PM10, sempre allarme in Pianura Padana

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Il contributo del riscaldamento domestico

Nonostante le limitazioni anti-covid alla mobilità, si continuano ad osservare sforamenti delle concentrazioni di particolato in Pianura Padana. Uno studio, a cui ha partecipato l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr e pubblicato su Pnas, mostra come le reazioni chimiche alla base della formazione del particolato secondario non siano generate solo dalle emissioni di traffico e agricoltura

Qualità dell’aria, picchi di ozono in estate

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Secondo i dati Snpa 2022 è stabile il particolato mentre scende il biossido di azoto. Superamenti diffusi in alcune aree del Paese, ma nel complesso prosegue l’andamento decrescente degli inquinanti negli ultimi dieci anni. Ozono: solo 11% stazioni entro i limiti nel 2022

Inquinamento, trascurata la salute dei cittadini europei

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La Corte dei conti europea avverte che la salute dei cittadini dell’Ue non è ancora sufficientemente protetta. Ogni anno, l’inquinamento atmosferico provoca nell’Ue circa 400.000 decessi prematuri e comporta diseconomie legate alla salute per centinaia di miliardi di euro

Le politiche sulla qualità dell’aria

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I principali punti che emergono dal Rapporto, suddivisi per tematiche trattate: Qualità dell’aria e salute; Qualità dell’aria e ozono troposferico; Qualità dell’aria e particolato; Qualità dell’aria e composti dell’azoto ossidati e ridotti; Qualità dell’aria e clima; Valutazione integrata della qualità dell’aria

Riduzione gas serra – L’Italia precipita al 44° posto

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Svezia, Germania e Francia sono il terzetto di testa. Grazia Francescato: «Berlusconi ci dica se in materia ambientale e nella lotta ai cambiamenti climatici in atto i nostri riferimenti sono Polonia e Cina»

Il carbonio che respiriamo

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«Il carbonio elementare nel particolato atmosferico sta assumendo una sempre maggiore rilevanza a livello ambientale, tant’è che la Commissione Europea ne raccomanda il monitoraggio. Recentemente, studi epidemiologici hanno fatto sì che l’Organizzazione mondiale della sanità puntasse gli occhi su questo inquinante emergente per i suoi effetti dannosi ai danni dei sistemi respiratorio e cardiovascolare, oltre che per i possibili effetti cancerogeni»

L’aria in città – È sempre l’auto sotto accusa

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La distribuzione di ossidi di azoto nelle diverse aree urbane ha evidenziato i contributi emissivi del trasporto su strada: rispetto alle emissioni di PM10 esso costituisce la principale sorgente per oltre il 50% delle aree urbane considerate, tra cui le più grandi città italiane

Qualità dell’aria – Aperta procedura d’infrazione per l’Italia

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Insieme a Cipro, Estonia, Germania, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Slovenia, Spagna e Svezia, dopo l’entrata in vigore lo scorso giugno della nuova direttiva, l’Italia non ha rispettato i valori limite per il PM10 imposti nel 2005

Inquinamento atmosferico – Anche cocaina insieme al particolato

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Tracce di varie droghe rilevate dai ricercatori dell’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Cnr nel particolato a Roma: è la prima volta che accade al mondo. A Taranto riscontrate presenze minori> > Dati e diapositive

Al via una ricerca sulle emissioni odorigene

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La ricerca punterà alla progettazione di un olfattometro con prestazioni più elevate in grado di caratterizzare e controllare le emissioni odorose con un approccio altamente integrato

I controlli sull’aria in Toscana

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Per rispondere alla funzione di assicurare elevati standard qualitativi ai dati rilevati dalle reti di monitoraggio, la Regione Toscana ha deciso la costituzione di un Centro Regionale di Riferimento della Qualità dell’Aria (Crrqa), assegnando ad Arpat il compito di assolvere a tale funzione

PM ed NO2, gli avvisi Ue e le inadempienze italiane

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La Commissione interviene per proteggere i cittadini dall’inquinamento atmosferico. «I veicoli a emissioni zero sono il futuro. Nel frattempo, rispettare la normativa sulle emissioni è un dovere. I costruttori che continuano a violare la legge dovranno sopportare le conseguenze del loro comportamento illecito»

Qualità dell’aria – L’Oms sfida i governi e detta i limiti dei PM

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Limiti più severi possono ridurre i decessi del 15% nelle città inquinate. Il solo particolato più fine (PM2,5) causa per l’europeo medio una perdita dell’attesa di vita di circa 8,6 mesi

