Le meraviglie e le ferite di Madre Terra

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I fotografi del National Geographic tornano al Palazzo delle Esposizioni di Roma, dal 7 febbraio al 29 marzo

Equilibri. Oro Blu o Mare Nero?

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di AA.VV, edizione Il Mulino

Pagine: 155 | Costo ?: 12.00

È uscito il primo numero del 2003 di Equilibri, Rivista per lo sviluppo sostenibile, dal titolo ?Oro blu o mare nero??.
Il riferimento è indubbiamente al mare i cui 361 milioni di Km2 di acque (il 71% della superficie terrestre), storicamente, lo hanno reso, per la mente umana, il più inquietante degli elementi.
Questo numero, attraverso vari articoli, segnala l’urgenza di una ri-considerazione della gestione di questo patrimonio e delle sue risorse, in tutte le zone del mondo, evitando di comprometterne la vitalità degli ecosistemi e la sicurezza alimentare globale e marittima, tema attualissimo alla luce dei recenti disastri sulle coste franco-galiziane.
Lo stato d’emergenza dura da 25 anni, durante i quali crescita demografica, industrializzazione e agricoltura intensiva sono state cause di un’aggressione di inquinamento, sfruttamento e speculazione sulla fascia costiera e sul suo equilibrio, dall’importanza critica per il mantenimento della vita sul nostro pianeta.
Il mare, però, non si limita ad essere un’emergenza da gestire, ma è anche cultura e storia da proteggere, spunto per artisti; da ciò nasce l’interdisciplinarietà della rivista che spazia tra puntuali aspetti d’attualità (sicurezza marittima, ruolo del mare nel cambiamento climatico, relazioni col fenomeno turistico) e suggestioni artistico-culturali (come quelle letterario-cinematografiche).

Claudio Mundo

(07 Luglio 2003)

Ok definitivo del Parlamento Ue al Nature Restoration Law, esultano gli ambientalisti

