Il nostro è un pianeta finito, non incrementabile all’infinito nella sua capacità di offrire spazio, alimenti e risorse ad una popolazione che continua a crescere e domandare spazio, alimenti, risorse. Ciò significa che la capacità di carico può essere vicina al raggiungimento dei suoi limiti naturali
L’economia del Lusso è ad una svolta
Quando lo sviluppo stenta a divenire un bene comune si determina un grave squilibrio tra economia e società che conduce a imprevisti e spesso drastici cambiamenti della storia dell’umanità
Il punto di svolta o quello di non ritorno?
Ci troviamo dinanzi ad una fase decisiva per l’umanità. E se superiamo il punto di non ritorno non ci sarà nessuno che potrà raccontarlo. Il nodo della sovrappopolazione. Il punto di svolta l’abbiamo superato, ignorando il bivio che si è presentato all’umanità quando ancora eravamo 5 miliardi. Ora dinanzi a noi c’è solo quello di non ritorno
Ridurre subito il debito si può
L’idea è quella di creare un grande contenitore, una sorta di fondo patrimoniale al cui interno inserire gli asset statali disponibili, come proprietà immobiliari e azioni di imprese possedute dal Tesoro, quotate e non, per la parte eccedente il controllo. La strada maestra per uscire dalla palude resta il taglio del debito, subito e in maniera drastica
La ricerca parli al cuore della gente
Vanno risvegliate le coscienze assopite. Ci vuole l’impegno di tutti, genitori, insegnanti, naturalisti e agronomi, biologi, perché forse solo la passione può riaccendere la curiosità e l’interesse per quello che stiamo perdendo
Necessario muoversi verso uno sviluppo capace di futuro
Non è possibile continuare in una crescita della società della opulenza, del lusso e del divertimento, limitato a sempre un numero minore di cittadini che si fanno sempre più ricchi, mentre gli altri non riescono a finire il mese se non indebitandosi
Prioritario salvaguardare i corridoi verdi
Gli altri interventi
- La fornace speculativa (Paolo Manzelli)
- Il commercio del clima (Giorgio Nebbia)
- La resa dei conti (Ferdinando Boero)
La resa dei conti
Il commercio del clima
Intravvedo la nascita di una nuova disciplina, quella del commercio dei mezzi per evitare i cambiamenti climatici; la nuova disciplina dovrà occuparsi di come compensare coloro che ci permetteranno di evitare, in futuro, alluvioni o avanzata dei deserti o siccità e i relativi costi monetari e umani
La fornace speculativa
Il «Punto di non ritorno» è assai vicino e pertanto bisognerà decidere dal basso, attuando una forma più efficace di democrazia diretta, cosa che dovremo fare in piena coscienza per favorire un rinnovato tipo di sviluppo collaborativo più equo, solidale con gli uomini e la natura