Dissesti – Ecco cosa fare per il territorio

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Circa 4 milioni di ettari di terreni agro-forestali a rischio dissesto, per salvarli servono 7 miliardi in 10 anni. Per quanto riguarda i boschi, sono stati stimati in Italia il 9% e 24% della superficie boschiva nazionale rispettivamente ad alta e media criticità per frane e dissesti, pari a circa 700.000 e 1,9 milioni di ettari. Sono stati inoltre individuati circa 40.000 km di reticolo idrografico minore da proteggere e stabilizzare

Linee guida di prevedibilità dei terremoti

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La soluzione delle difficoltà di previsione sismica impone la soluzione di enormi problemi matematici che non sono stati risolti nonostante i tanti sforzi di singoli matematici, geofisici, geologi, ingegneri e tecnici specifici. I vertici degli analisti e ricercatori incaricati di sviluppare il compito delle previsioni sismiche hanno deciso di creare varie organizzazioni, che collaborano fra di loro, allo scopo di risolvere il problema sismico per eccellenza. Quindi sono state create e funzionano operativamente ed attivamente varie organizzazioni internazionali e sovrannazionali

Lieve aumento dei rifiuti speciali, calano quelli pericolosi

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I rifiuti speciali non pericolosi vengono soprattutto dal settore costruzioni e demolizioni e dalle attività manifatturiere, con percentuali pari, rispettivamente, al 46,2% e 26,4% del totale, mentre alle attività di trattamento dei rifiuti è attribuibile il 20,2% della produzione complessiva, con quasi 26 milioni di tonnellate

L’Italia consuma 8 mq al secondo di suolo

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In Europa divorato il 2,3% del territorio e la nostra nazione è oltre la media. per compensare la perdita di un ettaro di terreno fertile in Europa, servirebbe la messa in uso di un’area dieci volte maggiore. Nel 1956 erano irreversibilmente persi 170 m2 per ogni italiano, nel 2010 il valore raddoppia, passando a più di 340 m2Le tabelle

Terremoto – Due convegni come pro memoria

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Vi parteciperanno ricercatori di massimo livello e lo scopo è di trasformare la paura in percezione del rischio per poter meglio programmare strutture e comportamenti per far sì che la prevenzione ottenga il massimo risultato positivo nel dopo–terremoto. Uno stimolo per il prossimo governo ad affrontare tali problematiche con l’indispensabile urgenza

Fiume Fiora, ecco perché rinaturalizzare

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Continua la protesta dei movimenti ambientalisti della bassa maremma. Accademia Kronos approfondisce alcuni aspetti degli interventi e pone domande. La controtendenza degli Amministratori locali rispetto alle politiche europee in materia di arginatura dei fiumi e prevenzione dalle esondazioni

Dissesti – Prove generali per definire l’agenda del nuovo Governo

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Associazioni tecniche, associazioni di protezione ambientale e ordini professionali promuovono a Roma per mercoledì 6 febbraio una conferenza nazionale sul rischio idrogeologico dal titolo: Prevenzione e mitigazione del rischio. Le priorità per il governo del paese

Colata di cemento sul fiume Fiora

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Per proteggere la cittadina il Comune favorisce la cancellazione della natura e delle origini storiche della civiltà del Rinaldone e della cultura etrusca. Forte reazione di Accademia Kronos: mai sentito parlare di rinaturalizzazione? Le colpe della regione Lazio. La devastazione nell’ultimo tratto

La prevedibilità dei terremoti

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La prevedibilità dei terremoti, gli eventi astrali, quelli atmosferici e un po’ tutte le leggi naturali, hanno sempre interessato l’uomo sia per tutelare la sua sicurezza sia per programmare le sue attività. Il professore Giuseppe Quartieri, che dal 1968 si occupa di qualità, ambiente e sicurezza/affidabilità di grandi sistemi complessi, inizia una serie di articoli e in cui si occuperà di previsioni operative e prevenzione di terremoto, modelli matematici di previsione e profilo della sicurezza in relazione alla presenza di centrali nucleari. In questo primo lavoro affronta la questione del terremoto de L’Aquila, il post terremoto e la vicenda della prevedibilità che ha avuto un seguito nelle aule giudiziarie dividendo scienza e politica.