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(Adnkronos) – I trattori in protesta non hanno bloccato l’approvazione definitiva del Nature Restoration Law da parte del Parlamento europeo.  Il regolamento, che mira a garantire il ripristino degli ecosistemi degradati in tutti i Paesi dell’Ue, è stato approvato il 27 febbraio 2024 con 329 voti favorevoli, 275 contrari e 24 astensioni. Tra i favorevoli, insieme a centristi, sinistra e verdi, ci sono anche 25 eurodeputati del Partito popolare europeo, che in tutto ne conta 170 e si è schierato per il no. Importante spaccatura anche all’interno di Renew Europe, gruppo centrista e liberale dove i due terzi hanno votato a favore del provvedimento: circa 60 voti decisivi ai fini dell’approvazione del Nature Restoration Law.  La proposta di regolamento del Nature Restoration Law è stata presentata dalla Commissione nel giugno del 2022 partendo da una constatazione: oltre l’80% degli habitat europei versa in cattive condizioni e molti habitat naturali rischiano di essere distrutti. Trattandosi di un regolamento, l’esecutivo Ue ha introdotto obiettivi giuridicamente vincolanti per gli Stati membri. Riguardo al provvedimento, qualche traguardo è stato raggiunto dalle proteste degli agricoltori. Tra le misure previste dalla Commissione e cassate durante l’iter, è stata cassata una di quelle più contestate: la Commissione chiedeva infatti la riduzione del 50% l’uso dei pesticidi chimici entro il 2030 e il divieto di tutti i pesticidi nelle aree sensibili (le aree verdi urbane, compresi parchi e giardini pubblici, i campi ricreativi o sportivi, i sentieri pubblici, le zone protette Natura 2000 e qualsiasi area ecologicamente sensibile da preservare per gli impollinatori in pericolo). Ecco cosa prevede il Nature Restoration Law: • Tre miliardi di alberi: in tutto, i 27 Stati dovranno piantare tre miliardi di nuovi alberi; • Fiumi:gli Stati membri dovranno inoltre ripristinare almeno 25.000 km di fiumi, trasformandoli in fiumi a scorrimento libero; • Habitat: gli Stati membri dovranno ripristinare il buono stato di salute di almeno il 30% degli habitat contemplati dal regolamento (foreste, praterie e zone umide a fiumi, laghi e coralli) entro il 2030. Questa percentuale aumenterà al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050. Fino al 2030 la priorità andrà accordata alle zone Natura 2000. Non solo: i Paesi dovranno garantire che le zone, una volta ripristinate, non tornino a deteriorarsi; • Piani di ripristino: entro due anni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale, gli Stati dovranno adottare dei Piani nazionali di Ripristino che saranno sottoposti al controllo della Commissione. Verranno anche inviati rapporti annuali sui progressi e l’attuazione delle misure previste. In caso di mancato rispetto degli obiettivi prefissati, gli Stati potrebbero essere esposti ad una procedura d’infrazione; • Ecosistemi agricoli: per migliorare la biodiversità negli ecosistemi agricoli, i singoli Paesi dovranno registrare progressi in almeno due di questi tre indicatori: o European grassland butterfly indicator (l’indicatore delle farfalle delle praterie): misura lo stato do salute di 17 specie selezionate di praterie selezionate e monitorate in tutta Europa; o precisa percentuale di superficie agricola con elementi caratteristici del paesaggio con elevata diversità (fasce tampone, incolti a rotazione o meno, siepi, alberi singoli o in gruppo, filari di alberi, margini dei campi, macchie, fossi, ruscelli, piccole zone umide, muretti di pietra, piccoli stagni e elementi culturali) o stock di carbonio organico nei terreni minerali coltivati. Si prevede che i Paesi membri dovranno anche adottare misure per migliorare l’indice dell’avifauna comune, dato che gli uccelli sono un buon indicatore dello stato di salute generale della biodiversità; • Torbiere: questi ambienti caratterizzati da grande abbondanza di acqua quasi stagnante e a bassa temperatura rappresentano una delle soluzioni più economiche per ridurre le emissioni nel settore agricolo. Per questo, i Paesi europei dovranno ripristinare almeno il 30% delle torbiere drenate entro il 2030 (almeno un quarto dovrà essere riumidificato), il 40% entro il 2040 e il 50% entro il 2050 (con almeno un terzo riumidificato). La riumidificazione continuerà a essere volontaria per agricoltori e proprietari terrieri privati; • Impollinatori: i Paesi europei dovranno invertire il declino delle popolazioni di impollinatori entro il 2030 e aumentarne la concentrazione. I risultati devono essere monitorati almeno uja volta ogni sei anni; • Verde in città: i 27 dovranno garantire che non vi sia alcuna perdita netta né della superficie nazionale totale degli spazi verdi urbani, né di copertura arborea urbana (l’insieme delle superfici vegetali presenti in una città, incluse piante rampicanti, giardini privati, tetti verdi, ecc.).  