C’è una pedagogia dell’ascoltare e del parlare: l’educazione non solo a tacere perché ciò sarebbe banale sospensione del baccano ma quella a godere del senso della pace e bene che il Povero di Assisi riverbera sui fratelli del tempo presente e che Il Pellegrino Bianco proclama nelle rotte diverse di questa nostra epoca
L’umanità verso nuove aggregazioni
Questo periodo di enormi stravolgimenti ci sta disgregando e riaggregando secondo sensibilità, valori e convincimenti mai così netti e distinti prima, ma anche del tutto nuovi, per certi versi. L’analisi delle aggregazioni in corso
Non toccare! puoi sporcarti…
Regole, avvisi, obblighi. Dubitare di tutti e di tutto è la scelta più sbagliata che esiste. Un punto fermo bisogna averlo… E i punti fermi li abbiamo. Perché strappare un fiore? prendere a calci un animale? andare a caccia e sparare su tutto oppure stipare le vittime nei congelatori. Si inizia così e poi pare quasi scontato passare dai fiori e gli animali alle persone
Alla ricerca degli anticorpi
Fermare la distruzione della storia
In questo mare definibile oggi «maremagnum» eccoci alle prese con l’invisibile che fa strage. Ha come un’intelligenza artificiale e infatti seleziona, sceglie e comincia da coloro che sono depositari di ricordi. Come se sapesse che è meglio togliere di mezzo gli ultimi partigiani e qualche superstite di shoah. L’invisibile sa che è difficile il negazionismo e che è più facile eliminare i testimoni della memoria. Decapitare le nostre memorie!
Il cambiamento dipende da noi
Il tempo di scegliere
Il bivio di fronte al quale ci troviamo è netto ed evidente; i sofismi non ci aiutano. Siamo costretti a scegliere una ed una sola delle due strade: l’impegno a tempo pieno per cambiare la politica dei partiti e dei governi, partecipando alla politica istituzionale, oppure la costruzione con alte persone di veri e propri esempi di organizzazione socio-economica diversi, standoci e vivendoci personalmente, totalmente dentro
Stop globalizzazione, ricostruire la trama del locale
Non ci sono più dubbi sulla distruzione operata fino ad ora, né l’autosufficienza significa autarchia. Panoramica sulla ventata di rinnovamento che pervade gli intellettuali. Tutti i danni della destrutturazione operata
Ma quale valutazione per gli alunni?
Sommativa o formativa?
Questo tempo della «reclusione forzata» deve accogliere la straordinarietà di una aggiudicazione temporale. Non ci facciamo sommergere dalla struttura, non ubbidiamo ad essa come ad un assoluto perché è la struttura che deve servire all’umano e non sacrificare questo ad essa
Quella crescita non fu virtuosa
A conti fatti, i circoli virtuosi si sono rivelati piuttosto perversi per molti punti di vista. Lo sconvolgimento climatico che ci minaccia oggi è il frutto delle «follie» di ieri. Allora occorre pensare alla decrescita come l’articolazione di otto cambiamenti interdipendenti che si rafforzano reciprocamente. Si tratta delle cosiddette «otto R» proposte a suo tempo da Serge Latouche
Eppure non è stato un letargo
Se qualcuno si è ispirato nel tendere reti di accaparramento e di rilancio dell’usura o del tranello per estorcere l’ultimo lembo di proprietà a causa dell’indigenza… un grande esercito di donatori di tempo, di forze, di cure e di aiuti ha sorretto i passi deboli di molti e gli ultimi aneliti di coloro che sono andati via elemosinando l’ultimo sguardo e la stretta finale della mano abbandonata
Crescita? No grazie abbiamo già dato
Siamo diventati dei veri e propri «tossicodipendenti» della crescita; la tossicodipendenza da crescita non è soltanto una semplice metafora, ma è un fenomeno che può assumere forme diverse. Alla bulimia consumistica dei drogati da supermercato e da grande magazzino fa da contraltare la dipendenza da lavoro dei quadri, alimentata magari dal consumo di antidepressivi e anche, secondo alcune inchieste inglesi, dal consumo di cocaina per i quadri superiori che vogliono «essere all’altezza»
Le macerie del Turbocapitalismo
Diario per il nostro futuro
Il Coronavirus è venuto a imprimere un’ulteriore, forse, definitiva, spinta al veicolo della Storia, affinché chiuda la pagina del Novecento e acceleri nell’edificare una nuova Società, una nuova Economia e una nuova Politica
Ripresa sì ma di cosa?
