Sommersi dal debito

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Alessandro Volpi, Edizioni AltraEconomiaPagine 120 – Costo ? 13,00

«Colours at the end of the world» conquista l’Ecovisionfestival 2009

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Il film di Ale Corte si aggiudica i 20mila euro del Gran Premio Fondazione Banco di Sicilia – Ecovisionfestival 2009

L’Italia eco-solidale. Guida all’alternativa in 10 città

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Silvia Leone (a cura di), Altraeconomia Edizioni

Un articolo di «Libération» che sa di scientismo

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Sorprendente chiusura mentale del giornale francese che riecheggia vecchi luoghi comuni contro la ricerca di Benveniste, Luc Montagnier e del Giudice, ignorando altre realtà scientifiche che al contrario valorizzano e usano quei risultati scientifici

Ambiente Italia 2005

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di Istituto Ambiente Italia, edizione Edizioni Ambiente

Pagine: 244 | Costo ?: 19.80

Ambiente versus declino: questa in sintesi la chiave di Ambiente Italia 2005. Il Rapporto di Legambiente, curato dall’Istituto Ambiente Italia, propone quest’anno (accanto al tradizionale set di 100 indicatori statistici in grado di cogliere cambiamenti e tendenze nello stato del paese) una raccolta di analisi, riflessioni, proposte su quanto costa all’ambiente la perdita di capacità innovativa da parte del sistema-Italia, e su come proprio l’ambiente possa e debba giocare da protagonista nelle strategie contro il declino.
Molte e molto autorevoli le firme: Anna Maria Artoni, Fabrizio Barca, Duccio Bianchi, Guglielmo Epifani, Roberto Formigoni, Luciano Gallino, Emilio Gerelli, Gianmaria Gros-Pietro, Alberto Majocchi, Claudio Martini, Ermete Realacci, Giovanni Valentini, Gianfranco Viesti.
Il ruolo dell’ambiente come irrinunciabile fattore competitivo è decisivo in tutte le principali strategie per sconfiggere il declino: sta dentro l’impegno contro l’illegalità diffusa e la criminalità organizzata, che dall’abusivismo edilizio alle ecomafie devastano il territorio e che soprattutto nel Sud rappresentano un formidabile disincentivo allo sviluppo economico; sta dentro la necessità di investire molto di più in educazione, formazione, ricerca, risorse immateriali e dunque squisitamente ecologiche; sta dentro l’esigenza di valorizzare quel cosiddetto «capitalismo territoriale» che è il primo prodotto tipico italiano e il motore del successo del «made in Italy», la cui caratteristica più originale è in un fortissimo radicamento nelle risorse locali come paesaggio, beni culturali, agricoltura e turismo di qualità, saperi tradizionali, legami sociali, patrimoni di convivialità e di «buon vivere».

(Fonte Edizioni Ambiente)

Historia Plantarum. L’enciclopedia medica dell’imperatore Venceslao

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di Vera S. Rutz, E. Di Vito, E. Lazzarini (a cura di), edizione Franco Cosimo Panini

Pagine: 690 | Costo ?: 180.00

Tradotta integralmente per la prima volta l’ «Historia Plantarum» dell’imperatore Venceslao IV di Boemia, riassume e illustra tutto il sapere medico e farmacologico del tardo Medioevo. Oggi, per la prima volta, la traduzione integrale dell’antico codice svela i segreti di una sapienza antica ma ancora straordinariamente attuale.
Sotto la dicitura «Historia Plantarum» si designa un prezioso manoscritto della Biblioteca Casanatense di Roma contenente un’enciclopedia di scienze naturali in cui sono descritte piante, animali, minerali in uso nel tardo Medioevo, con particolare riferimento alle loro proprietà officinali, mediche e terapeutiche. Il Codice è databile agli ultimi anni del Trecento e venne eseguito alla corte di Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, il quale ne fece poi dono a Venceslao IV, re di Boemia e di Germania. Questo titolo della collana «La Miniatura», pubblicato in occasione dell’uscita dell’edizione in fac-simile del Codice, è curato da Vera Segre Rutz, docente all’Università di Pavia e grande specialista di erbari miniati. Composto di due tomi e di un Cd, si propone di introdurre il lettore al contesto storico e artistico nel quale l’«Historia Plantarum» vide la luce, fornendo nel primo volume, di 290 pagine e 211 illustrazioni a colori, una serie di saggi specialistici su vari argomenti: il ruolo dell’erbario nella cultura medioevale e rinascimentale; il ricco apparato di miniature, dovuto alla bottega milanese dei fratelli Giovannino e Salomone de’ Grassi; il rapporto del Codice con la lunga tradizione dei Tacuina Sanitatis; la storia del Codice e le vicende relative alla sua attuale collocazione e al recente restauro. Nel secondo volume, di 400 pagine e 600 illustrazioni, un ampio ed esauriente apparato di schede descrittive, a cura di Ennio Di Vito e Vera Segre Rutz, offre la descrizione del soggetto illustrato e la traduzione integrale in italiano moderno del testo latino sottostante. Tale traduzione, curata dal professor Emilio Lazzarini, viene anche proposta in un compact disc che consente al lettore di interrogare il Codice e di svolgere ricerche in maniera semplice e rapida.