Come per ogni dibattito sulla sostenibilità, la sfida è bilanciare gli interessi dell’ambiente (e dell’essere umano a restare sulla Terra) con quelli economici. Ma per trasformare il “mito” della decrescita felice in crescita felice, occorre intervenire subito e con decisione per ridurre le emissioni e l’inquinamento degli ambienti naturali. Per questo, il Nature Restoration Law prevede obbiettivi molto sfidanti e da attuare nel giro di pochi anni.  Il Parlamento è però intervenuto prevedendo un freno di emergenza al provvedimento. In pratica, qualora gli obiettivi del regolamento stiano riducendo la superficie coltivata al punto da compromettere la produzione alimentare e renderla inadeguata ai consumi dell’Ue, questo strumento consentirà di sospendere gli obiettivi relativi agli ecosistemi agricoli. Esultano gli ambientalisti, protestano i partiti di destra, seppure con delle eccezioni individuali.  “Definire storico questo momento non è affatto eccessivo. – dichiara Lipu-BirdLife Italia – L’Europa si dota di una legge senza precedenti per rigenerare gli habitat naturali e gli ecosistemi di tutto il continente. È la cosa più importante accaduta nell’Unione Europea, sotto il profilo naturalistico, assieme alle direttive Uccelli e Habitat”. Il Wwf condivide l’entusiasmo per l’ok definitivo del Nature Restoration Law da parte del Parlamento, anche se manca ancora un ultimo step, come si vedrà a breve: “[Questa norma] è un’opportunità storica per riportare la natura in Europa. In un momento in cui il continente è devastato da inondazioni, siccità e incendi, questa legge contribuirà a garantire un futuro più sicuro e più sano per gli europei. […] La maggioranza dei parlamentari è rimasta fedele al processo democratico europeo, approvando l’accordo adottato lo scorso novembre”. Il Wwf condivide l’entusiasmo per l’ok definitivo del Nature Restoration Law da parte del Parlamento, anche se manca ancora un ultimo step, come si vedrà a breve: “[Questa norma] è un’opportunità storica per riportare la natura in Europa. In un momento in cui il continente è devastato da inondazioni, siccità e incendi, questa legge contribuirà a garantire un futuro più sicuro e più sano per gli europei. […] La maggioranza dei parlamentari è rimasta fedele al processo democratico europeo, approvando l’accordo adottato lo scorso novembre”.  Il relatore del provvedimento all’Europarlamento è stato César Luna (S&D) che commenta così: “Oggi è un grande giorno per l’Europa, perché passiamo dalla protezione e dalla conservazione della natura al suo ripristino. La nuova legge ci aiuterà anche a rispettare molti dei nostri impegni internazionali in materia di ambiente. Inoltre, ripristinerà gli ecosistemi degradati senza compromettere il settore agricolo, lasciando agli Stati membri una grande flessibilità”. Stessa enfasi da parte della destra, ma di segno opposto: “È l’impostazione cardine di quell’approccio ideologico e di quel percorso che va fermato, perché ha messo in ginocchio il nostro sistema produttivo” commenta il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida. La Lega parla di “attacco al mondo agricolo” e Confagricoltura lancia l’allarme: “Verrà messo a rischio il potenziale produttivo del settore”. Fratelli d’Italia esprime “sgomento” per il Nature Restoration Law. A pochi giorni dal primo ok dell’Europarlamento di luglio scorso, lo stesso presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva parlato di un caso di “fanatismo ultraecologista” intervenendo a un comizio elettorale del partito di estrema destra di Vox, in Spagna. Per Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, l’effetto sarà quello di “diminuire la produzione e appesantire la burocrazia”.  Critiche e timori respinti in partenza dalla Commissione Ue: “Il ripristino – scriveva l’organismo nel 2022 presentando la proposta – non preclude l’attività economica. Il ripristino consiste nel vivere e produrre insieme alla natura, riportando una maggiore biodiversità ovunque, anche nelle zone in cui si svolge un’attività economica, come ad esempio le foreste gestite, i terreni agricoli e le città”. Insomma, sostenibilità ambientale ed economica possono coesistere. A sostegno di questa tesi, la Commissione affermava che per ogni euro investito in azioni di ripristino della natura ci fosse un ritorno economico tra gli 8 e i 38 euro, “grazie ai servizi ecosistemici che favoriscono la sicurezza alimentare, la resilienza degli ecosistemi e l’attenuazione dei cambiamenti climatici, nonché la salute umana”. Adesso manca solo un ultimo step per l’entrata in vigore del Nature Restoration Law: l’approvazione del Consiglio Ue, il cui voto è previsto entro aprile. Una volta che anche il Consiglio avrà confermato il suo via libera formale, il provvedimento sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Ue ed entrerà in vigore 20 giorni dopo. Trattandosi di un regolamento (e non di una direttiva), la norma non ha bisogno di una legge di recepimento dei singoli Stati per diventare efficace.  —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Aida: “Potenziare il verde, cardine sostenibilità ambientale e benessere urbano”

