La vicenda della ipotesi di tassazione delle bevande dolcificate ha riproposto ancora una volta il quesito su quale sia la politica migliore in tema di prevenzione sanitaria
Quella rete neuronale che parte… dall’intestino
Il sistema nervoso enterico ha la capacità se non integrato di modulare ovvero di alterare la risposta emotiva, e razionale del Cns favorendo, la immediatezza di un comportamento viscerale di tipo pulsionale
Il Ponte è insostenibile e dannoso
Il Wwf partecipa alla protesta e spiega le ragioni tecniche ed economiche del no alla struttura
L’energia dagli scarti verdi
Se si giungesse a sostituire il 20% del carbone con biomasse, le emanazioni di anidride solforosa ed anidride carbonica risulterebbero drasticamente ridotte, così da porre un freno al fenomeno sia delle piogge acide sia dell’effetto serra
La memoria dell’acqua, una pietra nello stagno che fa ancora parlare
Quattro anni dalla morte di Jacques Benveniste. La sua dipartita non ha significato la fine del suo lavoro che è continuato e continua e la Comunità scientifica dovrà cimentarsi tutta con le prospettive aperte dai suoi pionieristici studi
Il Tangaroa è pronto a salpare
L’imbarcazione è stata messa in mare in Perù. Ripeterà l’impresa del navigatore norvegese Thor Heyerdahl con il Kon-Tiki, dimostrerà la validità delle Guaras, un antico sistema per approdare in mancanza di porti ed effettuerà ricerche sulle acque
Il Tangaroa ripete la navigazione del Kon-Tiki
Una nuova spedizione dal Perù verso la Polinesia. Dopo quasi 60 anni un equipaggio di sei persone ripete l’esperienza del navigatore norvegese Thor Heyerdahl, fra i sei anche il nipote
Ponte sullo Stretto – Europa mette in mora l’Italia per impatto ambientale
Secondo la Commissione europea la Repubblica italiana è colpevole di non aver adottato misure idonee a prevenire il deterioramento degli habitat sui quali inciderebbe il Ponte sullo Stretto di Messina e le «perturbazioni» dannose agli uccelli. Inoltre il Governo non ha correttamente eseguito la Valutazione d’Incidenza del Progetto riguardo a due «Zone di Protezione Speciale»
Certificazioni di qualità – Ancora ritardi inspiegabili e colpevoli
La battaglia per promuovere in Italia una seria cultura e politica ambientale è ancora dura, ci si muove tra leggi ambientali spesso contraddittorie e controlli scarsi, in questo sistema è difficile avviare una buona politica di pianificazione ambientale. Una «provocazione» del Direttore generale di Apat
Ischia – Le caldere possono provocare «tsunami»
Lo studio ha messo in evidenza che nelle isole di origine vulcanica anche dove i vulcani non sono attivi, le caldere da frana possono provocare le onde anomale. Pericolo «tsunami» in Usa e Canada dal collasso del vulcano Cumbre Vieja delle isole Canarie
A Genova si costruisce il futuro del mare
La necessità di un approccio duplice: da una parte la costruzione del recupero del rapporto uomo-mare, dall’altra il recupero e la gestione dei dati. Positivo il trend della qualità delle acque. L’analisi dei sedimenti marini condotta nell’ultimo triennio ha mostrato che il 20% delle acque risulta di bassa qualità ambientale: la regione che mostra un profilo migliore è la Puglia con il 100% di aree con alta qualità, seguita dalle Marche con l’80%
Liguria, prima regione certificata Iso 14001 ed Emas
Possiede il più alto numero di enti locali certificati e l’attuazione di un progetto, sostenuto finanziariamente dalla Regione, che sta portando alla certificazione Iso 14001 e Emas 120 enti
Chiusa a Genova l’VIII conferenza delle Agenzie ambientali
Con l’incalzare delle emergenze e degli appuntamenti per il futuro, dai rifiuti alle aziende a rischio, in primo piano la necessità di una corretta comunicazione
Informazione in primo piano all’VIII conferenza nazionale delle Agenzie ambientali
A Genova la settimana della cultura ambientale. Sotto accusa un certo modo di fare informazione ambientale, il non ricorrere alle fonti ufficiali. Ma anche certi interventi della magistratura a rimorchio delle emergenze piuttosto che privilegiare la prevenzione
Un componente del combustibile per razzi nel latte della California
Secondo l’Epa e gruppi ambientalisti il limite di 6 ppb è troppo ampio e suggeriscono che si scenda ad uno standard di una parte per bilione soltanto
Un ponte tra Tunisia e stretto di Messina per studiare i rapaci
Un «ponte» ideale sullo Stretto di Messina, lungo centinaia di chilometri, da Reggio Calabria alla Tunisia, sarà realizzato dalla LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) per studiare gli uccelli rapaci in migrazione. L’iniziativa, Progetto Rapaci Migratori, si terrà dal 24 Aprile al 21 Maggio e prevede l’attivazione di gruppi di osservatori LIPU a Capo Bon, in Tunisia, nelle isole di Malta, Pantelleria e Marettimo (TP) per arrivare fino al versante calabrese dello Stretto di Messina, dove è previsto l’allestimento di un campo internazionale di sorveglianza e protezione dei rapaci migratori. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di studiare e tutelare la migrazione di uccelli appartenenti a specie come il Falco pecchiaiolo, Falco di palude, Nibbio bruno, Falco cuculo, Lodolaio, varie specie di Albanella (minore e pallida), Gheppio, Capovaccaio oltre a Cicogna bianca e nera. Si tratta degli uccelli migratori cosiddetti transhariani, che transiteranno a migliaia in quel periodo sul Mediterraneo, provenienti dall’Africa e diretti in Europa per la nidificazione.
«Questo progetto – spiega Marco Gustin, Responsabile Specie e ricerca della LIPU – ha una doppia valenza. La prima è scientifica, perché intende verificare con una certa precisione qual è il percorso di migrazione seguito dai rapaci sul Mediterraneo centrale e quali sono i fattori meteorologici che possono influire in modo positivo o negativo sulla migrazione. La seconda è invece finalizzata a combattere il bracconaggio sullo Stretto di Messina, avremo l’occasione di mettere a punto un metodo che metterà in grado gli osservatori di prevedere l’arrivo dei rapaci nelle aree a più alto rischio di bracconaggio come il versante calabrese dello Stretto di Messina».
Lo Stretto di Messina, dove terminerà il ponte del progetto LIPU, costituisce unitamente a Bosforo e Gibilterra uno dei «bottle neck» (colli di bottiglia) attraverso i quali passano gli uccelli migratori e veleggiatori. Non potendo attraversare lunghi tratti di mare, dove non trovano le correnti calde ascensionali che permetterebbero loro di volare senza sforzo, questi uccelli sono costretti a transitare in questi «colli di bottiglia».
Il lavoro dei volontari, organizzato su turni settimanali, sarà quello di censire gli uccelli migratori (fino a 30.000 esemplari di rapaci sorvolano ogni anno la zona in migrazione) e segnalare gli atti di bracconaggio al Corpo Forestale dello Stato, alla Guardia di Finanza, alla Polizia di Stato e ai Carabinieri. «Il nostro obiettivo – dichiara Rino Esposito, Responsabile antibracconaggio della LIPU – è quello di vincere quella battaglia di civiltà iniziata venti anni fa con i primi campi antibracconaggio e creare un centro di osservazioni naturalistiche, attivando modalità di fruizione delle risorse naturali che siano anche l’occasione per favorire forme di occupazione dei giovani legate alla natura».
R. V. G.