Ora l’imperativo si chiama «transizione»

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> Perché questo dibattito. Gli altri interventi

Lo Sviluppo sostenibile poggia su istruzione e formazione

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Uno degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile è quello di garantire un’educazione «di qualità, equa e inclusiva». Tale impegno è dettagliato, dalla stessa Agenda 2030, in traguardi più specifici

Covid-19, ecco perché tanti dubbi

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La fisica, con la teoria del caos, ha dimostrato che è impossibile prevedere il tempo nel medio e lungo termine. Troppe cause interagiscono tra loro e le previsioni sono attendibili solo nel breve termine, poi sono solo probabilistiche

Elezioni, trivelle e le giravolte di Lega e FdI

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Tempo di lettura: 9 minuti Riaprire i pozzi non è una soluzione. Ecco perché. Tozzi: scegliere di riaprire i pozzi è un approccio completamente sbagliato alla risoluzione del problema, perché produrre più gas per sottrarsi […]

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Povertà, reddito cittadinanza e qualità della vita

Tempo di lettura: 6 minuti L’urgenza di una seria riforma È difficile comprendere perché in Italia le politiche contro la povertà abbiano da sempre suscitato diffidenze e divisioni. Negli ultimi vent’anni si sono succeduti almeno […]

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Immigrati e scafisti, una confusione voluta

Tempo di lettura: 10 minuti Non sono gli scafisti a creare le migrazioni dei clandestini, ma le migrazioni dei clandestini a creare gli scafisti. Questi ultimi non fanno altro che approfittare cinicamente della disperazione di […]

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Non è più tempo di scorciatoie

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Serve un cambio di marcia

Di scorciatoia in scorciatoia siamo arrivati all’attuale situazione. Nessuna decisione netta per la decarbonizzazione, per l’esclusione della plastica dalla catena dei consumi, per il rispetto totale, punto e basta, della natura… forse, se non ci saranno rinvii e aggiustamenti, qualcosa si inizierà a vedere per il 2030 o il 2050

15 anni fa… «quando c’era una speranza, o almeno ci credevo»

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Serve un cambio di marcia

«I timori degli ambientalisti, sono facilissime profezie: i dati sono già lì, sotto gli occhi di tutti; sicché, la vera tragedia è quella dell’indifferenza e della cecità alle evidenze del territorio e alle conseguenze di modelli di sviluppo scriteriati»

Una faccenda delicata. La televisione oltre la fiction

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Osservando l’ambientazione e valorizzando il successo di ascolti si possono promuovere utili messaggi in tema di tutela del paesaggio. La casa di Salvo Montalbano, costruita sull’arenile dell’immaginaria Marinella a pochi metri dalla linea di costa, rappresentata in sé un’opera in evidente violazione alle norme di tutela ambientale e paesaggistica. Ci piacerebbe pensare che anche la televisione ben fatta, che permea i nostri sentimenti, i nostri desideri e i nostri umori, possa servire a far comprendere come il territorio rispettato, i paesaggi preservati sono il bene collettivo fruibile da tutti

Salviamo l’acqua bene primario dell’umanità

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Salviamo l’acqua dall’assalto delle società multinazionali, dall’infiltrazione delle mafie nella gestione e dalle speculazioni e profitti dei privati. L’acqua è un bene indispensabile per la vita, bene prezioso pubblico e un diritto umano. L’acqua viene chiamato anche oro blu per il suo valore economico, che diventerà sempre più prezioso non solo economicamente, ma per la vita, per l’ambiente e dell’intera umanità.

Con la scelta di privatizzazione dell’acqua, lor signori che stanno al governo, ci porteranno sicuramente un aumento del costo e al degrado della qualità, ci rimetteranno tutti i cittadini, ma in particolare i meno ambienti, i più deboli, come sta già avvenendo in alcune parti del nostro Paese, dove è in mano ai privati, multinazionali, e dell’infiltrazione delle mafie. Ma se tutti sanno che l’acqua è cosi preziosa e indispensabile per ogni essere vivente, mi chiedo perché non tenersela pubblica? questa meravigliosa risorsa, gestendola con grande intelligenza, con programmi mirati, alla eliminazioni delle dispersioni, degli sprechi, consolidare una rete idrica di distribuzione, su tutto il territorio nazionale moderna, efficace ed efficiente, con la gestione in mano a gente preparata, seria, competente, onesta, responsabile, all’interno di strutture e enti pubblici. Guardiamo la Francia, che ha sperimentato la privatizzazione dell’acqua, ora ha deciso di ritornare alla gestione pubblica, motivo, per toglierla dalla speculazione dei privati. Hanno constatato che i privati guardavano principalmente il loro profitto, a scapito della qualità e del costo più alto per i cittadini.

