L’obsolescenza programmata: fondamento di una società antiecologica
Bisogna riacquisire quell’intelligenza ecologica che Daniel Goleman ha sapientemente rispolverato dalle già consolidate abitudini dei nostri nonni, la necessità di non comprare. Non acquistare. Riparare, recuperare, aggiustare finché si può. Finché resta un solo pezzo di ricambio utile, un solo oggetto migliorabile e non sostituibile
In Wikiplantbase c’è anche la Sardegna
Il progetto di un data base collaborativo per mappare le specie botaniche fu lanciato dai ricercatori dell’Università di Pisa si è ora esteso. Attualmente, i collaboratori sono oltre 50, da ricercatori di professione nell’ambito della botanica sino a semplici appassionati di flora, e grazie al contributo di tutti sono state inserite circa 98.000 segnalazioni per la Toscana e circa 38.000 per la Sardegna
Gatto: il miglior nemico della Natura, dopo l’uomo
Il problema nasce dal momento che il numero di gatti immessi dall’uomo nei territori extraurbani cresce smisuratamente, a differenza delle popolazioni di specie selvatiche
Ecco perché tanti lupi… fuori zona
Dall’inizio dell’anno rinvenute 10 carcasse, sono i cosiddetti elementi in «dispersione», cioè quegli esemplari che si distaccano dal branco per competizione sociale. Manca una rete ecologica. Necessario imparare a convivere con i lupi
Biodiversità, la proprietà privata può fare la sua parte
Le proprietà circondate da muretti e recinti di vario tipo, con cordoli in cemento, sono un ostacolo insormontabile per tanti piccoli animali che al contrario potrebbero anche essere utili. Eppure basterebbe poco per agevolare la rete ecologica
Tutelare meglio le Aree marine
Se gestite in maniera efficace e in linea con la legislazione vigente, le «Marine Protected Areas», possono rappresentare uno strumento prezioso per la salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità dei mari d’Europa
Olio di palma: chi distrugge la foresta?
Due anni fa la gran parte dei grandi marchi ha fatto a gara nell’impegnarsi a proteggere le foreste pluviali. Ma solo alcuni di questi ha mantenuto la propria promessa di utilizzare solo olio di palma di origine sostenibile. La maggior parte infatti non ha fatto nulla, o ha avviato progressi lenti, che ancora non sono attuati. Sembra quasi che la promessa da sola possa bastare a darsi un’immagine vera: mantenerla non è poi così importante. Il risultato è che l’industria dell’olio di palma è ancora la principale causa della distruzione di queste foreste
Una via di fuga per il panda rosso
Ventidue acri di foresta e 20mila alberi per il panda rosso: posto il primo tratto del corridoio verso l’India. La specie è in forte pericolo per la riduzione dell’habitat
In pericolo oltre il 50% della biodiversità dell’Italia
Ancora a rischio specie e habitat marini e terrestri. Necessari interventi di contrasto per il 35% delle specie esotiche più pericolose. È online il Rapporto Ispra sulla biodiversità in Italia
Nuova tutela per la Rete Natura 2000
Pubblicate nuove linee guida per la tutela della Rete Natura 2000 e salvaguardare meglio la biodiversità. Lipu e Wwf: «Passo avanti di grande rilievo nella tutela della biodiversità. Ora applicarle rigorosamente in tutte le regioni, per fermare il declino di specie e habitat»
Fukushima, il danno alla Natura
L’intera vita acquatica e gli ecosistemi di un vasto tratto di oceano rischiano di essere contaminati per sempre ricreando una Cernobyl sottomarina
Per favore non «gestite» le foreste
Bisogna gestire le foreste o la natura è in grado di fare da sé? Un analisi dell’impatto umano sugli ecosistemi forestali da un punto di vista olistico
Ecco come muore una foresta
Cronaca della distruzione del bacino del Congo. Si distruggono alberi plurisecolari per fabbricare bare di mogano e parquet nelle case del civile Occidente
Scoperti indicatori spia che prevedono il collasso di ecosistemi
La ricerca è durata sette anni ed è la prima sperimentazione di questa portata che avviene in condizioni naturali: per testare il modello teorico e i relativi indicatori, gli studiosi hanno preso in esame le foreste di alghe dell’isola di Capraia nell’arcipelago toscano. Il lavoro pubblicato sulla rivista internazionale «Current Biology»
L’App s’impegna a recuperare ciò che ha distrutto
L’Asia Pulp and Paper, per produrre carta, ha distrutto per anni le foreste pluviali. Un’azione combattuta da sempre dalla rete delle associazioni ambientaliste. Ora tutti plaudono al cambio di politica del colosso cartario, ma è vero cambiamento? O solo un escamotage commerciale? E si può ricostruire ciò che è stato definitivamente perduto?
Foreste, serve un nuovo patto tra la natura e l’uomo
L’espansione dell’agricoltura commerciale, sia su grande sia su piccola scala, e le colture arboree sono di gran lunga le maggiori cause di deforestazione, con la speculazione fondiaria che gioca sempre di più un’importanza determinante. Infrastrutture e attività estrattive, in particolare l’espansione del settore minerario, sono cause di deforestazione sempre più impattanti