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(Adnkronos) – L’allarme inquinamento atmosferico di queste ore e di questi giorni in Lombardia ed in altre regioni italiane, in particolare in pianura padana, evidenzia il bisogno immediato di potenziare il verde urbano e extraurbano, base fondamentale di un ambiente più sano e protettivo del benessere urbano delle aree metropolitane del nostro paese. La nostra associazione, “Associazione nazionale Imprese per la Difesa e la tutela Ambientale” è pronta a partecipare a “MyPlant & Garden 2024”, – dichiara Alberto Patruno Direttore generale di AIDA – la fiera del garden e del paesaggio più prestigiosa d’Italia, che si terrà presso la Fiera Milano Rho dal 21 al 23 febbraio, in questa sede l’associazione sarà impegnata nella promozione della sostenibilità ambientale e la salute delle nostre città attraverso la valorizzazione del verde pubblico, attraverso vari incontri e convegni che verranno organizzati in questa nuova edizione della manifestazione”. Oltre allo stand espositivo di Asso.Impre.Di.A., situato nel padiglione 20 | B14 che si trasformerà in un punto di incontro tra i vari professionisti del settore che vorranno conoscere le iniziative dell’associazione, e grazie allo sforzo organizzativo del presidente Gianluca Bartolini e del direttore generale Alberto Patruno, l’Associazione AIDA ha organizzato tre incontri aperti a tutti dove si affronteranno tematiche fondamentali per mettere il verde pubblico al centro della nuova visione urbana e del benessere collettivo.  Si inizierà oggi mercoledì 21 febbraio, dalle 14 alle 16 presso la Sala Landscape Pad 20 | C09, con il convegno “Il Verde e la salute sono il futuro delle nostre città” che rappresenta un momento cruciale per discutere l’importanza del verde nelle città moderne e segna la terza tappa nazionale della “Passeggiata per l’Italia”, dopo Napoli e Firenze, che l’associazione ha avviato per toccare le principali città italiane. Francesca Oggionni, presidente Odaf Milano, darà il via all’evento sottolineando come la presenza di aree verdi influenzi direttamente la salute e il benessere delle persone che vivono in città. Il moderatore Massimo Lucidi porterà avanti il dibattito, sottolineando il ruolo cruciale delle iniziative locali, mentre il presidente di Asso.Impre.Di.A., Gianluca Bartolini, evidenzierà l’impegno dell’associazione nella difesa ambientale. La partecipazione di Egbert Roozen, Segretario generale ELCA e la presenza del Lutze von Wurmb, Vicepresidente di ELCA European Landscape Contractors Association, rappresenta il riconoscimento internazionale dell’impegno profuso dall’associazione ambientale nella valorizzazione del paesaggio a livello europeo e internazionale. I massimi esperti provenienti da diverse città, tra cui Emma Buondonno, Elena Grandi, Francesco Tresso, Sabina Alfonsi, Silvia Brini, Gianluca Burchi, Andrea Cassone e Barbara Negroni, contribuiranno a delineare il futuro del verde urbano e ad esporre i casi studio, città per città. Un altro incontro targato Asso.Impre.Di.A. è in programma il giorno successivo, giovedì 22 febbraio dalle 12 alle 13 presso lo stand espositivo pad. 20|B14 dal titolo “Dialoghi tra fiori e respiri”. Una vera occasione per approfondire l’importanza di armonizzare fiori e respiri nella vita quotidiana. Il presidente Bartolini, insieme all’autrice Silvia Brini, esploreranno il significato di “Terrazzi fioriti – Come allestire aiuole del respiro”, un libro edito da Tubettino che promuove la creazione di spazi verdi rigogliosi per migliorare la qualità dell’aria e il benessere emotivo. Massimo Lucidi, moderatore dell’incontro, si concentrerà sul ruolo dell’arte e della letteratura nel promuovere un legame più profondo con la natura.  L’ultimo incontro organizzato da Asso.Impre.Di.A. sarà il convegno “Sport e inclusività nel verde” in programma venerdì 23 febbraio dalle 11:30 alle 13:30 presso la Sala Verde sportivo Pad 20 – E40. L’incontro affronterà il tema dello sport e del contesto verde in relazione all’inclusività, sottolineando l’impegno delle associazioni, in primis Asso.Impre.Di.A., nel promuovere un approccio inclusivo e sostenibile alle attività sportive all’aperto. Massimo Lucidi, moderatore dell’evento, orchestrerà la discussione tra esperti come Roberta Maresci, Ruggero Alcanterini, Alfonso Marrone, Silvano Martinotti, Claudio Maria Pedrazzini, Franco Ascani e le conclusioni della campionessa olimpica e vicepresidente del Coni, Claudia Giordani. Tutto l’incontro si concentrerà sull’importanza di creare spazi verdi accessibili a tutti e inclusivi, in modo da favorire la pratica sportiva e promuovere uno stile di vita sano e attivo ed in grado di non lasciare in disparte nessuno.  —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Deception of fossils. How combustion have changed our lives