A livello mondiale ci sarebbe un grande bisogno di maggiore attenzione e di maggiori aiuti, nazionali ed internazionali, da parte dei paesi ricchi, per fare arrivare acqua potabile, in tutti quei paesi e zone del mondo, che muoiono di sete, o per scarsità di acqua, o per acqua inquinata non potabile.

Diamoci tutti una mossa, prediamoci a cuore il problema, con più coscienza, con più responsabilità, con più protagonismo, per fare in modo che l’acqua, questo bene prezioso rimanga pubblico. Sia gestito con scienza e coscienza, fare in modo che nel nostro paese l’acqua sia accessibile a tutti i cittadini, con particolare attenzione ai più deboli e che sia mantenuta di alta qualità, le scelte dei nostri governanti siano riviste e modificate, nell’interesse del bene comune.

Nel mondo sia veramente fatto tutto il possibile, per fare arrivare l’acqua in tutti quei paesi che scarseggia o manca e in ogni angolo della terra dove ci sia bisogno, ci siano vite da salvare.

Se tutti insieme, dalle istituzioni internazionali, nazionali, locali, associazioni, movimenti, comitati, cittadini, faremo la nostra parte, sicuramente avremo fatto una cosa buona e contribuito a costruire una società migliore, una società dove la vita, sia messa al primo posto nella scala dei valori. Dove le risorse della terra siano gestite e distribuite equamente, con l’obiettivo da raggiungere una società, piena di valori veri e di diritti uguali per tutti i cittadini, una società  dove  tutti siano messi nelle condizioni di poter vivere dignitosamente.

Io dico con forza no alla privatizzazione dell’acqua, bene comune che nasce libero e come tale deve restare e a nessuno dovrebbe essere permesso di usarla a fini speculativi. Quel meraviglioso bene per la vita, che è l’acqua sia finalmente a disposizione e accessibile a tutti i cittadini del mondo.

 

Francesco Lena

Salvare la natura è salvare noi stessi

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֎È inesistente la nostra capacità di adeguarci ai ritmi naturali, mentre all’estero si fa tesoro dell’esperienza noi non ci riusciamo neanche di fronte a disastri enormi֎

L’autonomia differenziata regionale non è equiparare

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Tempo di lettura: 4 minuti È urgente uscire dall’ambiguità per non trovarci difronte a sorprese amare. Leggere tra le righe di quanto si dichiara e, soprattutto in quello che non si dice, scoprire il suono […]

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Tap, Tav, Rspo, Fsc, Dismo & Co.

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Il Nimby (ovvero la sfiducia ecologica) che si nasconde dietro un acronimo. È facile poi accusare di «allarmismo» chi difende l’ambiente mostrando l’apparente contraddizione di non volere quello che a tutti sembra un bene comune…

Ma la Terra si può salvare?

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Il nostro è un pianeta finito, non incrementabile all’infinito nella sua capacità di offrire spazio, alimenti e risorse ad una popolazione che continua a crescere e domandare spazio, alimenti, risorse. Ciò significa che la capacità di carico può essere vicina al raggiungimento dei suoi limiti naturali

Come cambia il ruolo della scuola

Tempo di lettura: 7 minuti Resta una priorità garantire a tutti i giovani le medesime opportunità di successo nell’apprendimento, purché si adoperino per meritarlo, è la chiave per innalzare insieme l'efficienza e l’equità nel campo […]

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Città, trasformarsi senza perdere l’identità

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Quasi sempre, però, si rivela un impegno vano, di fronte all’ottusità degli amministratori, all’abusivismo e al vandalismo immobiliare che hanno già fatto toccare livelli impressionanti di consumo del suolo, ferito irreparabilmente il paesaggio del paese, messo in pericolo città storiche uniche al mondo e pregiudicato la vivibilità di molte aree urbane

Il Pnrr è nelle mani dei sindaci

Tempo di lettura: 4 minuti Un problema titanico che passa da troppe leggi e dalla burocrazia Oggi, non vi è più un unico interesse pubblico, ma vi sono diversi interessi pubblici, tutti meritevoli di tutela: […]

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Dissociare, bruciare, eliminare i rifiuti o ridurli, riciclarli e riutilizzarli?

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Riflessioni contro l’ignoranza eco-demagogica nata dal caso «Isotherm» dell’Itea Spa. E i cittadini gioiesi nell’ultimo decennio non sono mai stati messi al corrente delle emissioni di inquinanti atmosferici risultanti dalla sperimentazione. Dall’azienda fanno sapere di essere sotto il costante controllo dell’Arpa Puglia, ma nessun dato è stato sino ad ora fornito alla popolazione