, Enel si è aggiudicata il massimo numero di lotti consentiti dai limiti antitrust, e cioè sette ed entra in 21 città. Sette lotti anche a Hera. Edison si è aggiudicata quattro lotti, mentre Illumia ne ha ottenuti tre. Due i lotti che si sono aggiudicati Iren e A2A, e uno E.On. “Le aste sono andate bene – afferma il ministro Gilberto Pichetto – perché caratterizzate da una grande partecipazione e da una concorrenza tra gli operatori che si traduce in vantaggi per gli utenti. Si è compiuto dunque un altro importante passo verso la liberalizzazione dell’ultimo segmento del mercato elettrico, quello dei clienti domestici. Un bene essenziale a un prezzo ragionevole: questo si aspettano i consumatori ed è ciò che stiamo costruendo attraverso un percorso chiaro e trasparente, che ci pone tra i Paesi più avanzati d’Europa”. Le aste – ricorda l’Acquirente Unico – hanno riguardato tutti i consumatori che non hanno ancora scelto un fornitore sul libero mercato: è stato loro assegnato l’operatore che si è aggiudicato l’area territoriale di riferimento. Le condizioni contrattuali del Servizio a Tutele Graduali corrispondono a quelle delle offerte Placet, mentre le condizioni economiche relative al costo dell’energia sono basate sui valori a consuntivo mensile del Pun (Pun ex post) e comprendono i corrispettivi a copertura degli altri costi. Il prezzo pagato dai clienti finali è il medesimo in tutto il territorio nazionale. Il cambio fornitore avverrà automaticamente e senza alcuna interruzione nell’erogazione della fornitura. Anche in caso di domiciliazione bancaria, il Rid resterà attivo e sarà reindirizzato verso il nuovo in modo gratuito. Il Servizio Tutele Graduali durerà tre anni (1 luglio 2024 /31 marzo 2027) e durante questo periodo il consumatore potrà scegliere liberamente, e in ogni momento, un fornitore sul libero mercato. A tal fine già sono presenti strumenti istituzionali per supportare il consumatore ad individuare l’offerta più adatta alle proprie esigenze sul mercato libero: il Portale Offerte (www.ilportaleofferte.it) e il Portale Consumi (www.consumienergia.it). Arera in una nota ricorda che i clienti domestici elettrici già passati al mercato libero hanno il diritto di rientrare nel servizio di maggior tutela fino a fine giugno 2024. Per farlo bisognerà rivolgersi all’esercente il servizio di maggior tutela del proprio Comune. I clienti che al 1° luglio saranno ancora serviti in maggior tutela transiteranno automaticamente nel Servizio a tutele graduali.  I clienti che rientrano invece nei criteri di cosiddetta vulnerabilità per il momento resteranno nel regime di fornitura di maggior tutela – spiega il Mase – in attesa che si svolgano a breve le aste per l’individuazione degli operatori che applicheranno loro condizioni fissate da Arera.  “Seppure presenti caratteristiche diverse – aggiunge Pichetto – siamo certi che anche la gara per i clienti vulnerabili potrà avere un esito altrettanto positivo. Stiamo ponendo forte attenzione alla costruzione di una campagna informativa, con la quale le istituzioni possano trasmettere il giusto messaggio di fiducia: innanzitutto per i cittadini, ma anche verso gli operatori del mercato, perché in un contesto di piena e corretta concorrenza possano offrire un servizio importante al Paese in termini di innovazione e servizi”. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Conoscere i delfini colorando le immagini

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Grazie a un libretto illustrato da colorare, ora tradotto in nove lingue dall’arabo allo sloveno, dal greco al portoghese: 30 pagine da scaricare gratuitamente dal web

La cosmesi ancora senza normativa

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Non esiste una normativa che disciplini il settore della cosmesi «amica dell’ambiente»… e quindi ognuno si autodefinisce verde. Ecco come possiamo orientarci e capire cosa stiamo acquistando

Il meeting ministeriale di mercoledì sulle prospettive future del Protocollo di Kyoto e Post Kyoto

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Nella giornata di mercoledì al meeting ministeriale si è discusso sulle prospettive future del Protocollo di Kyoto e Post Kyoto

Il segretario esecutivo Unfccc: la signora Joke Waller-Hunter, il direttore generale Unep. Klaus Topfer, a nome del segretario generale delle nazioni Unite: Kofi Annan, ed il Presidente dell’Argentina Nestor Kirchner, hanno aperto al discussione esortando i governi di tutti i Paesi a procedere con azioni incisive sul fronte della riduzione delle emissioni di gas serra e hanno esortato i governi dei Paesi industrializzati ad aiutare, sia con risorse finanziarie sia di know how, i Paesi più poveri del mondo, che sono anche quelli più vulnerabili ai cambiamenti climatici, ad adattarsi ai cambiamenti del clima. I rappresentanti delle agenzie e delle istituzioni delle Nazioni Unite (Wmo, Ipcc, Undp, Unccd, World Bank, ecc) pur con varie sfumature hanno sottolineato la necessità e l’urgenza di procedere a sostanziali riduzioni dei gas serra dopo il 2012 per limitare l’innalzamento della temperatura media globale a valori che non portino ad effetti drammatici o irreversibili sull’ambiente e lo sviluppo umano