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The book on “The deception of fossils i.e. how combustions have changed our lives”, is well designed within the IPCC’s work guidelines and, in particular, in the articulation of the topics discussed at the last COP22 in Marrakech as an extension of the COP21 in Paris

Corruzione, le catene che limitano lo sviluppo sostenibile

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Jarawa trattati come animali in un parco safari

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Ogni giorno, centinaia di turisti provenienti dall’India e da altre parti del mondo viaggiano lungo la strada illegale conosciuta con il nome di Andaman Trunk Road per avvistare membri della tribù degli Jarawa. Quando a Enmai, un giovane Jarawa, è stato chiesto come si sentiva quando gli stranieri lo fotografavano, lui ha risposto: «Mi sento a disagio. Non mi piace quando scattano foto dalle loro auto»

L’Italia eco-solidale. Guida all’alternativa in 10 città

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Silvia Leone (a cura di), Altraeconomia Edizioni

Le foto che trasmettono amore

Tempo di lettura: 4 minuti Si apre oggi a Roma sino a domenica 26 settembre, l'esposizione «Fragile - Handle with care», ideata e organizzata da Barbara Dall'Angelo e Tina Vannini, curata da Giulia Coccia. Una […]

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L’arte per ritrovare il tempo

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Un’installazione di Ignazio Fresu per riflettere sulla società dei consumi e sui suoi residui

Natura, Uomo e pipistrelli al tempo del Coronavirus

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Le cause della pandemica diffusione del Coronavirus Covid-19 risiedono in abitudini alimentari folli e nella contiguità ormai irrefrenabile dei centri urbani ai residui lembi di territori aperti. Non illudiamoci, a sentire la medicina veterinaria, che il futuro vaccino possa essere la panacea. Come può cambiare il rapporto tra Homo sapiens ed animali selvatici a cominciare dai pipistrelli

Patatine al cioccolato – Il fascino perverso del cibo «perfetto»

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Prossimamente in arrivo anche sul mercato italiano un esempio di cibo spazzatura studiato a tavolino per sollecitare i meccanismi chimici del gusto ed imprigionarci in una spirale non salutare anzi dannosa per il cuore, le arterie, il fegato. Il numero di «Villaggio Globale» sul gusto 

Il mondo raccontato dal cinema del reale

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Torna per il settimo anno consecutivo la Festa del Cinema del Reale, rassegna cinematografica di documentari diretta dal regista Paolo Pisanelli in programma nella cittadina medievale salentina fino a domani

Ma per i comuni mortali niente «In Treatment»

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In ogni puntata della serie di successo i pazienti pagano lo psicoterapeuta senza fiatare: cento euro a seduta, con un totale di quattrocento al mese. In un film la cosa passa quasi inosservata. Nella realtà fa la differenza fra il curarsi e l’avere la sensazione di farlo

Le Medicine Non Convenzionali in Italia. Storia, problemi e prospettive d’integrazione

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di Guido Giarelli, Paolo Roberti di Sarsina, Bruno Silvestrini (a cura di), edizione FrancoAngeli

Pagine: 416 | Costo ?: 25.00

Quando ci si trova di fronte ad un libro come questo la prima rassicurante considerazione, gravida di speranze, che sorge naturale, è che anche in Italia finalmente esiste e si sta sempre più rafforzando (lontano da ogni conflitto di interessi) una vera, seria, reciproca, attenta collaborazione di altissimo livello tra esperti di Medicine Non Convenzionali e mondo accademico e della ricerca.
Se poi si aggiunge che il risultato di questo lavoro riceve il suggello della più importante rivista biomedica di Mnc, quale è eCam Journal, e della Federazione dei Medici si comprende bene quanto l’iniziativa rappresenti una pietra miliare nel panorama delle pubblicazioni sulle Mnc in lingua italiana.