(Fonte Franco Cosimo Panini Editore)

Esg, obiettivi comuni ma metodi arretrati: come lavorano le aziende per migliorarli

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(Adnkronos) – A che punto siamo con le pratiche Esg nel mondo aziendale? A rispondere a questo interrogativo c’è il nuovo sondaggio Kpmg Lpp, società statunitense di audit, fiscalità e consulenza. La società ha valutato quanto siano preparate le aziende nell’affrontare le nuove sfide in materia di environmental, social, e corporate governance. Dal sondaggio è emerso che ci sono ancora molti passi da fare in merito, anche se l’attenzione su tali tematiche è sempre più in aumento. Ma vediamo nel dettaglio come si comportano le aziende e a che punto sono con il mondo Esg. Quando la società americana ha chiesto alle aziende partecipanti al sondaggio in quali aree intendessero investire, la risposta è stata relativa al rafforzamento di queste capacità, ma è immediatamente emersa una chiara disconnessione tra strategia ed esecuzione. Il problema, infatti, pare riguardare nello specifico le modalità con cui i leader aziendali cercano di integrare la “sostenibilità” tra gli obiettivi del core business e come cercano di sfruttarla per generare valore finanziario. I risultati, però, sembrano non aver soddisfatto le aspettative e le metodologie esposte sono risultate ancora insufficientemente moderne e al passo con i tempi.  “Un reporting tempestivo e accurato delle informazioni sulla sostenibilità è fondamentale affinché le aziende possano soddisfare le linee guida normative in materia di reporting – ha affermato Maura Hodge, responsabile dell’audit ESG di KPMG negli Stati Uniti -. Tuttavia, la conformità da sola non dovrebbe dettare la strategia di un'organizzazione: concentrarsi sugli elementi chiave dell'ESG che determineranno il valore finanziario nel lungo termine è fondamentale". Dal sondaggio è emerso che il 90% dei leader aziendali aumenterà i propri investimenti Esg nei prossimi tre anni. Le principali aree di investimento includono la formazione e l’istruzione dei dipendenti in merito a questi aspetti. Ma le prime difficoltà sono venute a galla in merito alla misurazione e al ritorno sull’investimento, per il 21% degli intervistati, così come un’insufficiente comprensione dei suoi fattori di valore in termini assoluti, per il 14%.  L’83% delle organizzazioni ritiene di essere in vantaggio rispetto ai propri concorrenti per quanto riguarda il reporting di sostenibilità, ma quasi la metà (47%) utilizza ancora fogli di calcolo per aggregare i propri dati. Inoltre, solo il 18% ha dichiarato di cercare attualmente una garanzia da parte di terzi per migliorare la credibilità e la trasparenza della propria rendicontazione. Quello che sembra comune è la difficoltà di coniugare percezione e preparazione: si scommette su nuove tecnologie per migliorare i processi, ma si utilizzano ancora metodologie arretrate.  Numeri e dati, quando si parla di sostenibilità, sono indispensabili per misurare obiettivi e risultati. Vista la difficoltà di spiegare, spesso, agli stakeholder cosa si intenda con Esg e -quando si parla di queste tematiche, quale sia il modo migliore per avvicinarsi ad esse – i numeri possono diventare anche motivo di chiarezza espositiva.  Quasi la metà dei leader (il 45%) ritiene di voler migliorare l’integrazione degli obiettivi di sostenibilità a quelli aziendali generali, attraverso la gestione e la capacità di reporting di dati. Per questo motivo, stanno scommettendo sul potenziale dell’intelligenza artificiale (AI) e del machine learning (ML) per migliorare il loro reporting di sostenibilità. Più della metà (58%) ha dichiarato di voler migliorare l'analisi e il consolidamento dei dati utilizzando l'intelligenza artificiale/ML nei prossimi tre anni. “Le tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning possono aiutare le organizzazioni a ottenere informazioni preziose da dati disparati e a prendere decisioni più informate, ma l’intelligenza artificiale e il machine learning non sono la soluzione miracolosa per il reporting di sostenibilità o per l’impostazione di una strategia che aggiunga valore al business – ha affermato KPMG US. Tegan Keele, responsabile dei dati climatici e della tecnologia -. Il giudizio riguarda quali dati utilizzare, da quali fonti raccogliere i dati e il tipo di controlli che devono essere messi in atto richiedono una strategia coesa che dovrebbe essere guidata dall’organizzazione e informata dalla tecnologia piuttosto che guidata da essa”. Tra i più comuni ostacoli relativi alla sostenibilità e allo sviluppo del macro-ambito Esg, le aziende rintracciano, per il 44%, una capacità insufficiente di risorse da utilizzare in modo efficace e per il 41% la comunicazione limitata tra i dipartimenti. Solo il 33% pensa ad una ristrutturazione concreta e importante.  “La sostenibilità tocca ogni aspetto del business, rendendo molto difficile per le grandi organizzazioni organizzarsi ed è molto facile avere una mentalità da “spuntare la casella” e concentrarsi esclusivamente sulla conformità – ha affermato Rob Fisher, leader ESG statunitense di KPMG -. Le organizzazioni che vedono i nuovi requisiti di reporting più che altro come un’espansione della loro più ampia strategia di sostenibilità e che continuano a investire nelle persone e nella tecnologia giuste per compiere progressi su tale strategia saranno in una posizione migliore sia per realizzare che per comunicare il pieno valore che le iniziative di sostenibilità possono portare ai loro affari." —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Le incantevoli trame dei giardini di Biella