La discussione

Alcuni Paesi industrializzati come la Germania, il Lussemburgo ed altri, raccogliendo la proposta degli ambientalisti raggruppati sotto le sigla Can (Climate Action Network), hanno detto che è assolutamente necessario contenere l’aumento del riscaldamento climatico entro i 2°C (concentrazione della anidride carbonica atmosferica al di sotto di circa 450-500 ppm), se vogliamo evitare conseguenze drammatiche e imprevedibili. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo le emissioni globali di gas serra devono essere indiscutibilmente dimezzate entro e non oltre l’anno 2050. Di conseguenza, nel processo del post-Kyoto, bisogna stabilire, sotto forma di obbligo legalmente vincolante, un obiettivo intermedio di riduzione per il 2020. In questo processo sia gli USA sia i paesi invia di sviluppo non possono chiamarsi fuori o evitare di impegnarsi fattivamente.
Il Qatar, parlando a nome di alcuni paesi arabi, ed il Brasile, a nome di Paesi in via di sviluppo emergenti, hanno invece sottolineato che non si può chiedere ai Paesi in via di sviluppo di assumersi qualsivoglia obbligo, prima che tutti i Paesi sviluppati abbiano assolto a tutti i propri obblighi. Non si può neanche chiedere di rallentare o di penalizzare lo sviluppo di questi paesi fino a quando le loro condizioni di sviluppo non raggiungano livelli confrontabili con quello dei Paesi industrializzati.
Irlanda, Francia. Svezia, Canada e altri Paesi hanno invece cercato di trovare una linea di mediazione fra queste diverse visioni, sottolineando che non è necessario stabilire già da subito quale dovrà essere il post-Kyoto, ma è necessario, invece, già da subito, aprire, attraverso una azione multilaterale, un sereno ed opportuno dialogo, confrontandosi sul post-Kyoto senza pregiudiziali di principio.
I Paesi in via di sviluppo più poveri come il Benin, Nepal, Bangladesh, Trinidad e Tobago, ecc. hanno insistito sulla urgenza, ancor prima di parlare del post-Kyoto, di procedere quanto prima alle azioni di adattamento ai cambiamenti del clima nei Paesi più poveri, perché i cambiamenti climatici sono già in atto ed i disastri


climatici in aumento con danni da record provocati dagli uragani, tifoni ed alluvioni di quest’anno.
Alla fine della discussione non si è raggiunta alcuna conclusione formale o operativa. L’unica conclusione che si può sottolineare è quella che tutti i Paesi, pur con i loro distinguo ed i loro particolari interessi, sono perfettamente consapevoli che il processo di Kyoto non può finire al 2012 e che impegni ed azioni più decise e più forti devono comunque essere attuate dopo il 2012. Quali decisioni assumere nel merito e come assumerle nel metodo è un problema che cercherà di dipanare la presidenza Unfccc che sottoporrà la bozza di un documento finale per venerdì 17, in sessione plenaria.

La semplificazione, seducente forma del non essere

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Le incongruenze di una visione semplificata della realtà, privata quindi della sua complessità, sono acriticamente rimosse. Comunque non sono attribuite al proprio inadeguato modo di interpretare i fenomeni, ma sono, invece, considerate segno di fatali errori o di una Natura matrigna che ci induce cinicamente a fare errori o addirittura come segno di incompiutezza originaria della stessa Natura che genera colpevoli alterazioni alla «perfezione» concepita (secondo presunte illuminate visioni assolute) da qualche caparbia mente umana.