Questo libro ha le sue radici antiche anche nella storica audizione che il Comitato nazionale per la Bioetica concesse il 18 giugno 2004 al Comitato permanente di Consenso e Coordinamento per le Medicine Non Convenzionali in Italia.

In quella occasione infatti si costituì attorno al prof. Bruno Silvestrini un gruppo di autorevoli componenti dell’alto consesso, tra cui vanno ricordati Carlo Flamigni e Luisella Battaglia, aperti e responsabilmente consapevoli della necessità del dialogo, sulla base di pari dignità e reciproco ascolto, con la parte più autorevole e rappresentativa di quelle nove Medicine Non Convenzionali che la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri aveva riconosciuto col famoso Documento di Terni del maggio 2002 di esclusiva competenza e responsabilità professionale del medico. A tale proposito il nuovo Codice Deontologico emanato dalla Fnomceo il 16 dicembre 2006 ha confermato la posizione di Terni con l’articolo 15 il cui terzo comma così recita: «È vietato al medico di collaborare a qualsiasi titolo o di favorire l’esercizio di terzi non medici nel settore delle cosiddette pratiche non convenzionali».

Il 20 ottobre 2003 a Bologna, nell’ambito del 43° Congresso nazionale della Società italiana di Psichiatria, venne tenuta a battesimo dalla Fnomceo la storica Conferenza di Consenso sulle Mnc in Italia che portò alla firma, per la prima volta in Italia e in Europa, del Documento di Consenso sulle Medicine Non Convenzionali, a tutt’oggi sottoscritto da ben 41 sigle, tra cui il Tribunale per i Diritti del Malato dell’Emilia-Romagna e dalle associazioni di pazienti di Mnc.

Da quell’evento scaturì il 5 dicembre 2003 la costituzione del Comitato per le Mnc in Italia che da quel momento ha assunto sempre più il ruolo di riferimento unitario, multidisciplinare e multiprofessionale, no-profit, delle Mnc nei confronti delle istituzioni sia nazionali sia regionali e locali. Attualmente il Comitato è composto da 23 tra associazioni, società medico scientifiche, federazioni e associazioni di pazienti, rappresentando circa 12.000 tra medici, odontoiatri e veterinari.

Dalla collaborazione tra Paolo Roberti di Sarsina e Guido Giarelli è nato il progetto di questa opera collettanea, nella quale ritrovare quale altro curatore e autore dell’opera il farmacologo Bruno Silvestrini, il primo ad avere fondato un dipartimento dedicato alle sostanze naturali (alla Sapienza di Roma), è il naturale effetto del rapporto di stima e continuità di collaborazione a sua volta nato e consolidatosi con il coordinatore del Comitato fino dal 2004.

Frutto dell’incontro tra la sociologia della salute e la componente più aperta della Medicina italiana che ricerca da tempo nelle Medicine Non Convenzionali lo stimolo e l’occasione per un ripensamento profondo nella direzione della Medicina Centrata sulla Persona, il libro nella prima parte analizza le «questioni aperte» sulla strada della realizzazione della Medicina Centrata sulla Persona: la domanda di Mnc da parte dei cittadini, i suoi profili di prevalenza e le modalità di utilizzo; l’offerta pubblica e privata di Mnc in Italia e le sue caratteristiche organizzative e professionali; il ruolo del sistema politico, a livello statale e regionale, e degli ordini professionali nei processi di regolamentazione e autoregolamentazione delle Mnc; il problema della ricerca scientifica e dei metodi e degli strumenti per valutare l’efficacia delle Mnc; i percorsi formativi di base a livello di didattica universitaria; il problema dei valori e dei principi morali sia delle Mnc, sia delle concezioni del mondo ad esse sottese.

