L’esposizione agli inquinanti atmosferici porta con sé, oltre a un numero inaccettabile di morti premature all’anno a livello nazionale, nascite premature e sottopeso, danni cognitivi per i bambini, asma, tumori, allergie, patologie respiratorie, infarti, ictus, diabete, demenza precoce
Con Airpack cambia l’aria in classe
Nasce in Italia il primo kit multimediale per insegnare l’inquinamento indoor. Su una classe di 30 alunni, 3 soffrono di asma. Su 10 bambini, quasi la metà soffre di allergie. Un recente studio ha evidenziato che su un campione di 3.000 cittadini dell’area di Pisa (zona che non rientra nelle aree più inquinate del nostro Paese), la prevalenza di asma è salita dal 6,7 al 7,8; gli attacchi acuti sono saliti dal 3,4 al 7,4; i casi di bronchite cronica sono più che triplicati, passando dal 2,1 al 6,8 mentre quelli di rinite allergica sono più che raddoppiati arrivando al 37% della popolazione seguita
Un click per sapere che aria respiriamo
È on line MonIQA, il servizio per il monitoraggio dell’indice della qualità dell’aria realizzato dal gruppo di ricerca utilizzando i dati delle Agenzie regionali per la protezione ambientale
Respiriamo peggio di 25 anni fa
Gli attacchi d’asma sono passati dal 3,4% al 7,2%, per la rinite allergica si è saliti dal 16,2% al 37,4%, l’espettorato ha superato il 19% rispetto all’8,7% del 1985 e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) ha raggiunto il 6,8% contro il 2,1% iniziale. Uno studio lungo 25 anni, portato avanti dall’Ifc-Cnr di Pisa e pubblicato su «Respiratory Medicine», ha evidenziato la presenza dei disturbi respiratori negli ultimi 25 anni. Confermata l’importanza di fattori di rischio quali fumo e ambiente urbano
La qualità dell’aria lascia ancora a desiderare
L’XI Rapporto sulla Qualità dell’ambiente urbano realizzato dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Ispra/Arpa/Appa) presenta i dati relativi alle principali tematiche ambientali in 85 Comuni capoluogo di provincia. Alcuni standard normativi per la protezione della salute umana non sono ancora rispettati in un largo numero di aree urbane, ad esempio, per il PM10 si registrano superamenti del valore limite giornaliero in 30 aree urbane e 18 di queste hanno già superato il valore limite giornaliero nel primo semestre del 2015; inoltre, il valore limite annuale per l’NO2 è superato in 20 città
A Pescara si respira meglio
Arta pubblica il Rapporto 2014 con l’analisi dell’ultimo quinquennio. Le polveri sottili non hanno mai raggiunto valori di allerta. Bene anche Ozono e Benzene
Rilanciare la ricerca della climatologia medica
Il prof. Scalia nella sua relazione (Air Ionization and its bioelectrical effects in Urban area and in Mountain areas), presentata insieme al prof. Massimo Sperini, ha sottolineato l’esigenza che, per dare una base metodologicamente più sicura a modelli e teorie interpretative dell’interazione tra ioni aerei e sistemi biologici, è necessario eseguire misure con strumenti innovativi ad alto potere risolutivo. Il clima montano è capace di attivare processi preventivi e terapeutici sulle malattie allergiche respiratorie e sulle bronchiti croniche e nell’asma
Che aria si respira nelle Residenze sanitarie assistenziali
Il primo studio europeo analizza i disturbi respiratori degli ospiti più anziani e conferma la relazione tra l’esposizione degli alti livelli di PM10 e NO2 con respiro affannoso e tosse, di PM0,1 e sibili, di formaldeide e Bpco. Hanno partecipato tra gli altri gli Istituti Cnr di fisiologia clinica di Pisa e di biomedicina e immunologia molecolare di Palermo
Asma, i ragazzi la prendono in casa
In un quarto delle abitazioni superato il limite dei livelli di biossido di azoto, un inquinante irritante per le vie aeree, sospettato di indurre una maggiore prevalenza di disturbi respiratori negli adolescenti. È il risultato di uno studio condotto a Palermo, ma i dati si possono adattare a tutti i grandi centri urbani
A Modugno irrisolti i problemi odorigeni