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In mostra, dal 18 ottobre al 18 novembre, una serie di fotografie dedicate ai parchi e alle ville del biellese

Buon Natale… con riserva

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La tradizionale speranza messa a dura prova da comportamenti autolesionistici dell’uomo. Molte le cause del pessimismo: dall’emergenza clima irrisolta agli allarmi sanitari; dalle contraddizioni della ricerca scientifica alla massiccia perdita di biodiversità

Coltivare nel Sahara è possibile, l’esempio dei Tuareg

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Un nuovo studio condotto dalla «Missione Archeologica nel Sahara» della Sapienza, in collaborazione con il Department of Antiquities di Tripoli e le università Milano e Modena-Reggio Emilia, ha permesso di scoprire l’esistenza di tecniche di coltivazione realizzate dai Tuareg nelle aree montane del deserto del Sahara

È scomparso Emilio del Giudice

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Masiero: «Ha dedicato tutta la sua vita di ricercatore a mostrare come la condizione di risonanza in cui tutto l’Universo è immerso come un solo corpo e in cui, all’interno, sono immersi il rapporto tra l’uomo e la natura ed i rapporti dei singoli uomini tra loro, implichi anche scientificamente un’etica ed una politica non relative, ma naturali, non individualistiche, ma comunitarie, perché così risultano profondamente iscritte nelle leggi dell’Universo, e non come vorrebbe l’ideologia»…«Quello di del Giudice fu evidentemente un viaggio contro corrente, che gli procurò anche ostracismi e disprezzi, ben diverso dal tran tran pacifico di colleghi più interessati alla loro carriera burocratica che alla verità e accomunati dal tacito patto “vivi e lascia vivere”»

Dallo zolfo al carbone

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La proiezione, organizzata in collaborazione col Centro Studi La Casa Sicilia, si inserisce all’interno delle manifestazioni in calendario per la celebrazione della giornata mondiale dell’ambiente, in programma il prossimo 5 giugno.