La presenza autorevolissima del mondo accademico con alcuni dei suoi rappresentanti più impegnati nella costruzione di un percorso comune e condiviso con gli esperti di Mnc di insegnamento di queste discipline nell’università è un altro degli aspetti qualificanti dell’opera.

Nella seconda parte del volume, alcuni dei più qualificati esponenti delle diverse Mnc operanti in Italia presentano la loro disciplina nel nostro paese partendo da una sua ricostruzione storica per descrivere poi i principali strumenti formativi, professionali e di ricerca scientifica che ogni Mnc si è data, concludendo con una riflessione sulle principali problematiche che l’integrazione delle Mnc comporta nel contesto del Servizio sanitario nazionale. In questa seconda parte dell’opera è trattato anche lo Shiatsu che pur non essendo, a differenza delle altre, una disciplina sanitaria ha uno status a profilo professionale di alto livello formativo e tecnico.

Quello che emerge è un quadro dello stato dell’arte delle Mnc ricco e variegato, mai tentato prima, che riflette la tendenza verso un pluralismo sanitario reale, anche se incompiuto e non ancora pienamente legittimato, ricco di forti potenzialità e di tutti gli elementi e le condizioni richieste per un profondo rinnovamento del mondo sanitario e della cultura della salute.

Finalmente è quindi a disposizione non solo del ricercatore, dell’esperto, del professionista, dello studioso ma altresì dei cittadini che vogliano conoscere e comprendere, attraverso un’esposizione semplice, chiara e completa, il libro di riferimento delle Medicine Non Convenzionali in Italia.
Speriamo che l’uscita di questo libro sia il migliore viatico tecnico per l’auspicata e da troppo tempo attesa, ormai venti anni, legge quadro nazionale sulle Mnc che il Governo si è impegnato ad emanare.

Earthink festival, sipario sulla sostenibilità

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Dall’11 al 19 settembre Torino ospita la decima edizione della rassegna teatrale che parla di sostenibilità ambientale attraverso le arti performative e il teatro. Undici eventi fra spettacoli, performance collettive all’aperto e workshop per grandi e piccoli, per vivere il contatto autentico e interattivo con la natura. Tra gli ospiti più attesi Gabriele Vacis, Manimotò, Sosta Palmizi e I Nuovi Scalzi

Il difficile rapporto fra uomo ed energia

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Lo spettacolo andrà in scena l’11 Dicembre alle 20,30 è organizzato da Iccg in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Con Davide Gorla e Cinzia Brogliato; scritto e diretto da Andrea Bellati

Amazzonia una diversa prospettiva

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La mostra che resterà aperta dal 19 novembre al 9 gennaio, è composta da tre sezioni fotografiche accompagnate da alcuni video: la Selva, gli Indios Yanomani e le Risorse

Green Movie Film Fest

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Gli spettacoli a Roma dal 4 al 6 luglio, presso la Casa del Cinema, Largo Mastroianni, 1. L’ingresso è libero

Record di occupazione femminile in Italia, gli incentivi alle assunzioni funzionano