Riprendere non sia riavviare il motore in panne già posseduto, ma avviare la conquistata capacità di silenzio e di solitudine nella solidarietà che diventa coro di voci in armonia, non gridate caotiche a soppressione dei suoni spontanei che agognano la libertà
Si deve cambiare ora per non morire
C’è una rete silenziosa che continua ad estendersi, a tessersi più fitta e forte, a servirsi anche di tecnologia modernissima. Usa ciò che il sistema snobba e scarta perché non fa lucro. Sta imparando a non usare e non aver bisogno di capitali finanziari; è solidale e sobria; non conosce violenza né prevaricazione o avidità, e fa dell’armonia il suo alimento spirituale. Secondo i canoni classici potremmo dire che decresce felicemente
Covid-19, aria aperta o in casa? Dibattito aperto
Immunità naturale e carica vitale: concetti elementari dimenticati che ci salveranno dal virus. Il parere di un medico
Covid-19, ecco perché tanti dubbi
La fisica, con la teoria del caos, ha dimostrato che è impossibile prevedere il tempo nel medio e lungo termine. Troppe cause interagiscono tra loro e le previsioni sono attendibili solo nel breve termine, poi sono solo probabilistiche
Se non cambia nulla, non andrà tutto bene
È necessario abbandonare la tendenza egemone dell’umanità moderna sulla natura, l’incarnazione dell’essere umano che si pone l’obiettivo di trasformare il mondo in base alle sue esigenza e scegliere una seria politica di previsione e prevenzione che porta a un cambiamento radicale del nostro stile di vita, di consumo di beni e servizi e di produzione, e va avviata la conversione ecologica globale che in molti chiedono
Mes, ecco quello che sta succedendo
L’Europa si conferma matrigna ma… tutte le strade portano a Roma
Per quanto tempo riuscirà Conte a mantenere sotto traccia queste posizioni chiaramente divergenti sul ricorso al Mes? Si tratta di un conflitto sanabile? E se non lo fosse, che effetto può esso arrivare ad avere per la continuità dell’esperienza di governo? E per quanto tempo ancora l’Europa potrà sopportare simili contrasti al suo interno che ne minano la stessa ragion d’essere, in un conflitto sempre più evidente fra egoismi nazionali dettati dalla finanza speculativa e slanci verso quel sogno europeo di Altiero Spinelli che comincia ad assomigliare sempre più a un incubo a causa del rigore totemico e moralista di alcuni stati verso la stabilità finanziaria?
«Nulla dovrebbe essere come prima»
Siamo in una sala d’attesa con due uscite…
Si tratta di pianificare e mettere a regime un nuovo modello economico in grado di approfittare della maggiore efficienza e dei più bassi costi marginali dell’energia rinnovabile, dell’economia circolare, della economia della condivisione e della manifattura digitale con sistemi additivi, per creare una nuova dinamica di sviluppo ad altissima intensità di benessere
Ma veramente niente sarà come prima?
E chi dovrebbe intervenire per modificare lo stato delle cose e dare una sterzata al nostro stile di vita? Quale classe politica? Forse quella che sta facendo abbattere gli alberi nelle città, o quella che sta pensando di abbassare i livelli di controllo nelle merci per favorire il commercio globale?
E gli altri «virus» in azione da tempo?
Attenzione ai diversi «piattini» che troveremo pronti quando metteremo finalmente il naso fuori di casa. Questa pausa forzata facilita la comprensione della fragilità di questo sistema, e di come vada cambiato mettendo al primo posto le cose importanti del bene comune. La scoperta della debolezza e contemporaneamente della forza della natura, dentro e fuori di noi, e dell’impossibilità di proteggersi da tutto accumulando soldi e potere