Si tratta, invece, di un’ingiustificabile deviazione concettuale riduzionista, che trasforma un primo necessario approccio semplificato alla realtà, in un risultato compiuto. Una condizione che diventa, poi, non rimediabile se non si procede, successivamente, con un approccio sistemico (per cercare le relazioni, esistenti all’interno degli equilibri naturali, e gli effetti degli impatti antropici) e se si opera in assenza di quelle alternative, che sono elementi indispensabili, in un progetto di interpretazione e di ricerca di senso nelle cose della realtà.
C’è un concreto rischio di rimanere bloccati in una visione deterministica dei fenomeni che, peraltro, ben si adatta a un regime economico nel quale tutto viene giocato sullo stimolo/effetto dei meccanismi dei consumi e dei profitti. Un congegno, questo, che, a fronte di una propria incapacità (o di una paludosa inerzia), ci paralizza e non permette di prendere atto dei limiti della condizione umana e, quindi, della necessità di riflettere e aggiornare le ricerche e le conoscenze necessarie per interpretare il senso vitale dei fenomeni complessi.
Il modello di sviluppo che sostiene questi scenari di semplificazione della realtà, affida alla competizione sia la funzione di indurre incapacità relazionali e operative autonome negli individui (di fatto rendendoli sprovveduti e non attrezzati ad affrontare la complessità del proprio voler essere), sia la difesa del proprio interesse a procurare particolari vantaggi ad alcuni e simmetrici danni agli altri. Tutto un modo che permette ad alcuni di vantare diritti su tutto: in particolare, sia su scoperte tecnologiche e scientifiche (che non sono però un’invenzione creativa, ma, nella quasi totalità, solo lo sfruttamento di proprietà già esistenti e applicate), sia sulle manipolazioni operate sugli equilibri naturali (sulle cui possibili conseguenze e necessità, viene a mancare o è ciecamente ignorata ogni pur dovuta riflessione e diffuso confronto).
Uno scenario, dunque, sottomesso dal pensiero unico riduzionista che, per esempio, vorrebbe far immaginare i fenomeni sempre comprensibili e che, al più, ammette l’esistenza di un’arbitrarietà, propria delle cose di questo mondo, ma priva di una sostanziale e immediata rilevanza pratica.
Ci troviamo, così, di fronte a una specie di destino ineluttabile che incombe su ogni evento della nostra vita, che ostacola la nostra aspirazione a voler vivere una vita sociale attiva, che giustifica, impone e usa gli strumenti della guerra (fatta intendere come una costante obbligata della nostra storia), delle destabilizzanti crisi sociali, economiche, politiche… e che porta ad accettare (come se fossero dati di fatto costitutivi della condizione umana) la ricchezza di alcuni e la miseria estrema di altri, la fortuna che capiterebbe ad alcuni e le disgrazie che vengono, invece, fatte capitare ad altri…
Ancora, siamo in presenza di uno scenario umanamente degradato che, per esempio, vorrebbe ridurre l’aver fede a strumento finalizzato al voler credere che il «tempo che è denaro». Un tempo che non può essere moralmente ben speso se usato per correre dietro ideali e indimostrabili valori umani.
Un tempo che, quindi, va tutto speso per opere che cambiano il mondo per ridisegnarlo come luogo di cose e di fatti sui quali, la forma di potere che li ha generati, può vantare diritti e rovesci di ogni genere, tutti a proprio vantaggio. Un tempo che in alcuni casi si vorrebbe addirittura far intendere come costruttore di tessuti per un progresso umano, ma che, in realtà, è mistificato e ridotto alle sole attività terminali e irreversibili dell’economia dei consumi, delle risorse e dei relativi rifiuti ormai rimossi perché confinati nell’immaginario di un riciclaggio senza limiti, virtuoso e perfino benefico.
Tutto un mondo nel quale, in realtà, l’uomo non solo diventa una pedina, in balia del destino preordinato dai mercati e dai loro gestori, ma che, privato della responsabilità della scelta di un proprio voler vivere, è paradossalmente anche accusato di essere origine (per mancate capacità o partecipazione alle competizioni) di quelle inconcludenti costrizioni alle quali proprio lui stesso è stato condannato per assenza di alternative.

Che aria si respira nelle Residenze sanitarie assistenziali

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Il primo studio europeo analizza i disturbi respiratori degli ospiti più anziani e conferma la relazione tra l’esposizione degli alti livelli di PM10 e NO2 con respiro affannoso e tosse, di PM0,1 e sibili, di formaldeide e Bpco. Hanno partecipato tra gli altri gli Istituti Cnr di fisiologia clinica di Pisa e di biomedicina e immunologia molecolare di Palermo

Nuovo «termometro» per temperature e clima passato del pianeta

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L’Università di Pisa partner dello studio sull’Antro del Corchia in Toscana pubblicato sulla rivista «Nature Communications». «Questa ricerca è la prima a dimostrare che il magnesio in uno speleotema può fungere da indicatore di temperatura»

Controllo del randagismo, in Basilicata un progetto-pilota

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Il randagismo è un problema molto sentito dai cittadini e dai Comuni, non solo dal punto di vista sanitario per i rischi di aggressione e morsi, ma anche economico, date le difficoltà dichiarate degli enti locali a costruire e a gestire canili e strutture di ricovero. Sulla base dei risultati ottenuti, infine, il ministero della Salute valuterà se estendere il progetto su tutto il territorio nazionale