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(Adnkronos) – Nel record occupazionale registrato dall’Italia a novembre scorso, spicca la crescita di assunzioni “rosa”.  A novembre 2023 l’Istat ha registrato 23 milioni e 743 mila lavoratori, tra permanenti e a termine, segnando un +2,2%, ovvero 520 mila occupati in più. Con questo aggiornamento, il tasso di occupazione sale al 61,8%, in crescita dell’1,3% rispetto al novembre 2022, e il tasso di disoccupazione scende al 7,5%. Rispetto al mese precedente, ottobre 2023, gli occupati sono cresciuti dello 0,1%, e il dato sull’occupazione femminile è molto significativo. Dei 30 mila nuovi occupati, infatti, ben 24 mila sono donne che rappresentano dunque l’80% dell’incremento occupazionale mensile.
 Le donne occupate raggiungono così i 10 milioni 49 mila unità, ben 258 mila in più rispetto allo stesso mese di un anno prima. Mai nella storia italiana ce ne sono state così tante. Dati che Confcommercio commenta così “Il 2024 potrebbe essere un altro anno di crescita, seppure non brillante, ma la partecipazione delle donne al mondo del lavoro è ancora molto lontana dai valori medi europei”. Resta tuttavia da evidenziare il boom di assunzioni rosa, prova che gli incentivi per le assunzioni delle donne sono efficaci.  Il record di occupazione femminile rilevato dall'Istat a novembre 2023 è (anche) il frutto di un percorso politico portato avanti per diversi anni e sempre con maggiore decisione.  Nella storia recente, infatti, diversi sono stati gli interventi normativi per ridurre il gender gap al lavoro, tra cui: – Riforma Fornero (2011-2012): la legge, tanto discussa per quanto riguarda le pensioni, prevedeva una riduzione pari al 50% dei contributi a carico dei datori di lavoro. Nello specifico, in caso di assunzioni con contratto a tempo determinato, lo sgravio durava 12 mesi; mentre per i contratti a tempo indeterminato originali o frutto di trasformazione di un contratto a tempo determinata, lo sgravio durava 18 mesi dalla data di assunzione; – Legge di Bilancio 2021: con la Manovra di due anni fa, si è intervenuti in maniera più decisa prevedendo lo sgravio contributivo totale (100% dei contributi) nel limite annuo di 6.000 euro per le assunzioni effettuate nel biennio 2021-2022. L’esonero è stato riconosciuto per i contratti a tempo determinato e indeterminato stipulati dal 1° gennaio 2021 e fino al 31 dicembre 2022 e per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato intervenute tra le parti nel corso dello stesso periodo. L’incentivo spettava anche in caso di part-time e per i rapporti di lavoro subordinato instaurati in attuazione del vincolo associativo stretto con una cooperativa di lavoro; – Legge di Bilancio 2023: ha sostanzialmente confermato l’esonero contributivo al 100% della Manovra 2021, ma ha innalzato a 8.000 euro annui l’importo massimo dello sgravio per il datore di lavoro, incentivando ancora di più l’occupazione femminile. Come tutte le agevolazioni, anche l’assunzione agevolata delle donne prevede requisiti specifici precisi: – donne “svantaggiate” con almeno 50 anni di età che siano disoccupate da oltre 12 mesi ovunque residenti. Oltre al requisito anagrafico, è necessario essere anche in stato di disoccupazione; – donne di qualsiasi età con una professione o di un settore economico caratterizzati da un’accentuata gender gap occupazionale;  – donne di qualsiasi età ovunque residenti e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi; – donne di qualsiasi età residenti in una delle aree ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi. Tra le aree individuate dalla carta degli aiuti a finalità regionale approvata dalla Commissione europea, ci sono le seguenti regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna. “Una donna che mette al mondo almeno due figli ha già offerto un importante contributo alla società, e lo Stato cerca di compensare pagando i contributi previdenziali”. Con queste parole il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha presentato la misura della decontribuzione totale per le mamme approvata con la Manovra 2024.  In base a questa misura, il 100% dei contributi previdenziali delle mamme di 2 o più figli fino ai dieci anni sarà pagato dallo Stato, di fatto azzerando il cuneo fiscale.  A fianco a questa norma, è arrivata la stretta sulle pensioni anticipate che, in realtà, non riguarda solo le donne ma tutti i lavoratori ed è causata dalla crisi demografica che imperversa in Italia.  Quota 103 presenta delle penalizzazioni per chi sceglie di usufruirne, a partire dal ricalcolo contributivo dell’assegno (meno corposo del calcolo retributivo); mentre la nuova Ape sociale aumenta di 5 mesi l’età necessaria per l’uscita anticipata, che passa da 63 anni a 63 anni e 5 mesi. In particolare, l’impianto di Opzione donna richiede 1 anno in più per uscire anticipatamente dal mondo del lavoro: a 61 anni e non più 60 senza figli; a 60 anni e non più 59 con un figlio; a 59 anni e non più 58 con due o più figli. La strada è ancora lunga ma se l’invecchiamento della classe operaia italiana non è una buona notizia per il Paese, il boom dell’occupazione femminile lascia intravedere qualche speranza sia sotto il profilo demografico che sotto il profilo della parità di genere. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)