L’azienda di compostaggio, una delle quattro presenti in Puglia, sta rispettando i suoi obblighi di adeguamento e si difende: «il problema non siamo noi. Abbiamo fatto tutto quello che la pubblica amministrazione ci ha chiesto di fare. I cattivi odori possono essere riconducibili anche al depuratore o ai cassonetti dell’Amiu. Sarebbe opportuno che si faccia un monitoraggio completo degli odori a Modugno». Importante il ripristino delle centraline comunali che darebbero dati certi sulla qualità dell’aria
Il carbonio che respiriamo
«Il carbonio elementare nel particolato atmosferico sta assumendo una sempre maggiore rilevanza a livello ambientale, tant’è che la Commissione Europea ne raccomanda il monitoraggio. Recentemente, studi epidemiologici hanno fatto sì che l’Organizzazione mondiale della sanità puntasse gli occhi su questo inquinante emergente per i suoi effetti dannosi ai danni dei sistemi respiratorio e cardiovascolare, oltre che per i possibili effetti cancerogeni»
Quella nuvola marrone asiatica
Due terzi della nuvola sono composti da particelle provenienti dalla combustione di biomassa ed un terzo dalla combustione di carburanti fossili. Copre l’Asia del Sud per la maggior parte di ogni inverno ed è responsabile della morte di circa 400.000 persone in India ed in Cina ogni anno, a causa di malattie cardiovascolari e problemi respiratori
A Pescara PM sotto controllo
I valori registrati dalle stazioni fisse risultano tutti al di sotto del limite medio giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo. Tale trend è in linea con la media stagionale
Le politiche sulla qualità dell’aria
I principali punti che emergono dal Rapporto, suddivisi per tematiche trattate: Qualità dell’aria e salute; Qualità dell’aria e ozono troposferico; Qualità dell’aria e particolato; Qualità dell’aria e composti dell’azoto ossidati e ridotti; Qualità dell’aria e clima; Valutazione integrata della qualità dell’aria
In Europa si soffoca, ecco le colpe del traffico
Il rapporto Ispra fornisce un quadro delle politiche dei trasporti messe in atto nell’Unione europea ed in Italia da regioni e province autonome nell’ambito dei piani per la qualità dell’aria. Il parco auto aumenta in Italia
Emissioni da inceneritori ridotte di 1.000 volte in 50 anni
Precisazione e dati da Atia Iswa Italia, l’Associazione italiana che aderisce ad Iswa in risposta alle affermazioni allarmistiche degli scorsi giorni rilasciate dal leader del Movimento a cinque stelle in relazione alle «neoplasie future degli abitanti di Parma, per il cibo avvelenato della Food Valley», originate dalle emissioni del nuovo impianto di trattamento termico dei rifiuti di Parma
Qualità dell’aria – L’Italia deve fare di più
Il Rapporto Ocse sulle performance ambientali dell’Italia illustra criticità e strategie da adottare. Da una parte buoni risultati, tra cui una riduzione significativa delle emissioni di inquinanti, dall’altra l’Italia deve ancora risolvere numerose questioni ambientali, compresa la scarsa qualità dell’aria nelle principali città (oltre metà delle 30 città europee più inquinate si trovano infatti nel nostro Paese)
Le polveri sottili ci tolgono 9 mesi di vita
I risultati del un nuovo studio dell’Organizzazione mondiale della sanità in merito agli effetti sulla salute dell’inquinamento atmosferico parlano di possibile collegamento con lo sviluppo neurologico, le funzioni cognitive e il diabete e rafforza il nesso di causalità tra PM2,5 e morti per cause cardiovascolari e respiratorie. Oltre l’80% degli europei sono esposti a livelli di particolato superiori a quelli individuati nel 2005
Qualità dell’aria – Rivoluzione in Francia
Il ministero dell’Ambiente, dello Sviluppo Sostenibile e dell’Energia francese ha presentato un documento operativo articolato in 38 misure-chiave puntando su cinque priorità: dalla mobilità al riscaldamento, dai veicoli elettrici all’informazione dei cittadini
Nuovo decreto sulla qualità dell’aria
Rivede il concetto di «valore limite», sopprimendo il riferimento alle conoscenze relative alle migliori tecnologie sostenibili. Viene inoltre soppressa gran parte della definizione di «misurazioni indicative», per renderla esattamente identica a quella della direttiva comunitaria