E dopo gli ulivi, tocca a mandorli e ciliegi…

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Intervista a Francesco Mastroleo, olivicoltore barese

Non c’è pace per la terra pugliese, e non c’è tregua per i suoi agricoltori. Dopo la distruzione di migliaia di ulivi, ora tocca anche a mandorli e ciliegi la stessa sorte. Due delle più importanti colture della Regione nell’arco di pochi mesi sono passate da piante resistenti, per le quali era addirittura chiesto il reimpianto, a pericolosi alberi da abbattere. Anche se verdi e produttivi. Tre cose da fare

La transumanza negata

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La Regione Abruzzo a guida centrodestra limita l’uso delle terre civiche da parte degli allevatori transumanti, dando priorità ai locali. I (pochi) transumanti che protestano sono soprattutto pugliesi. Ma la Puglia di centrosinistra ha da tempo dimenticato l’allevamento brado, quello a contatto con la natura e la transumanza

La bioagricoltura è sotto attacco

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Le Associazioni della Coalizione italiana #CambiamoAgricoltura respingono al mittente le critiche all’agroecologia: Si tratta dell’ennesimo tentativo di difendere pratiche agricole lontane dalla vera sostenibilità ambientale, economica e sociale, basate sugli Ogm, la chimica di sintesi e la meccanizzazione pesante

Xylella, urge un incontro fra scienziati

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Il fenomeno Xylella è di rilevanza nazionale e continentale e si impone sì una giornata di comunicazione e valutazione sullo stato dei lavori, organizzato da un Ente istituzionale come la Regione. Si dovrebbe fare il punto e riferire sull’andamento delle ricerche e metodologie applicate, sui loro risultati e finanziamenti, sulle difficoltà incontrate, sui lavori agricoli consigliati e realmente effettuati ed, infine, una relazione sugli indennizzi reali arrivati agli agricoltori

Ogm, la Commissione europea torna alla carica

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Il nuovo studio commissionato alla Commissione europea sulle «nuove tecniche genomiche» (Ngt), di fatto apre le porte alla deregolamentazione di nuovi Ogm, ignorando il principio di precauzione. I rischi per i piccoli proprietari agricoli. L’agricoltura intensiva

Contro le pandemie, stop agricoltura intensiva

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È l’appello di Greenpeace: per evitare nuove pandemie stop ai fondi pubblici per l’agricoltura intensiva e sostegno all’agricoltura su piccola scala

Per gli ulivi necessario ristabilire la biodiversità dei territori

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Lanciata una Campagna di crowdfunding. Dal punto di vista politico non c’è stato, e continua a mancare, un coraggioso atto di affermazione del ripristino della biodiversità di tutto il territorio compromesso in sessant’anni di sfruttamento con l’agrochimica; non un incentivo alla necessaria conversione biologica con tutti i benefici per la salubrità del cibo e per la salute pubblica e dell’ambiente

Xylella, la Copagri propone ma la Regione…

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La scelta di avvelenare anche l’agricoltura biologica per combattere il batterio scatena la protesta e i dubbi. «La Puglia — sottolinea Copagri — è la seconda Regione italiana per superficie biologica, oggi una parte consistente del suo territorio vedrà declassata la produzione. Si tratta di un danno commerciale e produttivo consistente, non ancora quantificato e soprattutto ingiustificato». Mentre si punta all’agricoltura sostenibile, alla scelta del biologico, all’eliminazione di anticrittogamici, la Puglia opta per i veleni (come dimostra il box allegato) dannosi per la salute umana oltre che per gli insetti, api in testa

Nuovi attori per un’agricoltura sana

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Sabato 16 gennaio, da Acerra, epicentro della Terra dei Fuochi, realtà storicamente conosciuta in tutto il mondo come fertile «Terra di Lavoro», i medici Isde insieme ad agroecologi e giuristi della Corte Costituzionale intendono sviluppare un’azione pilota, quale modello per la riconversione agroeco-biologica del territorio che tenda a migliorare in primis gli indici di salute della popolazione utilizzando al meglio le risorse finanziarie disponibili nel Psr regionale

Aree protette – Tutelare biodiversità e agricoltura

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È una delle azioni che il Dipartimento regionale Agricoltura sta portando avanti in quelle zone dove è più difficile, per le peculiarità ambientali, svolgere un’agricoltura convenzionale o integrata

Lipu e Wwf chiedono un impegno per un’agricoltura sostenibile

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In primo piano la conservazione della biodiversità, la gestione delle risorse idriche, la mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici e lo sviluppo delle energie rinnovabili

Xylella, il clima non è estraneo

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Occorre più scienza e innovazione. Riccardo Valentini del Cmcc: «la sindrome del disseccamento rapido dell’olivo risente del problema globale dei cambiamenti climatici … In condizioni di stress idrico dovuto a particolari condizioni climatiche, le difese di una pianta s’indeboliscono: se osserviamo la mappa della mortalità delle piante nel mondo, possiamo osservare che negli ultimi decenni è andata aumentando»

Come un treno l’agricoltura pre Covid-19

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Dal Crea in tempo reale i numeri dell’agroalimentare: crescono valore aggiunto, occupazione fatturato industria e import-export

La Xylella capro espiatorio del dissesto agroecologico della Puglia

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L’Aiab snocciola le cause della situazione pugliese e indica le soluzioni: «bandire l’”anti-biotico” mortale e imporre il “pro-biotico” vitale. Le soluzioni sono ben descritte in specifici protocolli di interventi stilati da esperti scienziati in collaborazione con esperti agricoltori»