Una storia di immigrazione particolare quella raccontata dal giovane regista nisseno Luca Vullo lungo i 53 minuti di «Dallo zolfo al carbone» e portata alla luce attraverso le parole dei protagonisti della vicenda.

Siamo nel secondo dopoguerra, l’Italia si presenta come un paese sconfitto e profondamente devastato nel corpo e nell’anima. In seguito alla stipula del Patto italo-belga del 1946 a firma del primo presidente Luigi Einaudi, migliaia di minatori e contadini siculi furono costretti ad abbandonare la loro terra per emigrare in Belgio. Una mossa astuta per la neonata repubblica italiana: con la firma del patto, infatti, da un lato si garantiva un lavoro alla moltitudine di disoccupati, specie meridionali; dall’altro l’Italia si assicurava la fornitura energetica indispensabile durante la crisi post-bellica.

Quella che poteva sembrare un’occasione di lavoro si rivelò ben presto una tragedia: gli immigrati furono ridotti quasi in schiavitù, costretti a lavorare in condizioni disumane e a vivere in baracche.
A sessant’anni di distanza da quella terribile esperienza, i protagonisti consegnano alla pellicola i loro ricordi: lo sfruttamento, il distacco dalla famiglia, l’abbandono della terra natale, i sacrifici e i compromessi, la difficoltà ad integrarsi e la perdita dell’identità.
Una pagina triste della storia italiana sconosciuta ai più, ma narrata dal film di Vullo con spirito critico e forte sentimento di denuncia. Il dramma delle famiglie siciliane coinvolte viene raccontato attraverso il linguaggio del documentario sociale, obiettivo e partecipato al tempo stesso, irriverente e rispettoso, critico e coinvolgente, commosso ed energico.
La coerenza narrativa, l’analisi approfondita della vicenda realizzata tramite gli interventi di storici ed antropologi, hanno valso al film il primo premio alla V edizione del Festival delle Memorie Migranti.

(Anna Liberti)

L’ambiente in scena al Salento Finibus Terrae

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Il film festival internazionale del cortometraggio è giunto alla sua VIII edizione

Continua il cammino per valorizzare parchi e musei minerari

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Una legge che intende disciplinare, in un quadro di sviluppo sostenibile, le attività di utilizzo e valorizzazione del patrimonio minerario dismesso, nel rispetto dei principi di salvaguardia della sicurezza dei territori interessati, della salute e della sicurezza degli operatori, dei lavoratori, dei fruitori e visitatori dei siti minerari dismessi oggetto di valorizzazione a fini turistici, culturali, sociali e di ricerca scientifica…

La storia della Fibronit e di una cittadinanza quasi attiva a Bari

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֎Il libro edito da Les Flaneurs edizioni e scritto da Elda Perlino e Lucia Schinzano al centro dell’evento di presentazione che si svolgerà oggi a Bari. Sarà presentato da Salvatore Valletta (Sigea)֎

Ti voglio bere – Borracce griffate e fontanelle a scuola

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Coinvolti i primi 3.500 studenti della rete T.V.B. Coinvolti 32 istituti in tutta la Regione. Scopo: risparmio idrico e promozione dell’acqua potabile

La scuola è finita, il lavoro no

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Gli studenti della «tripla A» continuano a progettare. Ad una settimana dalla fine delle lezioni i curatori della Dieta Med-Italiana si ritrovano a scuola per pianificare le mosse per l’autunno. Tra gli appuntamenti anche la raccolta delle olive di Michelle Obama

I filosofi e gli animali. L’animale buono da pensare

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a cura di Gino Ditadi, Agire ora edizioni

La rete dell’economia solidale travolge la Puglia

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Il tredicesimo incontro nazionale dell’Economia Solidale ha ospitato a Monopoli circa 400 operatori provenienti da tutta Italia. Centinaia anche i curiosi che hanno partecipato alla Fiera degli attori solidali che ha animato il lungomare della città pugliese

Ispantos. A journey in Sardinia

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Sessanta immagini del fotografo romano Dario Coletti