Un olfattometro ottimizzato per uno studio dell’aria più accurato

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Dopo due anni di ricerca si è concluso il progetto sulle emissioni odorigene che ha dato la possibilità ai gruppi di ricerca che vi hanno partecipato di mettere a punto la progettazione di un olfattometro che possa consentire una ottimizzazione e affidabilità della misura olfattometrica

Qualità dell’aria – L’Italia deve fare di più

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Il Rapporto Ocse sulle performance ambientali dell’Italia illustra criticità e strategie da adottare. Da una parte buoni risultati, tra cui una riduzione significativa delle emissioni di inquinanti, dall’altra l’Italia deve ancora risolvere numerose questioni ambientali, compresa la scarsa qualità dell’aria nelle principali città (oltre metà delle 30 città europee più inquinate si trovano infatti nel nostro Paese)

Qualità dell’aria – Domani la Toscana a piedi

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Iniziativa promossa dalla Regione insieme con i Comuni che hanno sottoscritto l’Accordo 2007-2010 per la riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti e la prevenzione di fenomeni di inquinamento atmosferico

Qualità dell’aria migliora in Italia nel 2023

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(Adnkronos) – La qualità dell’aria migliora in Italia nel 2023. Rispettati nel 2023 i valori limite annuali del particolato atmosferico Pm10 in tutti i punti di misura, come anche quelli del Pm2,5 (311 su 312), con una riduzione media per quest’ultimo di circa il 13% rispetto alla media del decennio 2013-2022. Anche il valore limite giornaliero del Pm10 è stato rispettato nell’89% delle stazioni di monitoraggio, con eccezioni concentrate soprattutto nell’area Nord est del bacino padano (47 superamenti su 63), in porzione della conca a nord del Vesuvio e in provincia di Frosinone. Sono i dati del ‘Rapporto Qualità dell’aria in Italia 2023’ presentato dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente Snpa, costituito dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e dalle Agenzie ambientali di Regioni e Province autonome, a Torino presso la sede di Arpa Piemonte.  Secondo il report, risulta nei limiti in quasi tutte le stazioni di monitoraggio (98%) il valore annuale del biossido di azoto, che nel 2023 segna una riduzione del 19% rispetto al decennio 2013-2022. I superamenti si verificano in stazioni influenzate da alti flussi di traffico stradale: Torino, Milano, Brescia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Catania e Palermo.  Il 2023 è stato l’anno migliore da quando sono disponibili dati di Pm10 e Pm2,5 (metà degli anni ’90, dal 2007 con la rete completa), sia in termini di superamenti della soglia giornaliera del Pm10 sia nei valori medi annuali.  “L’andamento dei valori del particolato è fortemente legato alle condizioni meteorologiche, che hanno influenzato in positivo i risultati del 2023, mentre la riduzione delle emissioni incide soprattutto nel medio e lungo periodo. Preoccupa l’aumento dei periodi di stagnazione atmosferica invernale (inversione termica a bassa quota, alta pressione livellata, assenza di precipitazioni, vento molto debole o assente) in alcune delle aree del paese solitamente più critiche, situazione che si è verificata con particolare rilevanza nei primi mesi del 2024”, spiega Snpa.  In prospettiva, “i monitoraggi dovranno tener conto anche degli effetti delle estremizzazioni atmosferiche causate dal cambiamento climatico. Osservato speciale è l’ozono, inquinante presente specialmente in estate. Nel 2023 l’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana è stato rispettato solo in 49 stazioni su 344, pari al 14%. Caldo estremo e assenza di precipitazioni favoriscono i superamenti della soglia”.  “Il quadro sostanzialmente positivo dei dati relativi al 2023 conferma un trend in generale miglioramento che deve stimolare a proseguire nelle azioni di risanamento anche alla luce degli obiettivi a cui tendere nel lungo termine per la nuova direttiva dell’Unione Europea sulla qualità dell’aria in via di definizione – conclude Snpa – In particolare, il Sistema Nazionale di Protezione Ambientale sarà chiamato a rafforzare le proprie capacità analitiche per monitorare la composizione chimica del particolato atmosferico in quanto i recenti studi dell’Oms hanno evidenziato che gli effetti sulla salute non dipendono solo dalle concentrazioni di polveri sottili ma anche dalla loro composizione”.  —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Il Convegno sui PM

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Il 2° Convegno Nazionale sul Particolato Atmosferico si svolgerà, nell’Aula di Biochimica presso l’Università degli Studi, in Viale Morgagni, 50> Il Programma comune> Il Programma divisioni> Il Programma PM2006> Le relazioni