Più leguminose, nelle radici un aiuto all’agricoltura sostenibile

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Uno studio dell’Istituto di bioscienze e biorisorse del Cnr di Napoli, pubblicato su «New Phytologist», propone un nuovo modello per il funzionamento del nodulo azoto-fissatore, l’organo radicale che nelle colture leguminose permette la conversione dell’azoto atmosferico in nutrienti utilizzabili dalle piante, rendendo i terreni agricoli più fertili

Iraldo, ‘agricoltura rigenerativa determinante per sviluppo sostenibile’

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(Adnkronos) – “L’agricoltura rigenerativa in futuro sarà determinante per cambiare i trend e per poterli orientare allo sviluppo sostenibile. Per perseguire efficacemente questa tendenza è però importante che ci sia la capacità di coinvolgimento di tanti attori della filiera, dai consumatori ai produttori, ai distributori. Attori che insieme devono dare un contributo fondamentale se si vogliono orientare le scelte strategiche complessive del sistema verso l'agricoltura rigenerativa”. Fabio Iraldo, professore di Management ambientale della Scuola Sant'Anna di Pisa, commenta così i benefici dell’agricoltura rigenerativa, il progetto italiano di Knorr, partito nel 2022, che punta a migliorare la qualità dell’acqua, a ridurre le emissioni di gas serra e ad aumentare la biodiversità.  L’iniziativa italiana si sviluppa nelle risaie in provincia di Pavia, dove Knorr sta cominciando a implementare i principi chiave di questa metodologia in alcune cascine. I benefici di queste pratiche saranno molteplici. “Comportano un minore impatto sui suoli e quindi sugli ecosistemi su cui vengono praticate, garantendo la possibilità di produrre cibo necessario a soddisfare le esigenze di una porzione crescente della collettività – spiega l’esperto – C'è anche un beneficio di carattere più generale sull'ecosistema globale, basti pensare che queste pratiche hanno la capacità di ridurre molto la carbon footprint dei prodotti e delle filiere alimentari, perché adottano metodi che di fatto sostituiscono l'impiego, per esempio, di fonti fossili. E il beneficio si estende evidentemente anche ad altri impatti ambientali che sono in realtà per l'agricoltura molto significativi”.  Pur considerando l'adozione crescente di pratiche di agricoltura rigenerativa le sfide da affrontare non mancano. “Per poter sviluppare definitivamente questo tipo di pratica e far sì che contribuisca decisamente ai percorsi di sviluppo sostenibile, è necessario il coinvolgimento delle giovani generazioni -spiega Iraldo – A loro è destinato un ruolo da protagonisti nell'immediato futuro delle scelte alimentari della popolazione, delle scelte che vengono fatte sui prodotti che si consumano a tavola. Dipende quindi da loro la possibilità di cambiare effettivamente il trend e di migliorare le condizioni attuali”.  Una ricerca di Ipsos per Knorr ha restituito dati interessanti sulla posizione dei giovani a riguardo. La GenZ si rivela predisposta e sensibile al tema della sostenibilità. “La maggioranza del campione di giovani intervistati dichiara di essere disposto ad operare scelte per poter contribuire al miglioramento della qualità degli ecosistemi e dell'ambiente – sottolinea il professore – e il 69% di essi dichiara esplicitamente di preferire cibi derivanti da agricoltura rigenerativa piuttosto che cibi non rigeneranti, cioè tradizionali. Mentre il 66% si dichiara addirittura disposto ad acquistarli se questi prodotti fossero effettivamente disponibili sul mercato. E proprio da queste risposte si capisce qual è la duplice sfida per il futuro: da un lato lavorare per potenziare la sensibilità e la consapevolezza delle giovani generazioni affinché si possa tradurre anche in comportamenti concreti d'acquisto in grado di cambiare i trend di consumo. E dall'altra parte, però, lavorare anche sul fronte della produzione per poter rendere sempre più disponibili sul mercato queste opzioni e quindi far sì che le giovani generazioni possano effettivamente dare un contributo attivo e consapevole nella stessa direzione”.  —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Mele e pesticidi, qualcosa si muove…

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L’assessore provinciale Arnold Schuler, insieme ai frutticoltori dell’Alto Adige/Südtirol, avrebbe ritirato le accuse contro Bär e Schiebel. L’azione di protesta programmata per domani e l’udienza sono confermati

Il biologico salverà il pianeta

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«La scelta dell’agricoltura biologica è il primo indispensabile passo per restituire fertilità al suolo. E per il suo sviluppo, su scala mondiale, è necessario dare avvio concretamente a una nuova economia circolare»

Altra cultivar di olivo è resistente alla Xylella

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Nuovi risultati dall’impegno del Consiglio nazionale delle ricerche nella ricerca di soluzioni all’emergenza fitosanitaria che affligge da qualche anno l’olivicoltura pugliese. Ricercatori hanno scoperto fenomeni di resistenza nella varietà di olivo «Favolosa», oltre che nel «Leccino»

Bellanova vuol regalare gli Ogm all’Italia

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Dopo il voto al Senato un vasto fronte di associazioni si mobilita in vista del voto di domani in commissione Agricoltura della Camera. «L’approvazione dei decreti sulle New Breeding Techniques (Nbt) costituirebbe un grave attacco alla nostra filiera agroalimentare, al principio di precauzione, ai diritti dei contadini, nonché la violazione della sentenza della Corte Europea di Giustizia che equipara nuovi e vecchi Ogm»