Sardegna – Il Tar frena il cemento

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Il colle di Tuvixeddu sorge nel centro di Cagliari, affacciato sullo stagno di Santa Gilla. Tutt’intorno è cresciuta disordinatamente la città e negli ultimi anni si sono alzati edifici altissimi che oscurano la vista dello stagno dai colli. Nei decenni si è sviluppata una cortina di palazzi che rendono inaccessibile la vicina necropoli

Tutela del Territorio, tra petrolio, acqua e sismicità

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Il convegno intende fornire un approfondimento scientifico su temi riguardanti la compatibilità delle attività petrolifere con l’ambiente in Alta Val d’Agri, soprattutto con riferimento al rischio d’inquinamento delle acque superficiali e sotterranee, una risorsa sempre più strategica la cui potabilità coinvolge la vicina Puglia

Come meglio proteggere le coste pugliesi

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Il workshop organizzato dalla Sigea pugliese. L’economia collegata all’uso turistico delle fasce costiere, con grandi insediamenti turistici alberghieri e grandi strutture di servizio per il tempo libero, rappresenta la principale attenzione e attrazione per gli amministratori e gli imprenditori. Tutto ciò rende le fasce costiere esposte ad alterazioni e trasformazioni rilevanti

In Svezia nasce la fattoria verticale

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Nella città di Linkoping, l’azienda alimentare Plantagon sta costruendo il primo edificio, alto circa 54 metri e con gli orti disposti su 25 piani. Lo scopo del progetto è di ridurre l’utilizzo ed il consumo di suolo, pesticidi e acqua. Inoltre, si aumenterebbe la produzione di ortaggi per soddisfare la domanda alimentare evitando però la deforestazione

Qualcuno ascolti i Presidenti della Repubblica sui rischi geologici

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A poche ore dal discorso di fine anno del presidente Napolitano ricordiamo tutti i riferimenti fatti nel passato sulla prevenzione da frane, inondazioni e terremoti. Un’Agenda per il futuro governo. Certo non possono essere le proposte di assicurazioni sugli immobili a svolgere questo ruolo di prevenzione che rimane strategico solo sui comunicati stampa. È come se per prevenire e ridurre gli incedenti stradali si decidesse di aumentare il premio delle polizze assicurative delle auto. Un convegno sul Vajont

Biodiversità minacciata dalle città

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Per i prossimi 30 anni pianificare l’espansione urbana per minimizzare l’impatto sulla biodiversità e sulle emissioni di carbonio derivanti dal cambiamento di utilizzo della terra. Infatti, il numero delle persone che abitano nelle aree urbane aumenterà di 1,3 miliardi per un totale di quasi 5 miliardi di abitanti entro il 2030

Lo Stretto di Messina crocevia di faglie attive

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È una delle zone più sismicamente attive di tutta l’area Mediterranea. I risultati di una recente spedizione geofisica, sponsorizzata da Dta/Cnr, forniscono un nuovo quadro dell’assetto geologico-strutturale della regione. La ricerca è pubblicata su «Scientific Reports» (Nature Publishing Group). Un passo in avanti verso la comprensione delle strutture attive che interessano l’area dello Stretto di Messina

«Mai cessare di essere scienziati»

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I dati disponibili mettono in luce che mentre da una parte i membri della commissione hanno ammesso che è priva di fondamento scientifico sia la previsione di un forte sisma sia la previsione che non vi sarà un forte sisma, dall’altra parte sono venuti meno a tale condivisibile posizione per lanciare il messaggio che non era previsto un forte sisma

Disegnati gli interventi per riequilibrare il territorio

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Il ministro Clini: «vietato abitare nelle zone ad altissimo rischio di alluvione», previsti «lavori di manutenzione dei corsi d’acqua e di difesa dei centri abitati, ricupero dei terreni abbandonati, difesa dei boschi, protezione delle coste e delle lagune esposte all’innalzamento del mare, assicurazione obbligatoria per le costruzioni nelle zone a rischio di inondazione, riattivazione dei Bacini idrografici»

Metà dei rifiuti urbani ancora in discarica

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Solo il 33% dei nostri rifiuti viene recuperato (riciclo + compost), il 18% va al recupero energetico. Ben 10 Regioni smaltiscono oltre il 60% dei propri rifiuti in discarica. «Maglia nera» alla Sicilia con il 93%. Ancora tanta la strada per raggiungere le medie europee. Le schede sintetiche e le tabelle

Il maltempo ha fatto danni per oltre 3,5 miliardi

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Per l’agricoltura una catastrofe tra allagamenti, frane, nevicate, siccità, aziende devastate, campi distrutti e blocco dei trasporti. Drammatiche le conseguenze in tutta la Penisola. Lo scenario diventa drammatico se si aggiungono gli effetti tragici del terremoto. Subito lo stato di calamità e interventi mirati a sostegno degli agricoltori colpiti. Serve l’approvazione in tempi brevi della legge per la difesa del suolo