Confermata da una campagna oceanografica e dalle analisi di un team internazionale che coinvolge l’Iamc-Cnr e l’Ingv la natura potenzialmente esplosiva del più grande vulcano d’Europa e del Mediterraneo. Sono necessarie nuove ricerche per implementare un sistema di monitoraggio che possa valutare l’effettiva pericolosità connessa a una possibile eruzione sottomarina
Edilizia scolastica – Ancora troppi edifici privi di sicurezza e in aree a rischio
Il rapporto annuale sulla qualità dell’edilizia e i servizi scolastici. Matera si conferma nella parte bassa della graduatoria, Potenza sale di 14 posizioni. Positivo il dato sulla media di prodotti biologici nelle mense scolastiche con il 96%, contro il 56,9% della media nazionale, negativo quello sui piatti utilizzati: 100% in plastica/carta. Le tabelle
L’Italia trema ma non si investe in prevenzione
Mentre a partire dalla rigorosa norma del 2008 tutte le nuove costruzioni in zona sismica sono realizzate con criteri antisismici, il vecchio patrimonio edilizio, residenziale, industriale, di culto, storico-artistico o strategico realizzato prima del 2008, o ancor peggio prima dell’entrata in vigore della Legge 64/1974, è molto vulnerabile ai terremoti con tutto il suo carico di vite che ospita quotidianamente
La terra trema lo stesso giorno in Campania e in Croazia
L’evento allo studio dei ricercatori. Il fisico Marco Mucciarelli evidenzia che la sequenza è prossima ad alcune faglie censite nella banca dati Diss (Database of individual seismogenic sources) dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), ma non corrisponde ad alcuna sorgente nota; un fatto questo che non escludendo del tutto la possibilità che il catalogo delle faglie non sia completo e pertanto non permette di escludere del tutto la possibilità di scosse più forti di quelle registrate da ieri
Per salvarci dalle alluvioni non serve l’arca… d’oro
Oggi dobbiamo renderci conto che alla «cultura della previsione» e alla «cultura della pianificazione» deve associarsi la «cultura della prevenzione» e «la cultura dell’adattamento». La tecnologia e la scienza riescono a prevedere con largo anticipo (24-48 ore) dove ci sarà la precipitazione intensa che può causare fenomeni di dissesto idrogeologico, così solo il comportamento dell’uomo, può ridurre l’esposizione delle vite e delle opere agli eventi naturali catastrofici
Terra dei fuochi, due facce della stessa medaglia
Il numero di azioni che animeranno la Serr sarà di circa 5.399 attività. Un risultato che si preannuncia straordinario, visto che la partecipazione è incrementata rispetto all’anno scorso, quando l’Italia aveva primeggiato in Europa
Incuria e cemento hanno devastato oltre 2 milioni di ettari
Il ruolo fondamentale degli agricoltori nella manutenzione e nella prevenzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico. 8 comuni su 10 sono in aree ad elevata criticità. Le conclusioni del vicepresidente nazionale vicario Dino Scanavino: valorizzare il settore agricolo quale volàno di riequilibrio territoriale, produttivo e sociale. L’efficacia dell’impresa agricola multifunzionale
Saranno soppresse le Autorità di bacino
Rientra tra le attività di recepimento delle norme comunitarie. Le competenze saranno assegnate alle autorità di distretto ma nulla si dice dei modi, dei tempi e del personale che per anni hanno gestito la pericolosità idraulica e geomorfologica confrontandosi quotidianamente con le popolazioni e le realtà locali al fine di attuare una politica di previsione e prevenzione dal dissesto idrogeologico
Il primo inventario e catasto dei boschi urbani e periurbani
Saranno censite e inventariate le aree boschive urbane lombarde sorte dalla metà degli anni 70 a seguito di progetti di riforestazione su aree degradate e terreni agricoli in prossimità delle città. I primi dati sulla provincia di Milano. I parametri che saranno utilizzati potranno anche essere applicabili ad altre realtà italiane ed europee. Fruibile da gennaio 2014
Il boom della bioenergia dalle foreste
Nuove aree boschive per frenare l’erosione, contenere inquinamento e rumori risanare i suoli e stimolare l’economia delle aree rurali. I boschi italiani hanno superato i 10,5 milioni di ettari. La percentuale raggiunta è paragonabile a quelle di altri Paesi del centro e nord Europa
Alluvione di Ginosa, i geologi pugliesi chiedono più pianificazione
Per l’Ordine dei geologi della Puglia «è urgente aprire subito un tavolo serio e costruttivo nell’interesse delle popolazioni e del territorio pugliese, altrimenti, politicamente e moralmente sarà paradossale inaugurare una nuova opera come una strada, un ponte, una scuola, un ospedale sapendo che altre porzioni del territorio non sono in sicurezza e con essi le popolazioni che li transitano o li risiedono»
Vajont, ricordarlo e riflettere
La tragedia causò 1.910 morti. Gian Vito Graziano: «La domanda più ovvia che possiamo porci è se quella tragedia sia servita, se dopo 50 anni si sia fatto tesoro di quel che è successo. A giudicare dallo stato in cui versa il territorio italiano, si dovrebbe dire di no; dopo il Vajont la storia italiana ci racconta di troppe altri morti e distruzioni, che negli ultimi tempi sembrano diventare persino frequenti»
L’Italia da salvare
Nel sottosuolo italiano vi sono centinaia di siti estremamente pericolosi per la salute umana. 39 di queste zone sono vaste e talmente inquinate da richiedere una ampia e costosa bonifica. Le chiamano «siti di interesse nazionale» (Sin); la bonifica di altre 18 è stata posta nelle mani delle Regioni; altre centinaia devono (dovrebbero) essere bonificate dagli enti locali. L’iniziativa della Fondazione Micheletti di Brescia e il suo «Atlante dell’Italia da salvare»
Enti inutili, «buttato» anche il comitato di Bacino
La sua soppressione immediata lascia qualche dubbio anche ad autorevoli esponenti politici e istituzionali. Nei mesi scorsi il Presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, aveva annunciato la sua volontà di rivedere la norma approvata per reintrodurre il Comitato tecnico dell’Autorità di Bacino ma il disegno di legge ancora non è stato discusso
Difesa del suolo – I geologi chiedono politiche più incisive
il Presidente del Consiglio nazionale geologi, Gian Vito Graziano, ha scritto una lettera per riportare all’attenzione della politica il tema del dissesto idrogeologico in una Italia ormai quasi assuefatta agli eventi calamitosi e prossima alla rassegnazione nella conta dei danni e delle vittime dopo ogni evento. Apprezzamento per il lavoro svolto da un gruppo misto di tecnici, professionisti, amministratori e associazioni
Le minacce dell’uomo alla biodiversità del suolo
I suoli europei sono minacciati da processi in continua espansione che sono riconducibili essenzialmente a fenomeni di erosione, regressione della sostanza organica, impermeabilizzazione, compattazione, salinizzazione, frane, contaminazione e, soprattutto, perdita di biodiversità. La biodiversità del suolo è una risorsa naturale fondamentale, non soltanto ai fini della sostenibilità dell’agricoltura, ma soprattutto per le numerose relazioni funzionali che stabilisce a sostegno di tutte le forme di vita compreso l’uomo
Finalmente le mani sui parchi…
Per effetto del Ddl risulterebbero «premiati», in termini di finanziamenti, non più i Parchi che sanno bene conservare la biodiversità e il paesaggio (vere ricchezze delle aree protette), bensì quelli che autorizzeranno nel proprio territorio il maggior numero di impianti «aventi un impatto ambientale». Nessuno più difende in Italia la natura, il paesaggio, l’archeologia tutto finisce in un calderone indistinto di ipocrisia, interessi e demagogia
Per il Fiora no rinaturalizzazione ma cemento
La decisione della Regione Lazio non tiene presente delle istanze dei cittadini, né tantomeno del parere negativo della Soprintendenza ai beni archeologici del Lazio (la zona è sotto vincolo archeologico, civiltà del Rinaldone, presenze Villanoviane ed Etrusche)